Ucraina, quando il “liberismo” e la “lotta alla corruzione” distruggono un paese. Per fortuna questi eroi sono dalla Vostra parte.

Ringrazio Alessia per il suo nuovo articolo, stavolta ci mettiamo la faccia, ma non la nostra, la “loro”.

Nell’ultimo periodo gli USA hanno fatto molte pressioni all’Ucraina:
leggi anti-corruzione e più arresti, in cambio di pacchetti di salvataggio da parte di finanziatori internazionali. L’Ucraina ha prontamente ubbidito, ma pare che ci sia qualche problema.

Le leggi anti-corruzione, faticano a decollare nonostante le continue pressioni dei governi occidentali. Secondo un recente rapporto di “Transparency International Ucraina”, i più grandi freni al progresso sono la forza degli oligarchi nei partiti politici e la lentezza del governo nel creare degli organismi anti-corruzione indipendenti, come richiesto dalla legge.
Sempre al fine di ridurre la corruzione, è stata introdotta la riforma dei sistemi degli appalti pubblici, tramite il programma di aste on-line ProZorro.
Questa alleanza costituita da enti privati e pubblici ucraini, e l’aiuto di Washington, si è concentrata sul ministero della difesa e su altre istituzioni governative.
Nell’ambito delle riforme si sta provvedendo a rinnovare le procedure doganali, ambito in cui le mazzette girano come mentine.
Mettere in moto la “macchina anti-corruzione” in Ucraina è difficile e generare la cultura della trasparenza e della fiducia, in una nazione capillarmente corrotta comporta molto tempo.
Soprattutto perché le istituzioni sono allo sfascio e per ottenere anche i servizi essenziali bisogna dare una mancia a qualcuno.

L’ufficio nazionale anti-corruzione (NAB), nato ad aprile 2015, incaricato d’investigare ad alti livelli e su grosse tangenti, a causa dell’incapacità e dalla mancanza di volontà di Poroshenko, è ora messo in una posizione difficile.
Risulta chiaro che questi istituti nati per bloccare la corruzione non potranno svolgere effettivamente un gran lavoro.

Anders Åslund, senior fellow presso il Consiglio Atlantico, afferma che una “governance pulita” serve per privatizzare le imprese ucraine di proprietà statale.
Secondo questo analista la privatizzazione delle aziende nel settore dell’energia e delle infrastrutture sono vitali e vincenti per far ripartire l’economia dell’Ucraina.
Sempre lo stesso analista afferma che la privatizzazione (sottolinea in più passaggi che tale privatizzazione ha successo solo se si elimina la corruzione) offrirebbe un vantaggio più diretto al bilancio dell’Ucraina, eliminando i sussidi costosi e  promuovendo in tal modo la riforma macroeconomica.
Anders Åslund nell’ambito della privatizzazione del paese, mira alla società: Naftogaz (che rappresenta l’8% del PIL dell’Ucraina) e la rappresentata come una “concentrazione inammissibile del potere statale”.
In merito alla privatizzazione della rete dei gasdotti (ex sovietici), circola voce che sia molto interessata a tale acquisto la Chevron Corporation. Quale metodo migliore per consegnare il rubinetto del gas russo direttamente nelle mani degli americani?!

Tutto questo accade mentre il governatore della regione di Odessa, Mikheil Saakashvili (ex presidente della Georgia, che nel suo paese è stato accusato di gravi crimini) ha deciso di dedicarsi anima e corpo a combattere la corruzione nella sua regione!
Come mettere la volpe a controllare il pollaio.
Si prevedono nella zona di Odessa: licenziamenti, un pubblico scrutinio per assegnare i redditizi diritti di pesca, manovre per reprimere la corruzione e una riforma dei controlli doganali.
Ebbene il porto marittimo di Odessa è tra i più noti al mondo per il contrabbando e il racket.
Al porto di Odessa, punto di accesso dove passa circa il 70% delle importazioni ucraine, il nuovo coordinatore riformista Zurab Adeishvili (ex ministro della giustizia in Georgia, ricercato con mandato Interpol per aver fatto torturare delle persone e poi fabbricato prove false per dare la colpa del fatto al principale partito di opposizione. Attualmente tale mandato è stato tolto in Georgia su pressione occidentale. Qui troverete con comodo tutti i suoi capi di accusa (http://police.ge/files/pdf/adeishvili%20(1).pdf), si è focalizzato sulla riduzione dei tempi di sdoganamento.

“sembra una foto segnaletica, vero? In effetti…”

Costui afferma che tale riduzione serve per ridurre la corruzione e stimola gli investimenti.
Adeishvili ha ulteriormente affermato che: “Il nostro obiettivo è quello di rimuovere le merci in 15 minuti nel corridoio verde (merci considerate poco rischiose), e circa un’ora nel corridoio rosso (merci considerate ad alto rischio)”.
Ironicamente, tutti gli esperti di logistica affermano che è facile controllare in 15 minuti merci e documenti…anzi in un’ora controlli comodamente i container reputati rischiosi, per vedere se trasportano droga, armi o merce di contrabbando…rimane anche il tempo per farsi una tazza di  caffè…e di caffè da quelle parti se ne beve parecchio, visto che i doganieri rispettano con zelo tali tempistiche!!!
Pare che a causa di questo super-lavoro ora si guadagna molto di più!  Infatti, gli esponenti della mafia georgiana sono commossi nel vedere come i poveri doganieri corrono…

In una confessione clamorosa al sito Polit Navigator, dei funzionari ucraini hanno ammesso che:
-l’amministrazione Yatsenyuk-Poroshenko interagisce regolarmente con l’ambasciatore degli USA, in merito al lavoro svolto e si coordina per tutti gli appuntamenti con gli Stati Uniti.
-l’amministrazione americana sta spingendo sulla privatizzazione della terra in Ucraina.

Geoffrey R. Pyatt (ambasciatore USA in Ucraina) si incontra con gli esponenti dell’amministrazione ucraina almeno una volta ogni due settimane.
-durante tali riunioni, Pyatt elenca tutto quello che deve fare il governo ucraino.

-emerge la corposa figura del lobbista americano Martin Nunn (la sua società Whites Communication è specializzata in comunicazione, consulenza e pubbliche relazioni in Ucraina; fornisce servizi di strategia, gestione della reputazione e della comunicazione per grandi aziende).
-Geoffrey R. Pyatt quasi ogni settimana si incontra con Petro Poroshenko, e durante tali incontri si prendono molti accordi in merito alla politica interna.
Siete sorpresi, pensate di aver individuato tutti i protagonisti “strani” presenti sullo scenario ucraino? Ebbene, vi sbagliate di grosso!
Nello strepitoso valzer ucraino c’è anche una splendida coppia: Mr Raphaël Glucksmann e Mrs Ekaterine Zguladze.

Raphaël Glucksmann, francese, personaggio dalle molteplici attività, è difficilmente definibile in una parola: rivoluzionario di professione, documentarista impegnato, consulente per il governo georgiano e ora ucraino, membro di diversi circoli neoconservatori francesi (Cercle de l’Oratoire, rivista Le Meilleur des mondes) che sostiene la politica bellicista degli USA nel mondo, occupa da diversi anni i media per parlare dei suoi progetti. Il filo conduttore nelle sue molte attività è di imporre la sua visione della “società aperta” mondiale (meticciato cosmopolita e universale), e combatte aspramente la Russia di Putin, il Front National francese, la cultura del territorio e le reazioni identitarie dei popoli europei contrari all’omogeneizzazione europea. Nel 2004 ha diretto un documentario sulla rivoluzione arancione. E’ sposato con Ekaterine Zguladze.

“la regina del cosplay all’opera”

Mrs Eka, in Georgia ricoprì il ruolo di Vice Primo Ministro degli Interni dal 2006 al 2012 durante il governo di Mikheil Saakashvili. Dal dicembre 2014 è Vice Primo Ministro degli Affari Interni in Ucraina (in questa occasione le è stata concessa prontamente la cittadinanza da Petro Poroshenko). E’ diventata nota per la riforma della Polizia ucraina e per le nuovissime divise di ispirazione occidentale, come se cambiare le divise cambiasse i metodi della polizia.
In una Ucraina, dove chi governa sono sempre più stranieri, appare chiaro chi dirige la musica nel paese.

Ringrazio Alessia per l’articolo, ora, in un paese impoverito, con milioni di persone alla fame, c’è una ristretta élite di “atlantisti” che si arricchisce a loro spese, mantenuta al potere con lo scopo di arrecare danni alla Russia, una lotta che continuerà fino all’ultimo ucraino se necessario.
Finiti gli ucraini toccherà a voi, state tranquilli.

Nuke.