Alcuni approfondimenti sul canale che portava l’acqua alla Crimea.

Come sapete secondo le autorità di Kiev sarebbe stato istituito un “cessate il fuoco”  tra l’esercito regolare e i ribelli del Dombass.
Da ieri sera circa.
Gli scontri non sono cessati del tutto, alcune scaramucce, ci sono state , ai confini con la Russia, ci sono stati dei feriti e due BTR, blindati dell’esercito di Kiev, sono stati colpiti.
Lo sappiamo tutti che la pace non ci sarà, e che i “ribelli” del Dombass approfitteranno di questa tregua per curare i feriti e rafforzare le posizioni.

Ma oggi parliamo di altro.

I giornaloni ci hanno sfracassato gli zebedei per giorni, fino a poco tempo fa, parlando della “chiusura di un acquedotto” che avrebbe tolto l’acqua alla Penisola della Crimea, mossa che sarebbe stata ispirata da un mancato pagamento dell’acqua da parte delle autorità crimeane.

Come al soliti ho voluto darci una occhiata per bene, a questa notizia.

Il canale Nord Crimea, è un canale aperto, lungo circa 400 chilometri, costruito in epoca sovietica negli anni 60 dello scorso secolo..
Parte dalla diga di Kakhovka, lungo il corso del Dnepr, e serve a portare acqua da quel punto fino alla estremità più lontana della Crimea, la penisola di Kerk.

Ecco come appariva fino a Marzo.
Ecco come appare adesso
Riuscite a notare qualche differenza?
Lo so è difficile, ma vi dò un indizio, c’è molta meno umidità, nella seconda immagine.
Il canale in oggetto serve  per l’irrigazione, soprattutto o nel nord ovest della Crimea c’è una certa penuria di acqua.
Per un supposto mancato pagamento delle tariffe per l’acqua, e di questo parleremo più avanti , le autorità ucraina hanno deciso di “installare una stazione per il controllo del flusso”, per “calcolare la quantità di acqua rubata dai russi”.
Agli ucraini è stato detto che si tratterebbe di una specie di contatore gigante, eccovelo.
Come vedete con giganteschi sacchi di pieni di sabbia e terra il corso del canale è stato bloccato.
Una opera di alta ingegneria, il ponte è  quello dell’autostrada locale, e hanno dovuto chiuderlo per diversi giorni, ma c’era da togliere l’acqua alla Crimea…
Il mistero si infittisce, penso ai membri del Politburo, sempre intenti a fare partite a scacchi mentali tra di loro e con il popolo, e mi dico:
“ma è possibile che non ci hanno mai pensato, ad un possibile rivolta o a un qualsiasi altro evento che avrebbe potuto portare alla necessità di interrompere il flusso?”
Ci hanno pensato si, accidenti, più a monte , c’è la chiusa di Kalanchack, ma perché diavolo si sono presi la briga di giocare con gru e enormi sacchi pieni di sabbia?
Ogni volta che mi occupo dell’Ucraina scopro che la logica e la ragione vanno a farsi un giro.
Forse le saracinesche sono ferme da decenni e non sono riuscite a farle funzionare, boh?
Ma vi avevo promesso di parlarvi dell’aspetto burocratico, della contesa tra quello che è territorio russo, la Crimea, e l’Ucraina.
Le nuove autorità di Sebastopoli hanno contattato l e autorità di Kiev, chiedendogli quanto c’era da pagare per il passaggio dell’acqua.
Alle lettere prima non è stata data risposta, poi, dopo un certo tempo è stato loro risposto che “non capiscono la lingua russa”.
Vengono rifatte le lettera in ucraino, e viene loro risposto che i moduli non sono “corretti”
Vogliono che siano le autorità regolarmente elette della Cirmea a scrivere, in carta intestata del governo di Kiev.
A questo punto le autorità russe hanno risposto che non potevano farlo.
Gli viene quindi contestato uno scoperto di oltre un milione di euro e il flusso viene bloccato nel modo che vedete.
L’acqua di questo canale serve per l’irrigazione, non sono morti ceto di sete in Crimea, ma comunque gli agricoltori ne hanno subito  un grosso danno.
Ultimamente l’Ucraina si è detta disposta  a fornire acqua alla Crimea, ma alla stessa tariffa dell’acquedotto di Kiev, ovvero ad un prezzo cinquanta volte superiore.
I russi hanno provato a protestare, ma gli è stato risposto :
“volete l’acqua? pagate”
Credo che questo non abbia aiutato molto la trattativa sul prezzo del gas.

Ultima ora, aggiornamento:
Il 22 giugno scorso i sacchi di sabbia utilizzati per la chiusura del canale hanno dato segni di cedimento, malgrado numerosi tentativi, l’acqua sta ancora filtrando abbondante da numerosi punti.
Mi dispiace di aver messo , a differenza del solito , un link di un sito russo, che gronda autocompiacimento e tende a prendere per il culo i poveri ucraini, cosa che non mi azzarderei mai a fare..

La “diga” ha ceduto ….LOL.