E laTerra dei Pazzi? Cosa Succede in Ucraina? tante piccole cose, come al solito

Preso da pressanti impegni ho tralasciato di aggiornare il blog, colpa mia.
Mentre il conflitto ucraino viene dimenticato dai media occidentali ( non certo da quelli russi e cinesi) da quelle parti continuano a succedere tante cose:
Accordo di Minsk 2 ; morto, defunto , Kaputt, Zakroy, insomma finito. 
Anche i separatisti hanno ammesso di aver richiamato al confine le armi pesanti, mentre i “regolari” di Kiev cominciano a bombardare sul serio ,pare.

I media ucraini si accorgono di un altro fatto, la moratoria sugli affitti dei terreni, che viene emessa in questi giorni, comincia a far venire qualche sospetto , ed è tutto dire.

Comincio, spiegando cosa succede di solito in Ucraina, dove non esiste, per il momento, la proprietà privata dei terreni agricoli.
Normalmente i terreni vengono affittati dallo stato a canoni bassissimi, dietro il pagamento di cifre ridicole, anche duecento Grivnie ad ettaro all’anno (poco più di dieci euro, al cambio attuale).
Ovviamente la situazione dello stato ucraino rende difficile dire chi coltiva cosa, e dove.
Non esiste un catasto, e i funzionari degli uffici preposti alla registrazione dei contratti ti scrivono quello che vuoi, se paghi un mancia, possono anche sostituire il tuo nome con quello di un altro affittuario.
I terreni agricoli sono suddivisi quindi tra piccoli agricoltori e grandi aziende.
I piccoli ti spaccano la testa con una vanga, se provi a discutere la loro “proprietà” del terreno, mentre le grosse aziende possono pagarsi piccoli eserciti privati per difendersi, alla bisogna.
Ma Kiev fa una moratoria sui loro diritti, e pone gli utilizzatori dei terreni davanti ad un dilemma, possono decidere di comprare gli appezzamenti da loro occupati o cedere il passo al nuovo proprietario.
Dato che la situazione ucraina è drammatica, e non esiste la certezza del diritto , non ci saranno frotte di compratori dei terreni, le solite multinazionali e i rappresentati degli oligarchi parteciperanno, e poco altro.
Il sospetto è che questa ondata di “privatizzazioni” si trasformi in una svendita.
Le grosse aziende dovranno tirare fuori i soldi e acquisire la proprietà degli appezzamenti da loro controllati, mentre i piccoli, beh, speriamo che abbiano il tempo di fare il trasloco per bene.
Grandi affari per le multinazionali del settore, per gli oligarchi ucraini e simili, e cattive notizie per i piccoli proprietari di terreni, che, in un paese dove sono già falliti 40 istituti di credito, fanno fatica ad ottenere finanziamenti.
Prevedo problemi, nei prossimi mesi, a questo proposito.
Il Governo dei Pazzi, non contento di questo, si sta dando da fare.
Parliamo di un paese dove il PIL da 137 miliardi di dollari, per quaranta milioni di abitanti, e , adesso, è adesso sotto i 100 , con 36 milioni circa di abitanti rimasti (quattro abitano in Crimea e nel Dombass) un calo del PIL praticamente inavvertibile, del 40%, dovuto quasi del tutto al calo delle esportazioni verso la Russia, con Mosca che intende chiudere del tutto le frontiere nei prossimi mesi.
Pare che, prodotti agroalimentari a parte , non ci sia assolutamente niente prodotto dalle aziende ucraine concorrenziale o appetibile per i mercati europei.
Per quanto riguarda le esportazioni pare che l’unico prodotto che ha dato dei chiari segnali di crescita sia stato il settore dei … semi di zucca tostati, il paese ha una chiara leadership mondiale nel settore, anche per mancanza di concorrenti, è chiaro.
A marzo arrivano i primi segni di ripresa, con un crollo dei consumi di benzina del 40%, non è che ci sia meno esigenza di spostarsi , è che la gente non ha i soldi per pagare la benzina.
Ma non basta, il bilancio dello stato, che prima incideva all’11% del PIL (quando era di 140 miliardi) secondo le raccomandazioni del FMI dovrà passare all’8,5%, praticamente dimezzato in termini assoluti.
Non si dica che tutto è in diminuzione, qualcosa che aumenta c’è, e dimenticavo l’esplosione del commercio dei semi di zucca tostati..
Anche la produzione industriale va bene, ne è prova un sobrio calo del 96% della produzione ucraina di autoveicoli.
Poteva andare peggio.
A fronte di queste notizie drammatiche e dei primi segni di cedimento sociale, tipo le migliaia di minatori infuriati da mesi senza stipendio a che protestavano a Kiev, al governo dei Pazzi non rimane altro che buttarsi nella guerra contro i “russi”.
Occorre qualcuno a cui dare la colpa, giusto?
P.S. ai soliti troll ucraini rinnovo i miei consigli, il post è zeppo di link a media ucraini, non filorussi, per cui, se non vi va bene, definitivamente, meravigliosamente, e completamente … andate a prenderlo in culo.