La grande , immensa balla “dell’indipendenza energetica” degli Stati Uniti.

Mi rendo conto che in molti post rischio di dare l’impressione di essere un fanatico russofobo, se non un agente segreto russo , atto a seminare disinformazione.
Purtroppo non è così, magari ricevessi un bello stipendio da Mosca…
Quello che noto è, invece, la disinformazione diffusa dai media tradizionali, i telegiornali sono ormai diventati completamente inattendibili, specialmente su alcune tematiche, quali Ucraina e, ultimamente, lo shale gas.
Ho sentito con queste mie povere orecchie giornalisti compiaciuti parlare di “indipendenza energetica degli Usa”.
Per non dimenticare il mitico “gli Usa diventeranno esportatori di petrolio”
Una balla clamorosa, allucinante, smentita dai dati stessi della EIA, ( Energy Information Administration’s) l’ente statale Usa che si occupa di studio dell’importazione e dell’estrazione di Prodotti petroliferi.

E’ uscito riepilogo annuale del 2014 sull’energia , e il grafico qui sotto , quello relativo ai combustibili liquidi, ci fa entrare nel magico reame di Fantasilandia.

La parte nera del grafico sono i combustibili liquidi (petrolio e derivati) che verranno importati negli Usa nei prossimi anni.
Dal fantasioso grafico potete vedere che  l’importazione del greggio e dei derivati negli Usa arriverà ad un minimo storico del 25% per poi arrivare ad un 32 % nel 2040.
Se tutto va bene , ma proprio tutto tutto, non saranno mai indipendenti per quanto riguarda le fornitura di petrolio.

E non diventeranno mai esportatori, ovvero certificano loro stessi che non ci sarà petrolio da vendere.

Lo stesso vale per le previsioni della produzione di gas.
Un altro grafico estremamente ottimistico prevede, grazie ad un incredibile aumento esponenziale della produzione di shale gas, la riduzione quasi a zero delle importazioni.
Ma la realtà già si sta allontanando dalle previsioni, per esempio a Febbraio 2013, ultimo dato raggiungibile per quanto riguarda i consumi di petrolio,si è arrivati ad un consumo di circa 19 milioni di tonnellate al giorno negli Usa, con una esportazione dall’estero di oltre il quaranta per cento , oltre, quindi , le ottimistiche previsioni del 2012, più petrolio importato e produzione minore.
Per quanto riguarda il gas, invece non sono stranamente disponibili dati aggiornati, ma, pare, che la produzione di shale gas non aumenti quanto dovrebbe, malgrado l’incredibile numero di pozzi trivellati.
Secondo le ottimistiche previsioni, fornite dalle compagnie petrolifere le fonti non convenzionali avranno un boom incredibile, mentre le fonti tradizionali avranno un lento declino nella produzione.
Dati alla mani adesso saremmo nel picco in ribasso che potete vedere nel grafico, preludio di un esponenziale aumento della produzione, che più che compenserà il calo delle fonti tradizionali di gas.
il sospetto di molti studiosi è che le scorte siano state sovrastimante e che il previsto aumento non arriverà.
In ogni caso è chiaro dal grafico che fino al 2020 e oltre non ci sarà gas americano in eccesso da immettere sul mercato.
Forse , grazie ad un aumento della produzione di carbone e grazie all’energia nucleare e alle rinnovabili gli Usa riusciranno a generare l’energia elettrica necessaria per l’uso interno grazie a fonti presenti sul loro territorio, ma niente di più
E per farlo dovranno utilizzare tutto il gas naturale (il metano) che troveranno nel loro sottosuolo.
Rimarranno sempre dipendenti dall’estero per quanto riguarda petrolio e altri idrocarburi, e la loro bilancia dei pagamenti e il debito pubblico saranno sempre a rischio (come in Italia, tra l’altro).
Niente ci viene invece fatto sapere in merito a EROEI (energia necessaria per l’estrazione), costi e qualità degli idrocarburi estratti con le nuove tecnologie, non viene tenuto conto che si tratterà perlopiù di prodotti  costosi e di minore qualità,  non equivalenti ai petroli importati.
La Russia, invece, rimane un grosso esportatore, ovvero la maggior parte di quanto produce è destinato all’esportazione e gli garantisce una robusta bilancia dei pagamenti, in forte attivo.
Forse questo è l’unico vero motivo di questo grosso pasticcio ucraino.
Visto quello che le previsioni stesse delle autorità Usa ci dicono , dobbiamo fare molto affidamento sul favoloso Shale Gas Usa?