Ogni volta che viene emanato un provvedimento a favore di alcuni gruppi di elettori, pardon cittadini, altri gruppi di poveri sfigati, cittadini devono pagarne il prezzo.
Se non ci sono abbastanza soldi si dà da un parte per toglierne dall’altra.
La proposta del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, di ridurre la bolletta energetica alla piccole e media imprese ,deve essere finanziata da qualche parte.
Non si sono guardati moto intorno, il bersaglio , ovviamente, non potevano essere che gli incentivi alle energie rinnovabili.
Un bel taglio del 20 per cento e via, passa la paura.
Retroattivo, altrimenti chi installa un nuovo apparato a pannelli solari guarda quelli che lo hanno fatto prima e diventa invidioso.<
“tagliamo gli incentivi a tutti , così ci sentiamo tutti uguali , e poi ci sediamo davanti a fuoco, con la chitarra, a cantare kumbaya”.
Ovviamente il 13 giugno il decreto che riduce la bolletta per le PMI è stato approvato, rimane dove trovare i soldi.
Si pensa ad una nuova tassa ad hoc, che ridurrebbe l’incentivo tout court o a uno “spalmamento” degli incentivi, importi ridotti e erogati per più anni.
Non sono stati ascoltate le proteste dei proprietari di grossi impianti, che rischierebbero di non essere in grado di pagare le rate dei finanziamenti.
Il fatto che questo provvedimento retroattivo non sia del tutto costituzionale non spaventa Renzi, tanto ci vorranno anni per la causa , e nel frattempo tutto può succedere (probabilmente non sarò lui a doversene occupare, ma un altro presidente del consiglio).
Ma c’è un ma, un piccolissimo problema:
tali provvedimenti andrebbero in contrasto con Energia, il Governo renzi taglia le bollette e le rinnovabili?
„gli obblighi internazionali derivanti dalEnergia, il Governo renzi taglia le bollette e le rinnovabili?
„ Energia, il Governo renzi taglia le bollette e le rinnovabili?
„Trattato Charter sulla Carta Europea dell’Energia “
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(reso esecutivo in Italia con la legge 10 novembre 1997, n. 415), e quindi anche con l’art. 117, primo comma, della Costituzione, dato che violerebbero l’impegno assunto dagli Stati firmatari (tra cui l’Italia) ad assicurare agli investitori condizioni stabili oltre che eque, favorevoli e trasparenti.
Arriva l’Europa, quindi , in difesa di fondi pensioni e investitori che hanno “seminato” ettari di pannelli solari , alla caccia di rendimenti elevati.
Lo stesso è accaduto in Spagna, anche lì governi in caccia disperata di soldi hanno mirato al bersaglio che non si può muovere, sarà per quello che li chiamano “beni immobili”.
Propongo di chiamarli “bersagli”, in futuro.
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