Sui bombardamenti nel Donbass, Ukraina. Le Puttanazze all’opera, come al solito.

Dopo alcuni giorni riesco a fare il punto su cosa stia succedendo e cosa sia successo nel Donbass, in particolare nella zona di Ardeevka, sotto il controllo delle forze occupanti di Kiev:

Quella zona, ricordiamolo è già stato teatro di combattimenti negli anni scorsi.

Alcuni giorni fa, più precisamente il 29 del mese di gennaio i soldati dell’esercito di Kiev danno inizio dalla città di Ardeevka ad una serrata fase di bombardamento, diretta contro le linee dei separatisti: la scusa è un attacco avvenuto poco prima contro di loro. I separatisti asseriscono trattarsi di una montatura, il fuoco sarebbe provenuto da mezzi dell’esercito di Kiev che di notte hanno attraversato il confine e aperto il fuoco contro le loro stesse linee. Non so se questo sia vero o no, ma sarebbe tipicamente ucraino, come stratagemma.

A seguito di questo bombardamento alcuni gruppi di militari avanzano verso le zone controllate dei separatisti e si addentrano di meno di un chilometro oltre le linee. Ne nascono furiosi combattimenti, e , il giorno tre febbraio le zone occupate vengono riprese dai separatisti, con parecchie morti e feriti dalla parte ucraina. I separatisti pare abbiano persino inizialmente impedito il recupero dei morti e dei feriti, sparando su qualsiasi cosa si muovesse.

Come rappresaglia le artiglierie di Kiev continuano a colpire con missili la città di Donetsk, uccidendo almeno venti civili nel sonno o mentre passeggiavano per la strada: cinque scuole colpite dalle bombe, per esempio.

Dato che parte dei soldati di Kiev si sono rifiutati di attaccare, in particolare il 73esimo battaglione, e la scarsa preparazione di chi è avanzato, ovvero i mitici volontari filonazisti, si sapeva fin dall’inizio che l’attacco era destinato a finire nel nulla, anzi, probabilmente sarebbe avvenuto un altro massacro sanguinoso, come d’abitudine.

Visto che siamo tra persone intelligenti contestualizziamo, un attacco limitato nel tempo e nello spazio, un feroce combattimento che interessa alcuni chilometri scarsi di linea del fronte e qualche centinaio di metri di terreno.

Del tutto ininfluente dal punto di vista militare, anche se i soldati che sono morti in questo frangente avrebbero qualcosa da ridire in merito, credo.

Per avere una speranza di successo un attacco dovrebbe essere simultaneo, occupare tutto il fronte e con numeri schiaccianti, mentre sappiamo benissimo che ormai le forze dei due eserciti quasi si equivalgono, e che i l’esercito russo interverrebbe, in caso di attacco totale, e ne sarebbe giustificato, per difendere la vita dei civili.

Un attacco limitato, quasi dimostrativo, reso terribile dal fatto che le due parti si odiano e che i soldati dell’esercito di Kiev vogliono vendicare i commilitoni morti e i separatisti i loro civili uccisi dai bombardamenti.

Uno degli arrivi dei soldati vittime degli attacchi all’aeroporto di Dnepropetrovsk, Ucraina.

Limitato nel tempo e nello spazio per evitare una eventuale controffensiva russa e abbastanza sanguinoso da fare strillare le puttanazze dei media occidentali.

Invece di contare le bombe cerchiamo di capire perché mai questo è avvenuto:

Ovviamente il governo di Kiev ha bisogno di un nemico, disperatamente bisogno, con circa metà della popolazione che non riesce a pagare le bollette, cresciute di circa cinquanta volte, tenendo conto del cambio e degli stipendi, rispetto al valore di prima del colpo di stato del 2013.

In particolare ne ha bisogno Poroshenko, il presidente ucraino, capo di un governo che vede sempre più politici defilarsi in attesa di tempi migliori, con giovani fanatici antirussi felici di prenderne il posto.

Anche alcuni esponenti tedeschi vedono di buon occhio questo, in particolare la cancelliera Merkel, preda di un odio personale contro la Russia e Putin:

Conviene anche a parte degli esponenti politici dei paesi baltici e della Polonia, partiti che sull’odio antirusso trovano l’unico comune denominatore, fanatici nazionalisti e nazisti tout court.

Conviene pure al famoso Deep State americano, in chiave non solo antirussa, ma contro il presidente Trump, un curioso personaggio.

Conviene a tanta gente, tranne che ad una della parti che tutti dicono interessata al conflitto, La Russia:

Infatti nessuno nel governo di Putin ha interesse ad una recrudescenza dei combattimenti, la situazione economica in ucraina è così disperata che il paese può benissimo collassare da un momento all’altro, dopo anni di tagli alle spese e di svalutazione.

Non conviene certo alle opposizioni “liberali”(ovvero pagate dagli USA) russe, destinate ad avere percentuali nei votanti dello zero virgola qualcosa, dopo il saccheggio ed il  disastro combinato nel paese da ladri e filoamericani (stessa cosa, come sappiamo) ormai nessuno voterebbe mai per loro, a parte gli ex complici e forse i loro parenti.:

Rimangono i due partiti di opposizione veri, il partito liberale di destra e quello comunista, che, malgrado le allucinazioni di molti , non solo non è al governo in Russia, ma è decisamente all’opposizione.  Non mi stancherò mai di ripeterlo, questi partiti  criticano aspramente il governo di Putin sulla questione ucraina, secondo loro la Russia si è comportata troppo “morbidamente” nei confronti del governo di Kiev e dell’occidente:

La loro proposta sarebbe quella di attaccare subito il paese, magari facendo precedere l’esercito da qualche bomba nucleare, in modo da far capire all’occidente che nessuna controffensiva sarebbe tollerata:

Occupare militarmente il paese, avete capito? E lanciando delle bombe nucleari alle forze Nato se osassero intervenire:

Queste sono le opposizioni di Putin, che viene considerato un esponente moderato di centro destra, in Russia. Un democristiano, praticamente. Per figurarvelo meglio immaginate un Andreotti con due grossi coglioni e non religioso, e senza la gobba.

Notevole anche la visita del deputato Usa McCain, che casualmente visita la zona che sarà teatro dei combattimenti pochi giorni prima.

E i pescioloni ucraini abboccano, come al solito, i soliti coglioni che vanno ad immolarsi per interessi politici che non sono neanche in grado di comprendere, attaccano urlando in russo contro nemici loro concittadini fino ad alcuni anni fa chiamandoli “invasori russi”.

Fare la pace e aspettare il crollo del regime antirusso come in Moldavia no?

by Nuke di Liberticida