La Guerra economica tra Usa e Russia vista dalla parte di Mosca.

Ricevo e volentieri pubblico questo nuovo intervento di Alessia.

LA RUSSIA GUARDA OLTRE IL 2016


Nel 2007 Putin dichiarò che la Russia si sarebbe svincolata dal dollaro. Il Rublo indipendente si fonda sull’economia reale, sulle risorse della Russia e sul fondo delle riserve auree detenute nelle casse nazionali. Questa dichiarazione di indipendenza faceva capire che la Russia avrebbe commerciato soprattutto petrolio e gas in rubli: quindi gli economisti russi sapevano che prima o poi sarebbero arrivati gli attacchi speculativi internazionali. La discesa del rublo nasce quando i rapporti internazionali fra Russia e Usa si sono deteriorati. Infatti molti si limitano a guardare questo grafico:

La debolezza del rublo ha in parte indebolito l’economia russa, ma tra le misure adottate, per ricapitalizzare le banche colpite dalla crisi valutaria il governo russo ha utilizzato le riserve in valuta estera. La Russia ha deciso di mettere l’oro al centro della guerra monetaria per contrastare il dollaro USA. Tra il 2014 e il 2015 la Banca centrale russa ha iniziato ad acquistare massicciamente oro e contemporaneamente a vendere i titoli di stato americani che detiene; il motivo è semplice: la Banca centrale russa ha capito che è vantaggioso vendere le obbligazioni denominate in dollari per accumulare oro.




Il bilancio russo per il 2016, stimato in autunno 2015, era basato su un prezzo del petrolio pari a 50 dollari al barile. Il governo russo è saldamente deciso a non far salire il deficit pubblico sopra il 3% del PIL e quindi già a gennaio dovrà decidere per un taglio della spesa pubblica per fronteggiare il calo delle entrate petrolifere.
La legge sul bilancio federale per il solo 2016 prevedeva entrate per 13.700 miliardi di rubli, uscite per meno di 16.000 miliardi di rubli. Il bilancio era stato sviluppato sulla base di una inflazione del 6,4%. Il taglio previsto era sulle spese sociali: istruzione, cultura, educazione fisica e sport. Erano stati destinati per le spese di difesa 3.145 miliardi di rubli. Il tutto sarebbe stato bilanciato con l’utilizzo del Fondo di riserva. Sicuramente questo quadro va rivisitato in previsione di ulteriori tagli (petrolio a 30 dollari al barile). Alcuni analisti russi del Ministero per lo Sviluppo economico rimangono ottimisti perché affermano che il periodo di volatilità dei prezzi del petrolio dovrebbe durare circa due/tre trimestri; prevedono che dopo la metà del 2016 il mercato del petrolio possa già ritrovare un nuovo equilibrio tra domanda e offerta.
Secondo molti esperti russi nel 2016 la situazione migliorerà grazie all’industria alimentare, la chimica e la farmaceutica perché a causa dell’embargo, dovendo sostituire prodotti non più importabili, ha spinto queste industrie ad uno sviluppo repentino. Bisogna ricordare che la Banca centrale ha riserve in moneta straniera per 400 miliardi e che come ultima ratio, per fermare la caduta del rublo, la Banca centrale potrebbe decidere di imporre un controllo sui capitali.

Vasily Yakimkin, (docente della Facoltà di Scienze bancarie e finanziarie dell’Accademia russa di Economia nazionale e Pubblica amministrazione) in un lungo intervento afferma che il PIL russo comincerà leggermente a risalire dopo il primo trimestre del 2016, mentre a metà anno l’aumento del PIL potrebbe essere dell’1%. Andiamo a vedere quali settori va a prende in analisi e il perché.
  • l’industria alimentare: secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, la Russia si sta avvicinando ad essere autonoma, nella copertura del proprio fabbisogno, di grano, patate, zucchero e olio alimentare; inoltre, la Russia sta incrementando costantemente l’export di cereali.
  • l’industria farmaceutica: a causa della mancata importazione e grazie agli investimenti pubblici nella produzione nazionale fanno prevedere una crescita del 17% in questo settore.
  • industria dei fertilizzanti: il rublo debole farà aumentare nel 2016 i loro fatturati grazie all’export.

  • i programmi di sostituzione delle importazioni continuano a essere attivi e in alcuni settori potrebbero produrre una crescita notevole. La Russia potrebbe rafforzare la collaborazione stretta con l’Organizzazione di Shanghai e con l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico. La Russia è e rimane attraente, per i suoi partner, per le sue risorse naturali, per le vie di comunicazione, per la tecnologia e per l’industria delle armi.


Come ultimo piano di emergenza, il governatore della Banca centrale russa CBR, Elvira Nabiullina, ha fatto recentemente sapere che in caso di guerra finanziaria, la Russia ha già costruito un sostituto alternativo allo Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). Questo nuovo sistema è già in fase di test e i politici russi sono ansiosi di sviluppare questa nuova strategia di sicurezza finanziaria. La CBR ha annunciato il lancio di un sistema di messaggistica alternativa per i pagamenti nazionali, consentendo agli enti creditizi in Russia di trasmettere messaggi in un formato standard, attraverso la banca a tutte le parti della nazione. La CBR, da giugno 2015, sta trattando con i paesi BRICS per creare uno standard unico: i negoziati per creare un sistema di pagamento multilaterale, fornirà ai BRICS una maggiore indipendenza dai sistemi attuali.

Comunque la Russia guarda avanti! A settembre 2015 Putin, durante un convegno, ha  parlato del corposo programma di sviluppo economico dell’Estremo Oriente e della regione del Bajkal. Il progetto comprende la costruzione del gasdotto Potenza della Siberia, del centro spaziale di Vostochnij, progetti di raffinazione del gas e chimici programmati da Gazprom e Sibur, l’ammodernamento e ampliamento della tratta Bajkal-Amur, delle linee principali della Transiberiana e dei cantieri navali Zvezda. La Russia per attirare gli investitori stranieri ha studiato una accattivante linea di incentivi fiscali e di procedure aziendali semplificate.:

Riporto brevemente l’elenco dei vantaggi fiscali di chi investe:
Tassa sui profitto pari a zero come le imposte fondiarie per i primi 5 anni; zero dazi doganali su importazioni ed esportazioni; contributi sui prestiti, tariffe speciali per l’affitto e procedure semplificate sul controllo da Stato e comuni. 
Per 10 anni, dopo l’ottenimento dello status di residente nell’Area di Sviluppo Prioritaria (PDA), le imprese potranno effettuare pagamenti assicurativi più bassi (7,6 per cento anziché 30). 
L’imposta sul valore aggiunto all’importazione per la raffinazione sarà pari a zero. 
Le aziende minerarie nazionali ed estere potranno godere di esenzioni fiscali: una riduzione (tra 0 e 0,8 per cento) verrà applicata per 10 anni. 
Saranno ridotti al minimo gli ostacoli amministrativi. 
Lo Stato creerà le infrastrutture necessarie. 
Il bilancio federale ha stanziato fondi importanti per il loro sviluppo, circa 7,5 miliardi di rubli. 
Per gli investitori nel sud del Territorio di Primorie, viene introdotto il regime di porto franco che copre i principali porti da Nakhodka a Zarubino, tra cui Vladivostok. 
La legge sul porto franco è entrata in vigore a ottobre 2015. 
Il contesto economico è stato semplificato al massimo, verrà introdotto un regime di esenzione dal visto per i cittadini stranieri. 
Una procedura doganale nella zona franca sarà anche disposta sul territorio del porto franco, che in realtà significa importazioni delle merci estere esenti da dazi. 
Queste nuove opportunità attireranno l’interesse degli investitori della Cina e di numerosi altri Paesi asiatici sulla realizzazione dei progetti. 
Una serie di importanti aziende ha già avanzato piani d’investimento specifici. 
I partner cinesi sono pronti a investire oltre 100 miliardi di rubli nella costruzione di una raffineria di petrolio e di un cementificio nella Regione dell’Amur, e dei ponti a Nizhneleninskoe-Tongjiang e Blagoveshensk-Heihe, e un impianto metallurgico e una fabbrica di mattoni in Jakutia.

“Ora ritorno a studiare gli anticorpi che i russi hanno sviluppato, sono tanti e non so quando finirò! Chissà, magari ne trovo uno da donare agli europei…”