I misteriosi carri armati con la bandiera russa nel Dombass, da dove vengono?

Notizia di questi giorni, tre carri armati vecchio modello, dei T64 fabbricati nell’era sovietica, sono stai visti nel Dombass, mentre circolavano insieme ad una vecchia mitragliatrice antiaerea e a un camion pieno di truppe.
Grande Casino, Kiev accusa la Russia di aver invaso il “sacro suolo ucraino”, gli Usa fanno vedere foto satellitari dove si proverebbe che alcuni mezzi sono stati spostati da una base russa, e le solite balle, che vengono dette in questi casi.
Uno può dire:
 “ma perché tre carri, e non trenta, o trecento , e perché proprio dei T64?”

Questa è proprio una bella domanda, andiamo a vedere che fine hanno fatto i T64 sovietici:
Migliaia e migliaia di carri armati, costruiti in era sovietica e mai davvero usati in combattimento , se non sporadicamente durante la prima guerra cecena.
La Russia li ha dismessi da anni , destinandoli alla demolizione o a essere usati come bersagli durante le esercitazioni, sostituendolo con varie generazioni di mezzi blindati più moderni.
Attualmente stanno sostituendo i carri che hanno sostituito i T64 anni fa.

Dobbiamo allora capire da dove diavolo vengono questi misteriosi carri.
Le uniche nazioni che ancora li utilizzano sono:

Congo, ne ha appena ordinati 50 da una azienda ucraina
Transinistria, ne ha dieci nel suo territorio.
Bielorussia, li usa ancora .
E Ucraina.

Si, l’Ucraina, per mancanza di soldi ha ancora tanti, tantissimi di questi vetusti mezzi, costruiti negli anni sessanta, e ha in mente un piano per rimodernarli , con l’aggiunta di migliori corazze, motori e sistemi di armamento, dato che di soldi per comprarne di nuovi non ce ne sono.

E dove viene svolto questo lavoro?

Ovvio, nel Dombass, nella fabbrica Malyshev Tank Works, e la Factory 75 a Kharkov, una delle due città del Dombass.
900′ carri armati T64 sono immagazzinati e 100 di questi sono in via di conversione nelle fabbriche di cui sopra.

Nella foto potete vedere la distesa di vecchi carri , con gli alberelli che gli sono cresciuti  intorno.

Ecco un altro particolare.

Come potete vedere i carri sono già nel Dombass, e , quando hanno i soldi ci mettono le mani e cercano di rimetterne in funzione qualcuno.
Non solo nessuno di questi carri ha segni identificativi o sigle sulla fiancate, dato che sono in deposito o dismessi, proprio come i carri che hanno sfilato nel Dombass.

Non solo,. alcune nazioni come il Pakistan e la Repubblica del Congo, ne hanno ordinati alcuni , voci insistenti dicono che le fabbriche coinvolte, senza soldi, con attrezzature vetuste e disorganizzate, sono decenni che non fanno carri armati sul serio.
Tranne 10 T84 realizzati comprando componenti  dai russi, assembrati e fatti passare come “costruiti” in Ucraina.
Sempre le solite voci incontrollate parlano del disperato tentativo della fabbrica di realizzare dei carri, utilizzando i magazzini di pezzi dell’esercito e cannibalizzando i mezzi  in deposito.

Concludendo è più facile che i ribelli del Dombass si siano impossessati di alcuni dei mezzi del deposito, magari quelli appena sistemati, piuttosto che i russi abbiano tirato fuori alcuni vecchi rottami e abbia convinto dei suoi soldati a entrare in territorio russo.

C’è anche una considerazione tattica, nel tipo di guerra che è in corso, che vede da una parte un esercito “regolare” , con aerei ed elicotteri, e dall’altra dei ribelli armati di armi portatili, l’uso di carri armati da parte di questi ultimi è un errore, dato che sono troppo vulnerabili, senza copertura aerea.
Al massimo possono usarli per una specie di “parata” dimostrativa, e tenerli da qualche parte  quando giungerà per loro il momento di contrattaccare.