La strana storia del debito delle imprese verso lo Stato.

In questi giorni appare chiaro che la storia dei “40 Miliardi” di debito che lo stato avrebbe verso le aziende ha molti punti oscuri.
pare che non ci sia la copertura finanziaria e la Comunità europea diche che non dobbiamo aumentare il deficit.

Ma ci sono dei punti strani:
I crediti delle imprese verso lo Stato dovrebbero essere contabilizzati nel bilancio, quindi l’emissione di titoli di stato e il pagamento conseguente non dovrebbe modificare il deficit di neanche un euro.

Ma perché usare il condizionale?
pare che nel 2004 circa, proprio quando la Grecia è entrata nell’Euro, ad alcuni stati sia stata data la possibilità di non imputare spese per investimento nel momento della delibera, ma solo nel momento dell’avvenuto pagamento.
E la Grecia avrebbe sforato il limite del deficit del 3 % se non avesse utilizzato questo trucchetto contabile, con spese imputabili più che altro a commesse militari (e quindi a lucrose tangenti).<br />
Occorre sapere che, tranne alcune eccezioni, le armi nei depositi militari servono a prendere polvere nel suddetto magazzino e, qualora ci fossero problemi  nella qualità del prodotto difficilmente qualcuno se ne potrebbe accorgere.

Facciamo l’esempio di un appalto nelle poste , si spende un miliardo per il sistema centralizzato e , se la posta non arriva, ci possono essere ripercussioni a livello sociale e politico.

Se invece si spende un miliardo in un paio di sommergibili, anche se gli stessi passano metà dell’anno o più in cantiere per riparazione, beh, non se ne accorge nessuno , e i soldi delle tangenti riposano indisturbati nelle banche svizzere.

E la storia della Grecia, del miliardo (miliardo e tre) e dei due sommergibili è solo un esempio inventato, ovvio….

E l’Italia?

In Italia, magari sono state effettuate delle spese per investimento non contabilizzate, come asserisce il vicecommissario della commissione di bilancio Ue Antonio Tajani (Tajani?).
E a Bruxelles si sono accorti che ci sono 71 miliardi da pagare alle imprese (e non 40), e di questi circa 14 non sono stati contabilizzati.

A Roma, invece non se ne sono ancora accorti, qualcuno deve andare a dirglielo, e in fretta!

E il nodo della discordia non è trovare il modo di pagare in due anni debiti che magari sono già li da tempo, il guaio è che la Comunità Europea ha avuto la strana idea di richiedere allo Stato Italiano di quantificare i debiti dello stato verso le imprese e di  farlo sapere anche a loro, per favore.

Il sospetto è che , tra TAV, Ponti sullo Stretto , aerei, finanziamenti vari per le emergenze e , magari debiti contratti dalle amministrazioni locali in violazione del patto di stabilità., il conto sia molto , ma molto, più salato dei 71 miliardi che la UE ha calcolato..

La mia sfera di cristallo parla di centocinquanta miliardi…..
Infatti le spese per investimenti dello stato , invece di essere contabilizzate per competenza, ovvero assegnate ad uno specifica annualità di bilancio adesso possono essere contabilizzate per cassa, ovvero vengono fuori come dal nulla solo quando le fatture arrivano all’incasso e sono fonte di imbarazzo per eventuali governi appena insediati.

il sospetto è che il passato governo Berlusconi e gli enti locali abbiano nascosto parecchia polvere sotto il tappeto.

Visto che la Spagna ha adottato misure di rigore e di controllo della spesa già un paio di anni fa, mi sa che posso indovinare quale stato europeo avrà problemi entro qualche giorno.

La soluzione è chiara, o si decide di pagare in contanti i debiti non contabilizzati , con una nuova manovra, tagli o altro oppure si decide di mettere in carico alle annualità precedenti le spese di investimento, ovvero ritoccando il deficit, creando nei mercati il “sospetto” che i nostri conti pubbici siano stati falsificati  (cosa che è successa davvero, a ben pensarci)

Un gigantesco uccello padulo  sta arrivando.