Il dipartimento di Stato Usa ha dichiarato “sappiamo che ci sono militari russi in Ucraina, ma non riusciamo a vederli, sono ben nascosti”… .

Lo speaker del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, ha appena dichiarato:
“sappiamo che ci sono militari russi in Ucraina, ma non riusciamo a trovarli, sono nascosti bene.

La tecnica della Maskirovska è una tattica militare bene diffusa nel mondo slavo, ma non consiste nel nascondere i soldati in modo che on si possano vedere, bensì nel celare la loro consistenza  grazie a sofisticate tecniche.
Ne fu un esempio la seconda guerra nel golfo, dove gli iracheni, addestrati dai russi,  riuscirono a piazzare carri armati e lanciamissili finti in gran numero, in modo da ingannare gli aerei occidentali.<br />In realtà erano dei gonfiabili prodotti da una nota azienda italiana, leader nel settore.
Un enorme numero di missili costosissimi fu lanciato contro questi giocattoli, purtroppo gli ammerregani ne avevano a sufficienza per vincere comunque la guerra.

Gli americani, malgrado la presenza di centinaia di agenti CIA sul territorio ucraino, satelliti, droni e tutto il cucuzzaro non sono riusciti a provare la presenza di un solo militare regolare in territorio nel territorio conteso.

I marines provenienti da Vicenza e arrivati a L’Vov, si sono visti benissimo.

Comincia il solito teatrino, i russi accusano gli americani che l’invio di truppe USA sul loro territorio vanifica gli accordi di Minsk.
Gli americani rispondono che anche i russi inviano truppe, anche se non si riesce a vederle, e che comunque i loro soldati sono “lontani dal fronte”, per cui “non contano”.
A me sembrano un filino paraculi, questi ammerregani.

Sia come sia l’ineffabile Harf, continua:
” abbiamo i nostri sistemi, prima o poi riusciremo a vederli, questi militari russi”
Ma non si vergognano a dire queste cazzate, i portavoce americani?
Io ho una spiegazione, in realtà i malefici, cattivissimi russi hanno inviato le loro truppe speciali, i battaglioni elfici “Lothorien” e “Gandalf” esseri magici che  nascondono le loro orecchiette a punta nel mezzo delle foreste silvane del Dombass.

Al momento giusto salteranno fuori al grido:  “ Tangado haid! Leithio I phillin!