Terra Dei Pazzi: alcuni aggiornamenti : soldi, tralicci e radiazioni.

In effetti niente di nuovo, solo le solite notizie, che cominciano a diventare deprimenti.
A parte pochi fanatici, che purtroppo si occupano anche di arrestare a far sparire le persone dissidenti, alla maggior parte della popolazione non frega niente di chi sia la potere o meno, purché finisca la terribile situazione economica.

Ecco un riassunto a alcune nuove e vecchie notizie:

Storia 

Poco da dire , la parte orientale dell’Ucraina è sempre stata territorio russo da parecchi secoli, fatto salvo alcune eccezioni tra una guerra e l’altra, anzi , la Russia Moderna è nata a Kiev, intesa come rus, ovvero il governo dei principi ortodossi di lingua russa.
Da circa 23 anni la nazione è indipendente, ma solo di nome, dato che l’intera economia era fondata su aiuti dalla Federazione russa.
Tutto dipendeva da quello , i tre quarti delle esportazioni ucraina, il gas a prezzo sottocosto, carbone pure, milioni di cittadini che si recavano a lavorare a Mosca tariffe altissime per il passaggio del gas e altro.
Fonti russe parlano di cento miliardi di dollari all’anno, ma a me sembra esagerato, al massimo alcune decine di miliardi.

Un mare di denaro, che, da una parte ha drenato contanti dalle casse di Mosca, un bel mucchio di contanti, e dall’altra ha trasformato l’Ucraina in uno strano paese, terra di oligarchi, che facevano grossi, grossissimi affari con la Russia e producevano con energia a prezzo quasi nullo.

Vi faccio alcuni esempi, le aziende ucraine potevano permettersi di realizzare fertilizzanti con l’economicissimo  gas naturale, venduto da Mosca a circa cinquanta dollari ogni mille metri cubi, a differenza dei 250 attuali, a prezzi particolarmente bassi, rispetto agli anni scorsi .
Ora, malgrado il prezzo molto basso produrre fertilizzanti non conviene più, si importano prodotti cinesi, fatti non si sa con cosa e si cerca di sostituire i nitrati con l’urea.
Sarò la solita cassandra, mi diranno i tanti trollini ucraini che mi scrivono, ma, da una parte la sparizione delle scorte per la semina del prossimo anno ( milioni di tonnellate sparite dai magazzini) e l’uso di fertilizzanti non adatti causeranno un drammatico calo dei raccolti.
Tutto previsto, come il calo delle scorte di gas e di carbone, le leggi della finanza sono sempre quelle  e quando non ci sono soldi i ladri rubano di più, non di meno.

Attualità

Seguo sempre con piacere la storia infinita dei quattro piloni fatti saltare dei nazistelli, quelli che servivano a dare energia alla Crimea.
Servivano, infatti dopo tanti sforzi l’energia arriva dalla Russia, la seconda linea di emergenza è stata attivata ieri, e altre due seguiranno a greve.

L’anima inspiratrice del fattaccio è Dzemilev, il “leader” dei tatari crimeani, in realtà una cinquantina di persone al massimo rispetto ai centocinquantamila teorici.
Cosa è successo? Dopo un momento di smarrimento, coinciso con l’annessione alla Russia e alla perdita del potere politico locale, i Tatari si sono convinti della bontà della faccenda grazie ai soldini arrivati da Mosca.
Soldini per strade, scuole ed ospedali, oltre ad una sacco di centri culturali.
Inoltre la lingua Tatara, di derivazione turca, si può studiare a scuola, come tutte le lingue delle minoranze in Russia.
In Ucraina prima non si poteva…
In politica e nelle azioni dimostrative il tempismo è tutto, i piloni dovevano essere fatti saltare prima, non un mese prima dell’inaugurazione ufficiale degli elettrodotti provenienti dalla Russia.
In questo modo la faccenda si è risolta in una pura propaganda a favore dei Mosca, e , il povero Dzemilev ha finito con il fare la figura del minchione.
Era in buona compagnia, dato che i politici ucraini si sono decisi , a fasi alterne prima ad approvare entusiasticamente l’azione di Dzemilev, poi a dichiarare pubblicamente che, in realtà “sono stati commando russi”, per “destabilizzare l’ucraina”.
Ora alla centrale nucleare di Zaporitze fano sapere che, per favore, la prossima volta li avvisino, hanno ancora in mente lo spegnimento di emergenza che è stato necessario per evitare che l’eccesso di energia friggesse le linee.
Poi fanno sapere che, senza pezzi di ricambio e tecnici russi presto ci saranno altri problemi, dato che da un anno e mezzo le tabelle di manutenzione previste da progetto non vengono effettuate.
Beh, la centrale, o meglio il gruppo di cinque reattori fornisce almeno il 30 per cento di energia del paese, e da almeno sei mesi, per via della cronica mancanza di gas e carbone, le turbine viaggiano a pieno regime.
Mi confermano che già tre volte ci sono stati incendi nelle sottostazioni, per via dell’eccesso di corrente, difficile da smaltire, e che i tecnici cominciano ad essere proprio nervosi.
Sono centrali vecchio modello, costruite circa quaranta anni fa, tenute sempre a massimo regime, senza manutenzione e che usano come refrigerante del nocciolo il sodio, un metallo liquido che esplode a contato con l’acqua.
Le serpentine di acciaio piene di sodio passano attraverso dei radiatori pieni d’acqua per generare vapore, vapore che alimenta le turbine elettriche.
Ora il sodio è a altissima temperatura, e diventa corrosivo per il metallo, anche perché è estremamente radioattivo, e le radiazioni a lungo andare indeboliscono i metalli e le giunzioni.
L’acqua all’interno dei radiatori viene mantenuta liquida ad altissima pressione, a circa 800 gradi, e a quelle temperature anche la semplice acqua diventa corrosiva.
Davvero , non riesco ad immaginare cosa potrebbe andare storto.
Arriviamo alle simpatiche centrali a carbone, quelle che dovrebbero utilizzare solamente il carbone del Donbass, di ottima qualità e senza zolfo, le centrali che generano il restante dell’energia elettrica in Ucraina.
Ora sapete che ci sono problemi di approvvigionamento, ultimamente, e nelle centrali viene utilizzato
carbone ad un tenore di zolfo maggiore del dovuto e con un potere calorico inferiore.
Lo zolfo tende a corrodere le pareti della caldaie, e il calore minore tende a fare condensa e a danneggiare le pareti delle caldaie stesse.
Cosa succede?
L’acqua che è ad alta pressione dentro le caldaie genera delle simpatiche esplosioni, come quelle che , do non voglia, presto ci saranno nelle centrali nucleari ucraine.
Visto che non c’è fuoriuscita di radiazioni si tende a mandare dei tecnici dentro la caldaia per saldare il tutto, ed in fretta, che bisogna fare ripartire presto la centrale.
Ovviamente di manutenzione neanche a parlarne.
I tecnici delle centrali stanno zitti, dato che esporre pubblicamente il problema è considerato “comportamento filorusso”, una accusa generica che può portare ad un arresto immediato ed a una condanna di dieci quindici anni di galera, già migliaia di persone sono state condannate ed arrestate per questo.
Purtroppo l’accanimento ideologico non porta a modificare le leggi della fisica, come i miei lettori che hanno studiato potranno confermare, spero.
Un gigantesco , immenso problema si delinea all’orizzonte.
E non c’è assolutamente niente che si possa fare in proposito, per via della situazione politica.
Certo, qualche miliardo di dollari di aiuti potrebbe permettere ai poveretti di fare la manutenzione, ma la quasi assoluta certezza del fatto che i politici di Kiev e quelli locali ne fregherebbero immediatamente il novanta per cento, per poi litigarsi il rimanente, frena gli ardori dei donatori.
Magari, spostarsi ad almeno cinquanta chilometri dalla centrale , a monte dei fiumi che le alimentano, e non a valle, sarebbe una buona idea.
Poi non dite che non vi avevo avvisati, ci sono almeno due dei miei cari trollini che si ostinano a vivere in zone a rischio.
A proposito, cari amici europei, avere delle tute andiradiazione in più, delle compresse di iodio e altre sciocchezzuole?
Potete fornirle tranquillamente, ma attenzione, controllate le scorte, che sono capacissimi di fregarle e rivenderle.

Soldi.

L’argent, il dinero, i dindi, il conquibus, la grana , comunque vogliate chiamarli i soldini sono sempre soldini, e fanno girare il mondo.
In Ucraina adesso non arrivano più le sovvenzioni russe, e in cambio sono atterrati gli “aiuti” occidentali, ovvero prestiti in valuta, euro o dollari.
Pare che ai politici ucraini non sia chiaro bene il concetto di “prestito”, ovvero “concessione di denaro che deve essere restituita in tempi e modi prefissati“.
O, meglio lo hanno capito bene solo nel caso dei prestiti russi, i famosi tre miliardi di dollari che dovevano essere restituiti entro al fine di questo mese, a Mosca.

Ora è passato il concetto che i prestiti della Russia al 2,5% sono “prestiti odiosi” e che non vanno restituiti, mentre i prestiti in dollari del Fondo Monetario Internazionale, che sono al 5% o più , sono prestiti “buoni”.
I cari ucraini hanno mandato i russi a fare un giro, e il FMI, in cambio ha concesso all’Ucraina l’inedita possibilità di ottenere prestiti in caso di default sovrano, MAI successo prima, in decine e decine di anni.
Questo dopo aver già concesso a Kiev prestiti in misura otto volte superiore ai massimi previsti da statuto.
Alcuni analisti russi ventilano la possibilità che il FMI, non sia completamente imparziale, ma una pedina degli americani.
Non so da dove possano aver tirato fuori una idea del genere.
Ma non è finita, in nostri cari amici polacchi hanno appena concesso un altro prestito , all’8% credo , agli ucraini per permettergli di pagare le rate del debito in scadenza e per comprare un po di gas e carbone.
Un altro miliardino di euro.

Ah, la Terra Dei Pazzi

P.S. Prossimamente parleremo di Siria e di quello scontro tetosteronico tra Turchia e Russia, oltre ai circa ventimila soldati  della coalizione “araba” in arrivo , ovvero mercenari pagati dai sauditi per invadere il Kurdistan e il nord dell’Iraq, con la scusa della lotta al “terrorismo”.
Davvero, anche in questo caso, cosa potrebbe andare storto?