Terra Dei Pazzi. Vaccini, pazzi, gas, Polonia e belle donne.

Continua la eroica saga della terra ucraina, terra di nuove avventure, che vola là, dove nessun governo  ha mai osato volare prima.

Uomini e topi … e vaccini

La polizia si è accorta che l’impoverimento generale e la disoccupazione, unita ai tanti nazi stelli che girano armati per il paese, porta ad un drastico aumento dei crimini in generale, e soprattutto di quelli violenti.
Non l’avrei mai detto, sapete?

Il paese finalmente ottiene un altro grande risultato, il primo paese a far ritornare in Europa, dopo decenni la poliomielite.

La malattia sembrava scomparsa, grazie alle vaccinazioni, ed era relegata nel mondo in tre zone endemiche, Nigeria , Pakistan e Afghanistan.
Un po come il mordo di Hansen ( la lebbra) in Sardegna
Negli ultimi anni, grazie anche agli sforzi dei medici accorsi in zona per debellare l’Ebola, la malattia pare sia sparita in Nigeria e nell’intero continente africano.
Neanche un nuovo caso conclamato.
In Ucraina, invece, negli ultimi mesi sono stati colpiti due bambini dalla terribile malattia, e forse è solo l’inizio.
Pare che nel 2014, per mancanza di fondi, i “vittoriosi eroi” abbiano potuto vaccinare solo il 50% dei bambini, e quest’anno la media è sicuramente calata ancora, e di parecchio.
Pare che il problema possa essere causato anche da una serie di mutazioni del virus attenuato, che può diventare virulento nei confronti dei bambini non vaccinati.
L’allarme adesso viene diffuso nei centri di osservazione delle malattie infettive dei paesi confinati, ovvero Romania, Polonia Ungheria e Slovacchia.
Non viene diffuso in Ucraina, dato che il servizio di controllo e di prevenzione delle malattie infettive è praticamente inesistente, per mancanza di fondi.
Quei medici e tecnici sono stati i primi ad essere licenziati, grazie alla previdenza del ministro della sanità, tutto dedito ad una privatizzazione selvaggia e alla chiusura della maggior parte degli ospedali del paese.

Ragazze e Dogane, a Odessa.

Intanto ad Odessa, il buon Saakashvili ne combina un’altra delle sue.
Assume la ragazza che vedete qui sopra, la ventiseienne Ylulia Marushevska, laureata in filologia, a capo delle dogane della regione di Odessa.
Pare che Saka l’abbia vista in un video su Youtube e abbia subito capito che la ragazza aveva dei numeri.
Non doganiera, ma proprio capo dell’ufficio delle dogane, con centinaia di dipendenti.
L’avrei assunta pure io , intendiamoci, ma siamo davanti al solito errore politico di Saakashvili, che si dimostra troppo eterosessuale.
Se non si sbriga a circondarsi di omoni baffuti e palestrati non farà mai carriera, e non ambirà mai a posizioni importanti nel governo dei Pazzi.

I giornali di Oggi.

La rivista “tempi nuovi” appare sulle edicole di Kiev con questa copertina, inneggiante al battaglione neonazista Azov, definito “eroe dell’Ucraina”.

In Polonia, invece, si ricordano delle centinaia di migliaia di polacchi uccisi dai banderisti durante la seconda guerra mondiale.
Colpisce molto uno dei titoli, tra “Bandera pederasta” e “il presidente ucraino è nazista”, la scritta “gli ucraini non sono miei fratelli”.
Banderisti che accorsero in massa ad aiutare i nazisti, molti si arruolarono nelle SS, e gli altri divennero guardiani ed aguzzini nei campi di concentramento e prigionia.
O solo semplice carne da canone.
Molti di questi “eroi” combatterono anche in Italia del Nord, insieme ai tedeschi, venivano chiamati “mongoli” dai partigiani stessi, a quei tempi non si sapeva neanche che esistesse l’Ucraina, in Italia.
E anche 300 russi arrivati in qualche modo a combattere nelle file dei partigiani, si scontrarono con loro, una delle tante piccole storie dimenticate della seconda guerra.
Bisognerà parlarne prima o poi.
Ovviamente i russi, capeggiati da Stalin la fecero pagare pesantemente agli ucraini dell’ovest ( le zone interessate erano quelle dell’attuale Galizia, principalmente).
Odi che partono da lontano.

Gas e Polonia.

Altra storia singolare, il premier polacco che afferma di “riuscire a rendere indipendente la Polonia dal gas russo.
E come ci riuscirebbe?
le possibilità son  diverse, innanzitutto acquistando gas da altre nazioni europee, ma il prossimo esaurimento di praticamente tutti i giacimenti in zona , Norvegia, Inghilterra e Olanda compresi, non fa ben sperare.
Rimane una possibilità.

La centrale di riclassificazione di Swinoujscie, costruita dai nostri amici della SAIPEM, una costola dell’ENI.
Ovviamente i lavori stanno terminando con due anni di ritardo e parecchie centinaia di milioni idi euro in più.
Per adesso la capacità del rigassificatore è bassa e potrà arrivare a cinque miliardi di tonnellate all’anno nel 2020-2025.
Rimane difficile sapere come si pensa di sostituire gli oltre dieci miliardi di metri cubi di gas russo che la Polonia importa all’anno con questa solo rigassificatore.
Alla fine della fiera, dopo anni di trattative la Polonia è riuscita ad ottenere una certa quantità di gas liquefatto dal Quatar.
A 700 dollari ogni mille metri cubi contro il prezzo attuale di 265 dollari del gas russo.
E il Quatar ha preteso un contratto ventennale con la clausola “take or pay”.
Ovvero il gas si deve pagare comunque, anche se non lo si utilizza.
Tenendo conto delle spese di trasporto e di rigassificazione il gas quatarino costa più di tre volte di quello russo, che tra l’altro pare sia di migliore qualità, ma questa è un’altra storia.
Lo scherzo, per un miliardo e mezzo all’anno di metri cubi di gas importato, costa già oltre un miliardo di euro all’anno ai contribuenti polacchi.
Per il momento la propaganda polacca sta riuscendo a tacitare il tutto, anzi, si stanno spendendo altre centinaia di milioni di euro per costruire un gasdotto per inviare il gas “polacco” ai paesi baltici.
In verità si stava spettando il famigerato “gas shale” americani, ma pare ormai chiaro che non arriverà mai.
Nei piani dei solerti burocrati europei c’era anche un ambizioso progetto, un gasdotto che, attraversando Iran e Siria, porta il gas quatarino ai confini europei, riducendo drasticamente i costi di trasporto.

Purtroppo la guerra in Siria ha affossato il progetto, un evento del tutto “inaspettato”.

Quando si dicono le coincidenze, a volte.