Terra dei Pazzi: Nazistelli, torture e bombe “insolitamente ” precise.

Tante cose succedono nella Terra dei pazzi, eccone alcune , tra le tante.

Un nazistello.

Il 9 maggio scorso in Russia e paesi limitrofi si fa la marcia in onore degli “immortali” ovvero coloro che persero la vita combattendo i tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Il nastro di san Giorgio, a strisce arancioni e nere è uno dei simboli usati.

Ovviamente in ucraina questo avvenimento adesso è visto negativamente.

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Durante la marcia, che si è svolta anche a Kiev , malgrado i divieti un attivista particolarmente prestante assalisce una madre e la sua bimba di 10 anni, perché hanno osato esporre il nastro colorato.

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Ma chi sarà mai, l’eroico patriota, tutti si chiedono?

Il mistero si rivela il giorno dopo, il patriota stesso si onora di essere intervenuto in difesa della nazione, e dichiara orgogliosamente di essere Vitaly Regor, membro dell’associazione filonazista “White Hammer”.

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In rete i sostenitori dei separatisti aggiungono, :  Regor Vitaly Viktorovich, nato 18 settembre 1990 nella regione di Kiev, a Boyarka, insieme a telefono, mail e indirizzo, in luogo del solo nome.

Purtroppo lo stratagemma funziona, almeno in due occasioni sconosciuti raggiungono Vitaly da solo e lo pestano per bene.

I’altro eri, purtroppo uno sconosciuto lo raggiunge in una fermata dell’autobus e lo ferisce con otto coltellate, ai polmoni e alla milza. Sopravvive, ma è messo male.

Cosa ci fa capire questo? Che la temperatura politica è ancora altissima, in quel di Kiev e non solo, e alzare troppo la testa e farsi notare, magari mettendo nome ed indirizzo in rete , non è una buona idea.

I nazistelli generalmente non sono persone molto intelligenti, patetici frustrati che , in cambio di qualche promessa e di un minimo di considerazione si trasformano in mostri, difensori della “causa”, qualsiasi essa sia.

Nella fattispecie sono così stupidi che non capiscono quale sarà il loro destino.

Non si potranno arrestare tutti i politici ed i funzionari ucraini, quando sarà finita questa pazzia, molti dei suddetti funzionari daranno la colpa a qualche migliaio di volontari filonazisti, destinati a diventare il perfetto capro espiatorio, i soli e veri “responsabili” di tutto.

Puniti loro la coscienza collettiva sarà salva.

Torture ed ispezioni.

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Il buon generale Vladimir Gritsak, capo del servizio di sicurezza ucraino, il primo settembre scorso distribuisce un documento riservato, lo potete scaricare qui.

Documento davvero interessante, che spiega ai funzionari dei servizi di sicurezza come preparare gli ambienti alla visita che si sta svolgendo proprio in queste ore, da parte dei funzionari delle Nazioni Unite, ovvero i rappresentanti del  Sottocomitato per la prevenzione della tortura e altri trattamenti crudeli.

Interessante soprattutto  l’articolo 6, di cui riporto un estratto:

6. Adottare iniziative per rimuovere dai locali della SBU eventuali segni che potrebbero dar luogo a rappresentanti della delegazione delle Nazioni Unite di interpretarli come mezzo  di torture, abusi e altri trattamenti crudeli, non umano o tale da degradare, trattamenti degradanti o punizioni …

Insomma, devono far sparire le tracce.

E gli ucraini, ovviamente non rischiano niente, è dal 2014 che la convenzione dei diritti dell’uomo è sospeso nel paese. Ai sensi dell’articolo 15, che prevede appunto questa possibilità.

Carino, vero? Basta che una nazione lo comunichi al  Segretario generale del Consiglio d’Europa e si può torturare, trattenere senza processo e ogni altro abuso, tranne l’omicidio.

Impunemente, se l’ordine arriva dal governo stesso.

E le persone che ne hanno tratto nocumento non potranno fare causa, grazie proprio a  questa clausola.

Strano che i giornaloni non ne abbiano parlato, vero?

In pratica gli ucraini non vogliono far altro che buona impressione sui rappresentanti ONU.

E pensare che gli ammerregani si sono dati tanto da fare con il Patriot Act…

Tregua “caldissima”

La tregua continua a mietere vittime.

La notizia è che da qualche giorno pare sia arrivato da “qualche parte” l’ordine di reagire  ai bombardamenti, nelle zone controllate dai separatisti.

Fino ai primi di settembre o giù dlii, i separatisti non rispondevano ai fuoco, colpivano solo con efficacia devastante se i golpisti tentavano di avanzare.

Ecco un video illuminante, del 30 agosto scorso.

Qui il link.

Una postazione di artiglieria ucraina viene bombardata da obici incredibilmente precisi, posti a parecchi chilometri di distanza. Noterete che i colpi arrivano due alla volta, segno che si tratta probabilmente di due pezzi controllati da computer.

I colpi arrivano tutto intorno , a pochi metri da camion, ripari e postazioni di cannoni.

Tutto viene distrutto, fino all’ultimo colpo che fa saltare il deposito di munizioni, solo quando il fumo copre ogni cosa e dai droni non si vede più niente.

Neanche con bombe a guida laser si sarebbe potuti essere più precisi, osservate bene il video, è impressionante.

Il bombardamento non finisce li, ovvio, in altri filmati disponibili in rete si vede come i colpi continuino ad arrivare, colpendo altre postazioni distaccate, centri di osservazione e posti di blocco. Del reparto di artiglieria, che aveva appena fatto fuoco sul Donbass, non rimane niente, nemmeno le cucine e i magazzini.

E probabilmente a fare il lavoro sono stati magari, due semplici, vecchi cannoni di età sovietica da 122 millimetri, collegati a qualche misterioso macchinario, arrivato chissà da dove.

Mistero.

Come “tregua” non c’è davvero male.

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