Terra Dei Pazzi, anche nell’occidente ucraino ci sono “Problemi”, mentre nell’est filorusso… pure

E’ definitivo, in Ucraina non sono ancora pronti per la “democrazia” di stampo occidentale, e non lo saranno per un pezzo, secondo me.

Cominciamo l’esposizione dei problemi ucraini partendo dal Donbass, dalla zona controllata dai separatisti.
Una bomba centra l’auto della segretaria si Zakarchenko, il leader della Repubblica di Donetsk, e una “purga” comincia praticamente subito.
Grande confusione e arresti ai massimi livelli nelle file dei separatisti.
Difficile capire cosa succede, ma pare che tra le due “repubbliche” si sta arrivando alla resa dei conti.
Dovete sapere che le due città in mano ai separatisti sono in realtà due repubbliche semi-indipendenti.
La città di Donetsk a ovest e Lugansk ad est.
La prima è principalmente un centro industriale, la seconda un centro di estrazione mineraria, principalmente carbone.
Malgrado i Pazzi di Kiev abbiano deciso di fare un “blocco” delle due piccole repubbliche, il carbone è continuato ad arrivare di nascosto, a prezzi maggiorati e pagato in nero, non un camion alla volta, ma interi treni carichi di antracite.
Dovete sapere che questo carbone, oltre ad essere assolutamente vitale per le raffinerie di Mariupol, zona temporaneamente ancora in mano all’esercito ucraino, è vitale perla produzione di energia elettrica del resto dell’Ucraina.
E altri tipi di carbone , come la lignite polacca o quello sudafricano, non sono adatti per queste centrali, che possono utilizzare carboni solo di altissima qualità, ad alto tenore calorico e basso tenore di zolfo.
Pare che solo a Lugansk ed in Russia se ne possa trovare, ma guarda le coincidenze.
Ora pare che gli eserciti dei separatisti si siano collegati e riuniti sotto una unica entità, era vitale per la guerra, mentre l’unione politica è ancora da ottenere.
Si dice che lo scontro sia tra i politici di Donetsk, che ambiscono alla supremazia e quella di Lugansk, che non vogliono rinunciare ai proventi del traffico illegale di carbone.
Non ci vuole un genio per capire che un eventuale governo monolitico nel Dombass utilizzerebbe l’arma del ricatto energetico contro l’Ucraina, con effetti devastanti nel giro di uno due mesi al massimo, con il paese in ginocchio per mancanza di corrente.
Oppure voci parlano di un colpo di stato nel Donbass per far tornare i separatisti in Ucraina…dopo i bombardamenti vogliono farli tornare in un paese fallito giusto in tempo per subire i tagli “risananti” del FMI?
Meglio la guerra, forse.

Nella Terra Dei Pazzi la situazione è confusa, oggi due bombe sono scoppiate nella città di L’Vov, roccaforte dei nazifroci, e, in teoria , città “fedelissima” a Kiev.
Le bombe non sono scoppiate nella stazione di polizia, come affermato dai media ucraini, ma in prossimità di due poliziotti, centrati da granate in due punti diversi.
Uno lotta tra la vita e la morte crivellato dalle schegge e l’altro pure, ma gli è stata già amputata una gamba.
La “firma” dei nazifroci è evidente.
Nel frattempo lo scontro tra nazionalisti e il governo di Kiev si accende, in ordine sparso alcuni battaglioni si ritirano dal fronte del Donbasss e altri giurano fedeltà ai loro leader e non al governo di Kiev.
Sembravano troppo pochi per fare danni, i fascistelli, ma è evidente che i militari “regolari” non hanno nessuna voglia di farsi ammazzare per salvare il governo dei Pazzi di Kiev.
Cosa volete che vi dica, sembra quasi la situazione degli anni a cavallo del 1920, quando ben per un anno, un anno e mezzo si formò per la prima volta la nazione ucraina.
Peccato che nel paese combattevano per il potere nell’ordine:

  • Menscevichi, ovvero le “guardie bianche” fedeli allo Zar.
  • Bolscevichi, ovvero i comunisti.
  • Fanatici nazionalisti comandati da Petjura 
  • Cosacchi in bande sparse.
  • Altri piccoli gruppi di banditi e nazionalisti indipendenti.
  • Soldati tedeschi
  • Soldati rumeni
  • Soldati cecoslovacchi 
  • Soldati ungheresi
  • Polacchi nazionalisti
  • Possidenti polacchi
  • Soldati polacchi, of course.

Riuscite ad avere una idea dell’immane casino che c’era?
Ecco , ci si sta avventurando non verso l’Europa, ma verso la fame, il freddo e uan situazione del genere.

E quei poveri dementi dei Pazzi si avventurano in una colpo di stato , confidando nei soldi e nelle armi europee, proprio adesso , con il casino greco e la “politica” europea ridotta ai minimi termini.
Intanto nella Terra Dei Pazzi manca veramente poco, un po’ di svalutazione della Grivnia, un aumento dei tassi di interesse, una recrudescenza dei combattimenti e va tutto a rotoli.