La Filosofia di Putin e La Fiera dei Pazzi

Alla fine dell’ultimo giro in giostra trumpiano l’utente medioman (quindi escludo subito alcuni lettori abituali) hanno forse capito che:

  • degli americani non ci si può più fidare (i Peshmerga curdi ci erano già arrivati da un pezzo)
  • dell’opinione pubblica europea non ci si deve preoccupare; non gliene frega un cazzo di niente di quello che succede in Siria
  • che il consiglio di sicurezza dell’ONU serve quanto un freezer in Groenlandia
  • che probabilmente la soluzione diplomatica del conflitto siriano è andata a farsi benedire e la guerra civile è destinata a continuare ancora per qualche tempo

Precisiamo che forse “alcuni” hanno svuotato i magazzini obsoleti (magazzino gestito col sistema First In First Out), sicuramente a Trump tutto questo servirà per affrontare le Midterm Elections. Dopo aver trionfato in Corea del Nord (scritto solo per l’utente medioman, eh!) il presidente americano dovrebbe per un po’ per salvarsi la faccia e magari ipotizzo che con altro giro in giostra arriva pure a fine mandato. Capiamoci bene: gli Usa – con la presunzione del “fuoriclasse senza tempo” – hanno capito che per salvarsi devono apparire più di quello che sono (al contrario di Russia e Cina). Però non stanno adottando nuovi simboli, non utilizzano nuova narrazione, utilizzano sistemi obsoleti da cui non emergono nuovi economisti e nemmeno nuovi politologi. Un Deep-State Usa che obbliga Trump al bipolarsimo, lui vorrebbe occuparsi maggiormente di far riemergere l’economia americana, ma Israele lo affonda in un vortice da cui mai uscirà.

Nel frattempo gli alleati europei si sono mostrati condottieri arroganti senza eleganza, hanno legittimato false prove, false armi di distruzione di massa, il tutto per poco lustro: oltre la narrativa, la storia non li salverà. Una retorica che annega tra opportunisti e vecchi vili servi ciechi. Una illusione perpetua, dove gli alleati europei credono di sapersi confrontare con le Nuove Potenze Superiori Emergenti. Grandeur con le pezze al culo e le toppe ai gomiti.

Gli occidentali non conoscono il Pensiero Russo. Tutti si interrogano sul perché la Russia non urli, non abbia mostrato i muscoli, non reagisca alla sparata americana: semplicemente non lo fanno perché sapevano che il teatrino serviva per accontentare le fazioni interne americane. Noi occidentali siamo stati educati con il pensiero che gli Usa comandano tutti e tutto. Peccato che in pochi abbiano capito che la vendetta russa arriverà, ma in modo strisciante, impercettibile, lentamente.

Forse ha ragione chi afferma che i russi con l’opinione pubblica occidentale hanno chiuso, vedono che forse non c’è speranza: gli occidentali e gli americani da ciò dovrebbero essere terrorizzati (al contrario si mostrano in pubblico sempre più arroganti). Così ipocriti da dimenticare che il popolo russo da sempre è dotato di resilienza, più li attacchi e più si uniscono in uno spirito unico conservatore e patriottico. Sicuramente questa guerra economica sanzionatoria ha seminato qualche bottiglia di vodka in più tra le vie di San Pietroburgo, ma va considerato il clima che si sta creando in Russia. Per giunta di tutta questa storia ai cinesi non gliene importa niente, sanno che per loro la vittoria economica e politica è solo questione di tempo (il loro problema sono il Mar Cinese e i vicini di casa, gli indiani in primis, non quello che succede in occidente).

La filosofia Russa è preservare e rafforzare, cercare una autosufficienza che porti ad una indipendenza poco attaccabile. La Russia non scende mai in campo nei conflitti se non direttamente/pubblicamente chiamata e convocata. La Russia ha attivato un grosso programma di difesa della civiltà/cultura russa. La Filosofia del Cremlino è di mantenere rapporti non conflittuali nel limite del possibile, è un Paese che alla fine detesta la suddivisione del mondo in blocchi. La Russia detesta il modo americano di creare coalizioni che poi vanno a punire una Nazione. Del resto sia Russia che Cina andranno a creare insieme ad altre Nazioni un mondo Multipolare. La filosofia Russa è molto paziente e sa aspettare: prima o poi l’Occidente si indebolirà ed è facile poi lottare contro una egemonia quando questa commette troppi errori in politica estera. Del resto lo stesso Putin vede che Washington obbliga l’Occidente ad apporre sanzioni verso la Russia e poi le stesse Nazioni si lamentano e cercano soluzioni alternative o quasi in diretto contrasto (ho detto Germania?)

I russi applicano i principi generali di Sun Tzu, quindi operano con un’assoluta pazienza nei tempi e nei modi, mantenendo un assoluto controllo alle provocazioni, attaccheranno in modo semplice perché sanno che l’occidente è il classico mostro dai piedi di argilla. Il mostro non lo attacchi con la classica guerra guerreggiata, ti prendi lunghi tempi per prepararti a livello economico e finanziario, poi quando sei pronto colpisci.

La Russia porterà avanti una politica indipendente anche se questa non soddisfa la scacchiera della geopolitica mondiale. La Russia mira ad avere Nazioni Amiche che collaborano, la storia gli ha insegnato che vaste aree e troppe Nazioni verso cui prendere impegni (e mantenere) si sono sempre rivelate essere delle zavorre.

Gli americani non sono pronti alla guerra e da strafottenti non la temono, il russo si prepara alla guerra e la teme perché sa cosa può comportare. Vi sembra una differenza da poco?

Il primo a cadere è stato l’Iraq, seguito dalla Siria, poi arriveranno Libano, la Libia è già sotto i ferri, le prossime sono Somalia, Sudan e il colpo finale di Usraele sarà l’Iran. E pensate che Russia Cina e Iran staranno ferme a guardare la propagata guerra denominata la “Fiera Degli Imbecilli”?

Russia e Cina forse non hanno eserciti da scatenare in ogni landa, le loro attuali politiche economiche non hanno nulla da guadagnare se si genera una situazione del genere. Come gli americani e gli alleati occidentali “dalle tante basi e tante armi” forse non hanno la capacità economica di fronteggiare e finanziare guerre dispendiose e dall’esito così incerto.

Usa e Israele si stanno sempre più isolando, convinti che sono invincibili per retorica ultra ventennale dopo la fine della Guerra Fredda. Indifferenti alla guerra senza timore, solo per minacciare Paesi a loro non amici.

Peccato che quando assedieranno la solidarietà sociale russa e cinese si troveranno davanti due popolazioni assediate che combatteranno fino alla fine.

Agli americani dalle migliaia di basi rimarrà poi da valutare verso quale scenario futuro si proiettano, sempre che siano ancora in grado di farlo concretamente. Hai voglia a resuscitare i super eroi della fantasy americana, dovranno andare a Hollywood per chiedere come curare concretamente gli ultimi zombie rimasti sul territorio. Il Nuovo Atlas Shrugged avrà come protagonista un John Galt “sino-americano” “sposato con una afro-ispanica” e super incazzato che dà la caccia agli ultimi tacchini continentali redneck dalla folta chioma bionda?

Alessia C.F. http://liberticida.altervista.org/