Ufficiale: il parlamento russo comincia seriamente a discutere dell’introduzione di una nuova valuta. Il “Rublo D’oro”…

Non affrettiamoci a immaginare scenari apocalittici, però…
Alcuni parlamentari russi cominciano a discutere in aula della introduzione di una nuova valuta, un nuovo rublo indicizzato al prezzo dell’oro, garantito dalle riserve auree e dalle risorse sterminate del paese.
Ovviamente la strada è tutta in salita, oltre alla inevitabile opposizione interna degli affaristi ci sono anche da considerare alcune normative da cambiare, in particolare l’art. 75 della costituzione russa.
Occorre anche un decreto presidenziale firmato da Putin e una solida maggioranza in parlamento, cosa che il suo partito già dispone, per cui da quel punto di vista niente problemi.

Sergei Batin , il rappresentate del consiglio di bilancio della Duma ha affermato che l’operazione è fattibile, ma sarà molto costosa, mentre il suo vice, Sergei Gavrilov, dchiara che occorrerà stabilire un periodo di transizione, che sarà positivo per l’economia del paese.
Viste le premesse pare che i consiglieri di bilancio e i burocrati non siano del tutto contrari a questo cambiamento fortemente voluto da Putin .
Più che mossa economica mossa geopolitica, per scompigliare un pochettino i pezzi sulla scacchiera globale..
L’obbiettivo è quello di legare la valuta a degli asset “fisici”, nel tentativo di limitare l’assalto della speculazione.
Devo dire, leggendo i commenti in rete, che il sentimento dei russi in merito a questa novità è fortemente diviso, ci sono tanti sostenitori entusiasti e tanti feroci detrattori.
Purtroppo nel mondo  i tentativi in passato da parte di alcuni leader politici di attuare questa mossa, nei tempi moderni sono sempre sfociati in una guerra.
L’ultimo esempio è quello di Muhammar Gheddafi, che poteva interessarsi impudentemente di attentati terroristici e simili, finché voleva, per poi diventare una “canaglia” non appena cercò di escludere i dollari da pagamento del petrolio e di instaurare una nuova valuta ,il “dinaro d’oro”, forte della posizione preponderante del suo paese, in quel  momento lo stato più ricco del Nordafrica ( e di gran lunga) .
Come sia andata a finire lo sappiamo, tantissimi morti, un paese drasticamente impoverito e con diverse fazioni in guerra tra loro, i “poco islamici” , i “medio islamici ” e i “tanto islamici”, tutti uniti da un feroce odio verso gli occidentali.
Un odio che posso dire che capisco, verrebbe anche a me guardando il paese devastato dalla bombe e dalla “democrazia”.

Però il dollaro è salvo.

P.S. : Matteo C. grazie per la dritta, però ricordati che ho bisogno anche di succose notizie dalle tue parti, ovvero come va il cambio nero dell Grivnia e tante piccole informazioni sulle banche.
Sai che ce ne sono parecchie sull’orlo del fallimento, vero?