Guerra in Ucraina, perché la tregua durerà poco e sulla situazione economica nella terra dei pazzi…


Al di là delle balle propinate da molti , la mappa risultante dal nuovo accordo di Minsk, fa capire che la tregua durerà poco.
I militari di Kiev dovrebbero ritirare i loro armamenti pesanti oltre la linea celeste, e i separatisti oltre quella verde.
Ovviamente i separatisti rimarrebbero senza protezione, mentre i soldati di Kiev non potrebbero attaccare.
Due ipotesi così inverosimili, da essere ridicole.
Per non parlare della sacca di Debaltsevo, dove sono circondati i soldati di Kiev, che dovrebbe essere lasciata sotto il controllo degli assediati.
Per cui parlare di pattuglie di confine, di referendum e leggi per l’autonomia e altro , non ha nessun senso.
Al massimo la Merkel e Hollande , i veri promotori di questo quasi patetico tentativo di pace, hanno solo ottenuto un po di tempo, prima dell’escalation del conflitto.
Detto questo parliamo del resto dell’Ucraina.

Soldi.


Alla fine tutto si riduce ai soldi, o, meglio, alla mancanza dei soldi stessi.

Il guaio è che lo stato ucraino e molti privati da quelle parti , hanno pensato bene di acceder a mutui in dollari o euro, per via degli interessi più bassi, tanto la Grivnia è stabile a 8,50 per un dollaro da 10 anni, giusto?
Adesso che il tasso ufficiale è a 26, ma in realtà siamo già oltre i 30 , chi deve rimborsare questi finanziamenti in valuta, si è accorto di avere un problema.
Alzi la mano chi non ha acceso un mutuo in euro ai tempi della lira o chi non conosce qualcuno che non è rimasto fregato in quel modo.
Gli ucraini non si sono fatti mancare niente, svalutazione, guerra civile, un colpo di stato e una bella crisi economica come dessert.
Adesso il governo cerca di venire ai ripari, con l’adozione di un provvedimento, le banche si accollerrano il 40% dei costi di rinegoziazione dei mutui, da dollari o euro in Grivnie.
Una boccata di ossigeno per i tanti che erano andati “pacificamente” a Kiev a protestare per i mutui in valuta troppo onerosi, minacciando di dare fuoco al parlamento con i politici dentro, se lo stato non faceva qualcosa.

Visto, ragazzi? Funziona.





Per continuare parliamo di un simpatico squaletto rampante, uno di quei tipi che non è ancora un oligarca, ma si sta dando da fare per diventarlo, il buon Igor Bobnyevym.
Costui, cittadino russo, è proprietario di una piccola banca, in Ucraina, la “Credito Nazionale”, la cui sede centrale è nel palazzo dove è adesso situata la missione ucraina del Fondo Monetario Internazionale, palazzo di proprietà della banca stessa.
Igor stava bene, aveva le sue attività in Ucraina e un bel passaporto austriaco per non pagare le tasse, né a Kiev e né a Mosca.
Un bel giorno sua moglie decide di lasciarlo e si allea con il suo socio di Kiev, per fregargli la banca.
Vi risparmio il rutilante intrecci di cause, acquisizioni e aumenti di capitale, sia come sia IGOR riesce a prendere il controllo della banca con oltre il settanta per cento del capitale.
Ne approfitta per vendere tutto ad una oscura società, la Bradwin Trading Limited.
Una “scalata” in pieno stile ucraino.
Cosa succede? I dipendenti della banca fedeli all’ex socio e alla ex moglie di Igor si trincerano dentro la sede della banca, armati di ingiunzioni di giudici compiacenti.
All’esterno stazionano gli uomini della Bradwin armati di altrettante ingiunzioni di segno opposto.
Bisogna rompere lo stallo, qui le cose si fanno alla maniera ucraina, il secondo e il terzo fine settimana di gennaio gruppi di uomini armati in mimetica assaltano il palazzo, scacciati da altrettanti uomini armati trincerati all’interno e dalla polizia che interviene in loro difesa.
Non tutta la polizia, alcuni uomini che fanno riferimento ad alcuni dei dirigenti della polizia di Kiev.
Non erano armati solo di ingiunzioni, allora.
La polizia non fa arresti, allontana solamente i facinorosi, la cui scalata non è riuscita per via del numero insufficiente di miliziani.
Non so cosa pensassero esattamente gli uomini del FMI di questo, ma posso immaginare il motivo per cui queste manovre avvenivano nel venerdì sera, a uffici chiusi.
Il quarto fine settimana di gennaio la svolta, quattro autobus di uomini in mimetica armati arrivano davanti al palazzo, la polizia viene avvisata ma non interviene.
Il trucco è geniale, gli uomini con il passamontagna arrivano alla spicciolata il giovedì 29 gennaio, dopo pranzo, a uffici aperti e sotto gli occhi dei rappresentanti del FMI.
Gli “avvocati difensori” non osano reagire con le armi.
In compenso militari regolari vengono in manforte degli “scalatori”, reparti interi dell MIA, la polizia antiterrorismo, divisione “Titan”, con giubbotto antiproiettile  e mitragliatori pesanti.

“un gruppo di “avvocati” a Kiev si appresta a presentare le “ingiunzioni”


La manovra riesce e i guardiani armati degli “scalati” si allontanano in silenzio.
Stavolta interviene il capo della polizia di Kiev, Igor Kovalenko, che il giorno dopo dichiarerà che “è stato garantito l’ordine pubblico”.
Traduzione: “questi hanno pagato di più”.
Un fenomeno curioso e abbastanza normale in Ucraina, ma forse questo vi aiuterà a capire come mai frotte di investitori stranieri non accorrano da quelle parti.
E questa è una “scalata societaria” normale, quelle “ostili”avvengono con l’uso di armi pesanti, autobombe e tavoli per riunioni imbottiti di tritolo.
Non ci credete?
Chiedetelo a Gennady Korban, il famosissimo responsabile delle “scalate ostili” per conto dell’oligarca Igor Koimoloiskji, lui stesso asserisce di essere il maggior esperto in ucraina di “acquisizioni societarie” e di attentati con bombe e raffiche di mitra ne ha avuti diversi.

Pare che tutti siano convinti che dal vortice di corruzione ucraino se ne esca solo mettendo al potere degli “stranieri, ne è prova l’assegnazione di tre ministeri “chiave” a degli stranieri, nell’ultimo governo, stranieri che avevano ottenuto la cittadinanza un paio di ore prima con un frettoloso giuramento, in due casi.
Non dimentichiamo il ministero delle finanze assegnato ad una cittadina statunitense, che ha lavorato in passato per la CIA il governo USA.

Ecco i cinque “eroi”.

Shevko Adzhuner (Turchia) 
Chimyao Fan (Cina), 
Rufat Alimardanov (Azerbaijan), 
Algirdas Šemeta (Lituania)  
George Logush (USA)

Ehmm.. c’è sempre un americano di contorno , pare che il guinzaglio non sia mai abbastanza stretto.
Il Buon Logush, presidente della Scuola di Economia di Kiev, è un altro ucraino-americano, messo lì dai veri padroni di Kiev perché “sa la lingua e conosce le usanze locali”.
Storia già vista.

Sembra l’inizio di una barzelletta: 
“Ci sono un turco, un lituano, un azero, un cinese e un americano, seduti intorno ad un tavolo, devono scegliere i dirigenti delle aziende di stato. – Americane?-  No, non indovinerai mai…”

Buonanotte, drughi.