Ucciso Suleimani a Baghdad, Sarajevo event?

Come tutti saprete, dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo nel 1914 partì una catena di eventi che portarono alla Prima Guerra Mondiale.

Gli Austriaci accusarono la Serbia di essere il mandante dell’attentato, il governo Serbo negò ogni coinvolgimento, ma l’Austria dichiarò guerra alla Serbia ugualmente nonostante la consapevolezza dei rischi esistenti, dando il via “all’inutile strage”. Più avanti ricerche successive dimostarono l’effettivo coinvolgimento dei servizi serbi.

Esistono dei punti di contatto tra quanto accadde a Sarajevo e quanto accaduto a Baghdad? Proviamo a fare un esercizio di Storia applicata:

  • Gli obiettivi erano entrambi personalità di vertice dei loro rispettivi Stati. Suleimani era il numero due in Iran, mentre l’arciduca era l’erede dell’Imperatore.
  • Una grande Potenza e una potenza locale si trovano incastrate in un confronto senza opzioni a disposizione che non sia un’escalation. Vero nel caso del 1914. Adesso?
  • Sono entrambi eventi polarizzanti che tendono a smussare le divisioni politiche interne e a focalizzare l’attenzione sul nemico esterno. A breve termine di solito funziona sempre.

Trump però è riuscito a fare peggio (o meglio, dipende dai punti di vista) di quanto accadde a Sarajevo

  • Ha ammesso pubblicamente di aver ordinato l’eliminazione del generale iraniano, spazzando via ogni dubbio in merito.
  • Già che c’era uccide nell’attacco anche un’altra personalità di livello, un alto comandante delle milizie PMF irachene.
  • Ordina l’uccisione in un paese terzo, l’Iraq.

I risultati sul fronte esterno sono più o meno i seguenti:

  • Va in malora completa la deterrenza iraniana, obbligando i persiani ad una molto probabile risposta, di cui saranno loro a decidere quando, come e dove. Agli Iraniani adesso l’onere e l’onore di decidere; a meno che Trump non voglia lui vedere che effetto fa bombardare direttamente l’Iran, così per curiosità.
  • Suleimani, vista la notevole reputazione guadagnata combattendo l’ISIS, pare fosse apprezzato da tutte le minoranze etniche e religiose che hanno duramente sofferto sotto l’estremismo islamico o da azioni americane; qui ci sarà un effetto di compattamento eccezionale a danno degli americani. https://tass.com/defense/1105511
  • gli esponenti governativi USA diventano per conseguenza bersagli leciti, chissà se l’hanno capito. Si chiama reciprocità ragazzi.
  • Ce ne saranno altri ma non mi vengono in mente.

Sul fronte interno americano ci sono comunque voci discordanti. Suleimani è un cattivo per tutti, ma alcuni realizzano che forse incasinarsi ancora di più in Medio Oriente non è la priorità numero uno e cercano di ragionarci su. Dopo 16 anni di Iraq e quasi 20 di Afghanistan, su FoxNews fanno notare che la Russia, ma specialmente la Cina sarebbero felicissimi se scoppiasse un bel casino tra Stati Uniti e Iran; però al momento nessuno dice che è colpa di Putin, strano. Report: Top Iranian general killed in US air strike on Baghdad

Tulsi Gabbard, candidata alla presidenziali del 2020: “cosa ci stanno a fare le nostre truppe in Medio oriente? A combattere l’Isis e Al-Qaeda o a combattere l’Iran?”. Tulsi sta cercando di appropriarsi lei del MAGA, Make America Great Again, che pare non interessare più molto a Trump.

Felice invece il Senatore Graham, una nostra vecchia conoscenza, già incontrato ai tempi della crisi del drone di giugno 2019 in cui ci rimase molto male quando Trump non vendicò l’abbattimento del drone e non di meno quando Trump sgomberò il nord-est della Siria.

Graham è un esponente politico NeoCon e fa il suo lavoro difendendo la sua linea, c’è da dire che le cose le dice chiare su quali siano le sue priorità in politica estera, senza lasciare molto spazio all’immaginazione, questo gli va riconosciuto https://liberticida.altervista.org/siria-in-difesa-di-democrazia-e-diritti-umani-ma-intanto-datemi-la-mia-parte/ .

Immagino felicissimo il baffone Bolton.

Quindi, che Trump abbia ordinato l’uccisione di Soleimani per dare una svolta alla sua campagna elettorale è molto probabile https://liberticida.altervista.org/dal-mediooriente-al-mediterraneo-la-lunga-scia-rossa-del-potere/; di sicuro è una svolta rispetto alle posizioni tenute finora, ma a questo punto avrà guadagnato il sostegno di Graham e di quelli che lo appoggiano ($$$?), mentre il MAGA può aspettare. Poi c’è anche la faccenda dell’impeachment da mettere in angolo lontano dai riflettori. I rischi di cui si sta facendo carico Trump sono solo quelli elencati sopra; d’altronde con un marea di soldati americani sparsi qua e là in tutto il Medio Oriente cosa mai può andare storto?

C’è anche da dire che, guardando i tweet di Pompeo che comunicava a tutto il mondo la volontà americana di de-escalare, si potrebbe pensare che avessero realizzato di averla fatta grossa nel letto, ma forse Pompeo voleva solo scherzare.

Personalmente una decisione così folle e delirante mi lascia molto perplesso; qui si raggiunge un minimo mai visto. Speriamo almeno che le armi nucleari siano in buone mani.