Terra Dei Pazzi. oh, come si vedono i segni della “ripresa”, accidenti se si vedono.

Siamo di fronte ad un interessante esperimento socio economico, un paese, l’ucraina completamente devastato da una crisi economica senza precedenti.
La situazione ormai è peggio della terrificante crisi economica che avvenne dopo la dissoluzione dell’impero sovietico.
E dire che l’Ucraina aveva tutti i numeri per eccellere, in fondo rappresentava il 25 dell’economia dell’impero sovietico  e era libera dal debito estero, rimasto in mano a Mosca.

Effettivamente, ripensandoci qualcosa di buono nel spepararsi dallo “stato madre” c’è , chi si tiene la capitale si tiene anche il debito pubblico, di solito.

Sia come sia i governanti di Kiev e il popolo ucraino sono riusciti nella difficile impresa di rubare tutto il possibile, prima lasciando privatizzare i monopoli di stato per un tozzo di pane, poi lasciando trasferire i lauti guadagli degli oligarchi all’estero.
Il benessere dgli svizzeri è in parte ascrivibile ai soldi provenienti dall’ucraina.
Anche dalla Russia, devo ammetterlo, però, tenendo conto del potere di acquisto il PIL russo è salito di 11 volte, da allora, mentre quello ucraino è tornato sotto il livello del 1992…
la “ggente” che vive nelle città russe e ucraina si accorge della differenza, credetemi.

Ma, tanto, diranno i trollini filoucraini, la colpa è dei russi.

Oggi faremo una bella carrellata dei “segni della ripresa”, possibilmente tratti da fonti ucraine, così non mi rompono.

Cantieri navali di Nicolaev, momentaneamente ancora in territorio ucraino, nel 1990 la produzione di portaerei a produzione nucleare per la marina sovietica andava avanti.
2015, le nuove barchette a remi , prodotte dallo stesso cantiere vengono orgogliosamente presentate alla popolazione…

E potrei finire qui, ma sapete che sono birichino.

La produzione di energia elettrica nel paese è calata del 12,7% da gennaio a maggio, del 2015, in confronto all’anno precedente.
In particolare sono state spinte fino all’osso le centrali nucleari e la produzione da idro carburi è calata del 25%.
Per fortuna che la produzione industriale è scesa del 25 per cento, altrimenti non ci sarebbe stata energia a sufficienza perla popolazione.

Che fortuna.

I soldini per la riparazione delle strade in Ucraina sono arrivati in ritardo e in misura inferiore al previsto.
Dando prova di un invidiabile fayr Play il ministro delle infrastrutture ucraino,   ha detto che “i problemi delle strade saranno risolti entro la “fine dell’anno”.
Parliamo di buche gigantesche, alimentate da strada pavimentate in modo approssimativo e da anni di incuria.
Il ministro in precedenza aveva ottimisticamente dichiarato che le strade dovevano essere sistemate entro la metà di luglio, in concomitanza con la “stagione turistica”.  Cosa?
Ovviamente a dicembre o gennaio molte strade saranno coperte da un bello strato di neve, per cui le buche non si vedranno…

I prezzi delle bevande alcoliche cresceranno per decreto  dal 25% al 40% grazie ad un simpatico ritocco delle accise.

Poroshenko, il presidente Ucraino, pardon Poroschemo, oggi ha incontrato l’ex premier inglese Tony Blair e lo ha invitato a trasferirsi in Ucraina per far parte del Consiglio Nazionale per le riforme.
Davvero.  Oddio il Buon Tony Blair in patria è noto per aver perso le elezioni e per aver fatto partecipare il suo paese alle guerre nel medio oriente grazie a prove false.
Non so se i soldati inglesi morti grazie alle sue balle saranno sufficienti per garantirgli un posto di preminenza nel governo ucraino.

Il Fondo Monetario insiste, gli agricoltori Ucraini partecipano al PIL del paese per il 10% del totlae e versano solo 1% delle tasse.  Correggere, prego.

ICU, una società di investimenti, ha previsto un calo del PIl in Ucraina quest’anno pari al 13,6%.
Come sapete questo tipo di previsioni è di solito largamente ottimista.

Malgrado tutto questo, e molto altri rimane inspiegabile un fenomeno, il cambio della Grivnia, valuta ormai sostenuta solo dalle belle intenzioni del governo di Kiev, senza riserve auree e valutarie, ormai tutte “impegnate” per coprire in parte il debito contratto con il FMI.
Si bambini, tutti i soldi disponibili presto dovranno essere versati al FMI, che eroga presti a tassi ragionevoli, ma a breve termine.
E non basteranno.

Fonti bene informate parlano della Banca Centrale Ucraina che ha cominciato a stampare valuta, eppure niente si muove, per il momento.

In piccolo è la stessa situazione che si potrebbe presentare nelle banche centrali di mezzo mondo, sopratutto quelle con un mercato azionario e finanziario in “bolla”, ovvero sovrastimato non poche volte, ma decine o centinaia rispetto al valore che sarebbe “corretto” secondo dei calcoli basati sul buonsenso, calcoli che tengono conto anche della “redditività” che queste azioni possono garantire..
Vediamo all’opera in Ucraina le stesse azioni che vengono intraprese, su scala enormemente più grande nell’Occidente, e anche in Cina, pare.
Il governo non ha soldi e si indebita emettendo delle obbligazioni, le obbligazioni vengono comprate dalle banche, banche che ricevono i soldi “creati dal nulla” dal governo sotto forma di obbligazioni come “aiuti per il credito”, ovvero per soppiantare il denaro prelevato agli ucraini intelligenti dal conto.
Il debito pubblico cresce, l’indebitamento delle banche pure, e un taglio del debito stesso non è pensabile, le banche salterebbero in blocco.
Ma se non si taglia il debito presto l’Ucraina non sarà in grado di ripagarlo.
Arrivano dei soldini dall’UE e dal FMI, soldini appena sufficienti a “tappare i buchi”.
E così via, in un crescendo di debito senza fine.

Così facendo, però si aggrava la situazione, quando arriverà il “grande botto” sarà apocalittico.

Mi complimento per il tempismo del governo ucraino, che, dopo il golpe del febbraio del 2014 decide di staccare le sorti del paese dalla Russia e legarle all’Europa, proprio nel momento più difficile con la crisi greca in pieno svolgimento , e quella italiana e spagnola in arrivo.

Certo, nei primi anni 90 in Polonia arrivarono trecento miliari di dollari  (di allora) di aiuti  sotto varie forme, dall’occidente, un fiume di denaro che ha fatto la differenza.
Ma l’economia polacca di allora era già varie volte più florida e strutturata di quella ucraina attuale, e adesso la situazione economica è “leggermente” cambiata.
Anche in Polonia, con il debito pubblico, che, zitto zitto, negli ultimi tre anni è cresciuto di tre volte.
Ma tanto può farlo per sempre, giusto?

il tempismo, a volte , è tutto.

Spiegamolo meglio, per i nostri cari amici ucraini:

” ma porca pupazza, volete unirvi all’Ue adesso che c’è il casino greco e si rischia seriamente l’implosione del sistema? Ma come cazzo pensate che vi possano aiutare economicamente, in questo momento?”