Terra Dei Pazzi e Lettonia: piccoli “problemi” di approvvigionamento crescono.

Pare che davvero il Porto di Riga debba fare a meno, almeno per due mesi sul diversi milioni di tonnellate di merci prodotti in Russia e diretti al proto di Riga.
Il direttore delle ferrovie russe ha appena comunicato ufficialmente che , causa “cattive condizioni” delle linee ferroviarie deve fermare il traffico merci diretto in Lettonia, e che i lavori impiegheranno minimo due mesi.

Minimo.

Il direttore delle ferrovie russo non può essere interpellato, dato che è in “vacanza”, per cui le autorità lettoni si sono dovute accontentare di un comunicato generico, ovvero che :
“le riparazioni interessano un numero indefinito di tratte ferroviarie in territorio russo, che i lavori comunque continueranno fino alla messa in sicurezza delle linee, e che si, il traffico potrebbe rallentare molto o anche cessare del tutto .
Grazie e arrivederci.”<br />
Intanto le merci vengono smistate presso il porto russo di Ust-Luga, porto che del tutto “casualmente” è dotato di nuovissime installazioni e ha ferrovie in ottime condizioni.
Visto che in Russia c’è il capitalismo credo che i trasportatori scopriranno che le tariffe di transito del proto russo sono molto più basse di quelle del porto di Riga, e non c’è la dogana da fare.

Credo che questa sia una campana a morto per i settantacinquemila lavoratori del porto lettone, che avevano trasportato ventitré milioni di tonnellate di merci russe, principalmente carbone e fertilizzanti.
Nel porto di Riga si stavano anche spendendo tanti soldi in investimenti , per creare un hub per il petrolio e il gas russo.
Incidentalmente il governo russo ha già costruito a Ust-Luga queste infrastrutture, e sembra che non abbia nessuna intenzione di aiutare a sviluppare un concorrente.

Questo tipo di mossa abbastanza pesante (lasciare a casa settantamila persone in un paese di due milioni di abitanti è una bella botta), per non parlare dei lavoratori del sistema ferroviario e di quello del petrolio e del gas, che sono molti di più, fa parte forse di un nuovo tipo di approccio da parte delle Federazione Russa, e fa presagire che problemi simili si potrebbero ripresentare anche in Ucraina, specificatamente riguardo al transito di gas energia elettrica, ma probabilmente non adesso, forse la neve danneggerà condutture e linee elettriche in modo quasi irreparabile proprio nei mesi più freddi.
E dato che i tecnici russi non son abituati a lavorare al freddo , occorrerà aspettare il disgelo.

Il problema delle ferrovie lettoni era comunque da risolvere, dato che il paese, entrato nella zona euro da poco, ha uno scartamento diverso dei binari, la comunità europea aveva allo studio un piano per sostituire gradualmente locomotori, vagoni e binari, tagliando fuori gradualmente le merci russe.
Visto che la Lettonia è uno dei paese più violentemente anti-russo, unico in europa dove si commemorano ufficialmente i caduti lettoni combattenti nei  battaglioni delle SS, con tanto di sfilate, targhe commemorative e discorsi dei reduci nazisti nelle scuole, forse qualcuno ha perso la pazienza.
Pare che il momento della decisione di tagliare fuori le ferrovie lettoni sia stato qualche mese fa, quando il paese accolse manovre Nato a centocinquanta metri dal territorio russo.
Per non parlare dei problemini del 30% della popolazione di quel paese che non ha il diritto di voto e di cittadinanza perché lui o i suoi genitori o nonni sono arrivati dopo il 1940.

Se il blocco fosse totale e si protraesse oltre i due mesi previsti, questo sarebbe una brutta notizia per il sistema di trasporto ferroviario e i porti lettoni, per non parlare del transito di gas e petrolio.
Incidentalmente le uniche industrie pesanti rimaste nel paese , dopo l’ondata di occidentalizzazione, che fece chiudere le altre industrie di stampo sovietico.

Ma la Lettonia, ce la farà , gli basterà svalutare per ritornare competitiva rispetto ai porti russi… ah, mi dite che adesso usano l’Euro?

Poveretti.

Ma forse questa è solo una “bordata di avvertimento” da parte di Mosca, per vedere cosa succede.