così sembrano di più...
Facendo i conti bene con il cambio nero, ho determinato a quanto era arrivato il cambio minimo venerdì scorso, poco prima del “miracoloso” aumento della Grivnia.
33 euro, quello era l’esborso della pensione minima elargita ai pensionati che lavorano e calcolata per elargire benefici agli indigenti.
Al mese, non al giorno.
Adesso, è bene dirlo, il cambio è leggermente aumentato, anche se il cambio nero rimane ancorato saldamente sopra le 30 grivnie per un dollaro, malgrado le assicurazioni del ministero di Kiev.
I mercati, si sa, si basano soprattutto sull’aspetto psicologico, e la promessa del FMI, di una nuova “iniezione di denaro”, ovvero altri prestiti a breve termine, ha fatto il suo dovere.
Anche in italia la promesse dell BCE di emettere nuovo debito pubblico, ovvero “la stampa dei soldi” ha fatto bene all’economia, dopo tutto.
I poveri ucraini, annichilati dalla propaganda, non si rendono conto che i dollari del FMI dovranno restituirli a rate semestrali, al 10% di interesse annuo, e in dollari.
E i debiti contratti con il Fondo Monetario hanno precedenza rispetto a qualsiasi altra cosa.
Il governo di Kiev, da parte sua , ha dato il via ad una serie di provvedimenti, per “risanare l’economia”.
Ve li elenco in modo generico, dato che ogni giorno ci sono cambiamenti:
- Aumento della età pensionabile di cinque anni, blocco delle pensioni malgrado la svalutazione, (oltre il 5% su base mensile) e tagli generosi sugli importi.
- Vincoli per il cambio, è estremamente difficile anche per legge ottenere dollari da carte di credito o conti correnti, atto che è già praticamente impossibile.
- Gli esportatori adesso dovranno cambiare al tasso di cambio ufficiale il 75% della valuta in ingresso, questo provvedimento corrisponde per loro ad una perdita secca del 20% minimo, per chi esporta, ovvero la differenza tra il cambio “virtuale” e quello “reale”.
- Tasse sui soldi in ingresso del 30%, ovvero un prelievo forzoso sulle rimesse degli immigrati, e i soldi cambiati in Grivnie al tasso ufficiale, decurtando ulteriormente il valore del denaro in arrivo.
- Simpatico dazio aggiuntivo pari al 5% o il 10% sul valore dei beni in ingresso, provvedimento volutamente depressivo per ridurre le importazioni dall’UE e dalla Russia.
Aumento della tariffe del gas e delle bollette, fino al 700%. Dato che il parlamento non riesce a decidere se fare o meno gli aumenti, per paura della rivolta della popolazione, si è deciso di lasciare l’onere all’autorità per l’energia di Kiev.
Invece di bollire il ranocchio pian piano come si fa in Europa , A Kiev hanno deciso di buttarlo direttamente nel fuoco, e veder cosa succede.
Certo, probabilmente i governati della Terra dei Pazzi, non avevano molta scelta, vista la situazione.
Adesso cari amici, fate attenzione, visto che prima o poi potrebbe toccare anche a voi sentirvi dire le stesse balle.
Per poter convincere la gente a accettare il peggiroe governo del mondo , a impoverisris quasi in silenzio e a lavorare praticamente per niente, occorre il solito sistema del bastone e della carota.
Il basto ne, in questo caso è “l’aggressione russa”, ovvero un inesistente esercito di russi che scorrazza per il paese a bordo di carri armati “invisibili”.
Non bisogna dire:
“ci sono dei volontari russi, e, forse, alcuni di questi che combattono a fianco dei separatisti sono inviati dei servizi segreti di Mosca”
Detto così non fa molta impressione, invece i giornaloni di Kiev strillano:
“cinquantamila soldati russi camuffati circondano per l’Ucraina a bordo di mille carri armati! solo ieri i nostri valorosi soldati del battaglione Aidar ne hanno uccisi cinquecento! E con un solo colpo di cannone!”
Per quanto riguarda le notizie economiche, invece di dire :
” il guaio è che la Russia ha tagliato di brutto le esportazioni con il nostro paese, per un importo annuale di centosessanta miliardi di dollari
Purtroppo le nostre aziende, a parte alcuni prodotti agricoli, non producono niente che possa interessare o essere minimamente competitivo in termini economici con i prodotti UE, e mancano delle certificazioni necessarie.
Per rinnovar le industrie del paese occorreranno centinaia di miliardi di dollari, oltre a sessanta miliardi l’anno solo per la manutenzione delle strade, e non parliamo poi della devastazione della guerra.”
Esposto così il problema farebbe intristire i poveri telespettatori, invece le veline del governo riportano testualmente, ripeto, dicono lo fanno esattamente.
“entro cinque anni la nostra economia e gli stipendi saranno a livelli europei, e questo porterà gli abitanti del Dombass e della Crimea a ribellarsi e a tornare da noi.
Stiamo progettando delle misure per arginare i milioni di russi che vorranno emigrare in ucraina.
Neanche un drogato di crack in crisi di astinenza ci crederebbe, a queste promesse, ma il popolo di Kiev se la beve, o finge di crederci.
Ho sentito Poroscemo, il presidente Ucraino recitare questo discorso in televisione, e più volte.
E come è possibile? Uno si aspetterebbe una rivolta popolare, i politici di Kiev meritatamente trasformati in decorazioni per lampioni e un nuovo governo che cerca di mediare con Mosca, al fine di evitare il disastro, abbandonando le velleità europee e rimanendo “tra i due mondi” come succedeva fino ad un anno fa.
La situazione nel paese, invece, è diversa rispetto a come la si dipinge.
Certo, è molti difficile, ma non si può pensare che un dipendente di un ministero o un doganiere sopravvivano davvero con duecento euro al mese di stipendio, così come un pensionato in città non campa con cento euro al mese di pensione ( se gli va bene, ormai).
La mazzetta è una antica tradizione, nessun dipendente dello stato fa niente se non gli dai soldi, negli ospedali non ti curano se non paghi la “retta” a medici ed infermiere, e nessuna firma verrà mai apposta su di un documento pubblico se il funzionario non viene pagato, pagato in base alla sua importanza.
I soldi arrivano dalle rimesse degli immigrati, quelle che il governo di Kiev cerca di tassare a tutti i costi, e che adesso arriva per via traverse, sotto forma di euro e rubli che viaggiano insieme a chi torna a casa a visitare i parenti.
parliamo di cifre in valuta straniere che sono pari a circa il 40% del PIL reale del paese.
Chi riceve quei duecento dollari al mese dai parenti all’estero e chi lavora per lo stato in una posizione decente, non ha problemi, ce la fa a pagare le bollette e a comprarsi da mangiare, mentre chi non ha nessuno e chi fa lavori di base, come lo spazzino , deve scegliere già adesso tr ale due opzioni.
Ovviamente l’ottusità dei burocrati europei si nota, in questo frangente.
Si cerca a tutti i costi di varare leggi anticorruzione, per limitare il fenomeno della mazzette, dimenticando che lo stipendio dei funzionari statali, paragonato al loro tenore di vita è un qualcosa di assolutamente irrilevante, in molti casi si potrebbe anche non versarglielo e non se ne accorgerebbero neanche.
Un esempio? la villa da tre milioni di euro del procuratore generale di Kiev, finita nel 2013, quando il suo stipendio, al tasso attuale, è tra si e no duecento euro al mese…
E lui è quello che dovrebbe vigilare sulla corruzione dei potenti.
Insomma, nel paese l’economia “sommersa” è molto importante e sono i soldi che arrivano in “nero” dall’estero a tenere insieme la società.
A me dispiace per le persone normali, per i pensionati che campano in qualche modo con 50-100 euro al mese di pensione, e i lavoratori normali, quelli che devono accontentati i stipendi più bassi di quelli minimi applicati in paese sviluppati come la Zambia o la Nigeria.
Mi dispiace per le loro aspirazioni , per il Maidan, che voleva combattere la corruzione degli statali e lo strapotere degli oligarchi.
Invece i soldi degli oligarchi sono diventati vitali, i dollari depositati in Svizzera in decenni di ruberie sono diventati vitali, dato che pochissimi imprenditori occidentali si fiderebbero a investire nel paese, prima della stabilizzazione.
Peccato che gli oligarchi, in cambio, vogliano assolutamente tutto, sangue e anime della popolazione compresi.
E la corruzione?
Se i soldi in valuta estera che arrivano con le rimesse sono quello che permette alle gente di mangiare, i funzionari pubblici campano drenando quei dollari , rubli o euro alla popolazione che li riceve, in cambio del loro lavoro.
A Kiev lo stipendio di un deputato o di un giudice è assolutamente insufficiente a garantire un tenore di vita adeguato ai livelli non dico europei, ma paragonabili a quelli di un paese tipo il Brasile o il Sudafrica.
Nessuna , nessunissima speranza di arginare il potere degli oligarchi e la corruzione, se non buttando giù tutto per poi ricostruire.
Non so come la pensate voi, ma secondo me , andrà a finire male.
La guerra nel Dombass, va avanti, e sotterfugi degni dei villaggi “Potiomkin” sono in corso, ma ne parleremo la prossima volta.