Marilina Intrieri – Ex deputato PD che pretende ancora di essere chiamata Onorevole.

La signora in oggetto è balzata suo malgrado all’onore delle cronache , per un accadimento abbastanza singolare ed emblematico:
«Offesa » per la mancata attribuzione del titolo di «onorevole», Marilina Intrieri, ex deputato dell’Ulivo (nella breve legislatura 2006-2008) e attuale Garante per l’infanzia della Regione Calabria, ha rispedito al mittente i documenti che il funzionario della Prefettura di Crotone le aveva inviato per autorizzarla a visitare il Cara, Centro accoglienza e richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto.

 Non ha protestato, ma come si evince dalla lettera, ha rimandato al mittente i documenti perchè mancava il termine onorevole.
Essere chiamata “dottoressa” deve averla offesa in qualche modo.
Però il termine onorevole potrebbe essere incongruo, dato che è decaduta dalla carica da sei anni.
Ma prima di indignarci , andiamo a vedere in dettaglio di che cosa stiamo parlando .
Il termine onorevole risale perlomeno a fine ottocento ed era riservato in origine solamente a deputati e parlamentari.
Ma non era un obbligo , e mai è esistita una legge che rende l’uso di tale termine obbligatorio, si tratta solamente di una forma di cortesia.
Solamente durante il fascismo si è pensato di regolare il termine, vietandolo:
un foglio d’ordini del marzo 1939 a firma del Segretario del Partito Nazionale Fascista arrivò a decretare: “l’appellativo di onorevole, insieme con il corrispettivo titolo di deputato, deve essere sostituito con la qualifica di consigliere nazionale, gerarchicamente superiore a quello di consigliere provinciale e di consigliere comunale”), ma nell’immediato dopoguerra il termine di onorevole tornò a essere utilizzato. Anzi, da onorevoli deputati e senatori si è passati a onorevoli consiglieri regionali e addirittura, in seguito, in qualche caso, a onorevoli consiglieri provinciali.
Sempre di pura forma di cortesia, ovviamente.
Nel caso in oggetto si parla anche del termine Dott. che sarebbe stato utilizzato.
Ovviamente il termine dottore si riferisce , dopo i rivolgimenti nel mondo accademico del 1999 a qualsiasi persona che ha un titolo di laurea.
Fatti i dovuti distinguo, per esempio il titolo di Ingegnere e dottore in medicina e altri tipo il semplice geometra sono validi solamente dopo l’esame di abilitazione successivo alla laurea.
Ma il valore legale della laurea vale soprattutto per l’ambito statale, innumerevoli circolari , data l’alluvione dei laureati nella Pubblica amminsitrazione anche per mansioni secondarie.
Per esempio Il Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha emanato la Circolare n. 557 del 03/11/2008 che stabilisce che: “anche il personale appartenente ai ruoli non dirigenti e non direttivi può fregiarsi del titolo accademico conseguito, in tutti i documenti attinenti al servizio, redatti e firmati dallo stesso personale laureato, con l’obbligo, in tal caso, di far precedere l’indicazione del titolo accademico dalla qualifica rivestita in forma chiara ed estesa”.
Detto in soldoni prima di tali circolari il titolo di Dottore, preceduto dalla carica ricoperta spettava solamente a chi ha vinto un concorso che aveva la laurea come requisito fondamentale per la partecipazione e ricopriva una posizione preminente o dirigenziale. 
Si arrivava a lotte a coltello per il titolo di “Dott.” dopo la mansione, mentre adesso è possibile, per i laureati che lavorano per lo Stato, firmarsi nei documenti come “addetto alla nettezza dei bagni Dott.sa Pinca Palla” oppure “responsabile manutenzione veicoli a gasolio Dott. Pinco Pallo” .
Chi ha lottato fino allo spasimo per avere il tanto agognato distintivo di potere arriva a ricercare fantasiose definizioni.
Né più e né meno di quello che fa un cane per marcare il territorio.
Ricordate il Gran Mascalz. Figl . Di Putt.. …. dei film di Fantozzi?
Ma la Signora Intrieri ha forse commesso un illecito?
Nel 1987, la questione venne sottoposta alla pretura di Agordo (BL) relativamente al supposto abuso del termine di “senatore” da parte di un ex senatore. Il pretore stabilì la rilevanza penale dell’usurpazione del titolo di senatore argomentando che “l’accettazione di un titolo di onorevole può ritenersi non penalmente rilevante qualora il titolo venga considerato ben distinto da quello di deputato o senatore, cioè qualora possa escludersi qualsiasi riferimento allo status di parlamentare e possa essere parificato ad illustre, egregio, esimio e altro aggettivo esornativo. Invece l’uso da parte di un soggetto che in precedenza abbia posseduto detto status del titolo di deputato o senatore in atti pubblici è da ritenersi illegittimo“.
Ricapitoliamo , la Signora Intrieri può essere appellata con il termine di “signora” per pura cortesia e vivere civile, mentre per comunicazioni ufficiali e per il rispetto dovuto alla sua carica dovrebbe essere appellata con:
Garante per l’Infanzia Dott.sa Marilina Intrieri.
Il termine onorevole è solamente un capriccio e il volerlo richiedere a tutti i costi, magari a scapito degli assistiti, non è certo una cosa “onorevole”.
Poveri bambini.

Volete contattarla per esprimerle il vostro rispetto?

 

SEDE ISTITUZIONALE:

Reggio Calabria,  via Cardinale Portanova –

 Palazzo del Consiglio Regionale
tel. 0965 880454  (Sig.ra Biancorosso)    Fax online – 0965 1812019
@ [email protected]  
 
Ragazzi non voglio certo lasciarvi senza la sua mail privata, c’è l’onorevole, naturalmente: