Tanti, immensi, forse irrisolvibili problemi della auto elettriche: ecco perché anche solo parlarne è una immensa cazzata.

Sono rimasto colpito dalla folle idea tedesca di limitare e addirittura vietare le auto a combustione interna.

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E mi ha colpito anche la nuova ID, concept della Wokswagen che, dall’alto del suo smisurato pacco di batterie e del suo motore da 125 Kw, unito ad una autonomia da primato (seicento chilometri), dovrebbero rappresentare un nuovo punto di partenza per l’industria automobilistica.

Centinaia di chilowatt che serviranno per la ricarica, e ci vorranno ore per “fare il pieno”.

Giorni se si usa la corrente disponibile in un appartamento.

I fortunati proprietari dispongono forse di una centrale elettrica personale, di migliaia di metri quadri di pannelli solari? E potranno pagare la salata bolletta della luce?

Visto che siamo tutti geni, sento già che arriveranno i soliti “Dieci Piccoli Indiani” che mi diranno: “basterà aumentare leggermente la capacità di produzione e TUTTI potremo viaggiare su auto elettrica”.

Permettetemi di spiegarvi perché questa è una immane cazzata, quindi prima di contraddirmi prendete la calcolatrice e controllate, ok?

Le auto a gasolio continueranno ad andare a gasolio, sulle stesse strade ci saranno sempre camion, infatti l’unica alternativa credibile è il metano, che però negli autotreni risulterebbe difficile implementare. Magari avete recentemente acquistato una macchinetta a benzina, con validi motori efficienti, che costano meno di diecimila euro e che hanno una buona efficienza di produzione di energia.

Andiamo alla lavagna, oggi ragazzi si torna sui banchi di scuola:

1 litro di benzina equivale a = 34MJ = 9,4 kWh

Il 40% di 9,4 kWh è = a 3,76 kWh (questa è l’energia teorica che esprime il motore per muovere il veicolo con 1 litro di benzina)

La solita macchinetta mediamente percorrerà 15 Km con 1 litro (media se non si corre).

Anche meno perché in ambiente urbano serve mediamente energia equivalente pari a 0,25 Kw per percorrere 1Km, ovvero 0,067 litri di benzina.

Stando al costo attuale di un litro di benzina, circa € 0,10 al Km, o anche qualcosa meno.

Pierino percorre 100 Km al giorno con la macchinetta, per andare e tornare dal lavoro, quindi spende circa € 10,00.

Tutto torna. Ma ai tedeschi no! Allora hanno scatenato novelli Einstein per risolvere diversamente il problema. Hanno pensato di creare una nuova auto elettrica, dal costo stimato di trentamila euro, che avrà un PRESUMIBILE consumo stimato per prestazioni di circa 25 kWh immagazzinata nelle batterie.

L’energia che verrà prodotta nelle centrali – a causa delle dispersioni della rete e della alta efficienza/resa dei motori – sarà minimo il doppio e di questo terremo conto nei calcoli seguenti.

Al prezzo attuale dell’energia elettrica in Italia, circa 0,45-0,50 euro al kWh si spendono € 11,25-12 per percorrere i soliti 100 Km, pagando l’energia al costo di quella di casa, qualcosa meno in caso di tariffa industriale.

Ricapitoliano: ho speso per acquistare la macchina elettrica tre volte il costo della macchinetta a benzina, ma spendo gli stessi soldi per circolare? Bel risparmio del cazzo.

Ovviamente siamo in un periodo particolare, con il prezzo degli idrocarburi decisamente basso e l’energia elettrica particolarmente cara in Italia. Con contratti flat presso le compagnie elettriche si risparmierebbe parecchio in termini di costo dell’energia elettrica, ma le decine di migliaia di euro di costo di differenza fanno capire che un utente potrebbe consumare una intera autobotte di benzina e comunque risparmiare.

Ma arriviamo al problema principale, in Italia sono registrati circa 37 milioni di autovetture a benzina o gasolio, anche solo trasformarne in elettrica alcuni milioni creerebbe un problema enorme alla rete di distribuzione.

Consideriamo che in italia si consumano circa 35 Mega-watt di energia elettrica ogni giorno. Il 12 ottobre 2016 i Mega Watt sono stati mediamente 32,231 a consuntivo.

Immaginiamo che gli italiani, presi da una vortice di pazzia trovino i soldi per comprarsi le auto elettriche, quante di queste la sera saranno collegate per la ricarica nello stesso momento?

Dieci milioni? Mi tengo scarso e do per buona questa ipotesi! Dieci milioni di auto che assorbono mediamente tre chilowatt l’una, nello stesso momento. A quanti megawatt corrispondono?  A minimo 30, ovvero ad un virtuale raddoppio della rete. E sicuramente anche si più, in quanto occorrerà produrre più energia di quelal erogata dalle colonnine, per via delle dispersioni nella rete.

E con tre chilowatt, in dodici ore, ci carichi forse una di quelle macchinette che fanno meno di cento chilometri, non certo una Tesla, che di chilowatt ne richiede minimo 20, per una carica di quattro o cinque ore. Oppure la famosa “supercarica” da 47 chilowatt, ovvero il consumo medio istantaneo di un condominio con oltre quaranta appartamenti.

Per trasformare in elettrico meno di un terzo del circolante, occorrerà investire centinaia di miliardi di euro in linee elettriche, colonnine di ricarica e centrali energetiche, e certo non in pannelli solari e pale eoliche: e questo solo in Italia.

Per rendere possibile e conveniente economicamente un esborso del genere occorrerà vietare le auto a combustione interna, non esiste altro modo per renderlo possibile, in quanto privo di ogni parvenza di logica economica. E gli altri? gli attuali proprietari delle vecchie auto? Andranno in bicicletta o in treno… Tanto cosa frega ai “Dieci Piccoli Indiani”?

Rimangono tante altre questioni da considerare:

  • le pessime prestazioni di una normale auto elettrica, che rischia di esaurire le batterie non appena si fa una salita come si deve o si accelera.
  • I tempi lunghi di ricarica, a fronte di potenze comunque enormi impiegate e costosi sistemi di “super-charge”.
  • Il freddo, a temperature basse si dimezza come minimo l’autonomia dell’auto, per via della riduzione dell’attività chimica delle batterie.
  • per rendere economicamente conveniente il tutto occorrerà far pagare l’energia per la ricarica dell’auto molto meno di quella che si utilizza nell’abitazione, una sperequazione che non ha molto senso, se ci pensate.
  • Bollette della luce che saranno destinate a crescere e di molto, visti gli enormi investimenti necessari.
  • Le colonnine, dove caricheranno le auto i cittadini delle grandi città? Quelli che già adesso faticano a trovare un parcheggio? Solo un pazzo penserebbe che davvero si possono installare colonnine dappertutto, ognuna capace di erogare decine di chilowatt di energia.
  • Le batterie saranno tutto meno che eterne, e dovranno essere sostituite ogni tot chilometri, aumentando il costo dell’auto elettrica.
  • Il problema degli incendi, sottovalutato da molti. Il dramma della Samsung dimostra che non basta essere una multinazionale e disporre di centinaia degli ingegneri migliori del mondo per produrre batterie che sicuramente non esplodono. E aumentare ulteriormente la densità energetica delle stesse non diminuisce certo le forze in gioco. Quanto ci è voluto per costruire auto a combustione interna che non prendono fuoco da sole ( se non in rari casi, ovvio) cento, centodieci anni? Grossa batteria grossa esplosione, in caso di corto circuito, possibilissimo su batterie ad alto voltaggio, con potenze immagazzinate enormi, temperature e vibrazioni estreme. Pure le batterie al piombo dei carrelli elevatori esplodono, e si tratta di vecchie tecnologia messe a punto da decenni, ormai.
  • Problema, come si pensa di attraversare l’italia per un viaggio con una auto a batteria? Si impiegheranno diversi giorni in più per ricaricare? Sicuri che la batteria sia affidabile dopo un migliaio di chilometri percorsi a pieno regime? Il poveretto dovrà montare un generatore  oppure noleggiare una auto vera a gasolio? E se nevica cosa si fa, si aspetta un elicottero per i soccorsi?

Ma tutto questo, forse fa parte di un piano più ampio: riprogettare una nuova società, dove pochi ricchi possiedono auto private, diverse automobili saranno noleggiate giornalmente ai professionisti o a chi deve fare lunghi viaggi, ed in ultimo una popolazione che si sposta con i mezzi pubblici e biciclette.

I supermercati, le fabbriche  e altri si sposteranno all’interno o in prossimità delle aeree urbane e i piccoli paesi tenderanno a spopolarsi, abitati solamente da agricoltori e da chi lavora all’aperto.

Mah, secondo me è meglio tenersi le auto a benzina, non ci saranno mai i fondi necessari per questo in italia, non certo nei prossimi trenta o quaranta anni. E temo che non ci saranno neanche in Germania, malgrado tutto.

Però questo è un ottimo investimento per spendere inutilmente tanti soldi pubblici. nessuno potrà essere contrario, accusato di essere un “troglodita” che non capisce la “rivoluzione verde“.

 

P.S. ovviamente l’auto elettrica è un sogno, molto bello e molto ecologico, come le tante ciance sul’idrogeno (due sole parole , permeazione e blistering, due parole che spiegano tutto a chi ne capisce). magari avverranno rivoluzioni tecnologiche inaspettate, come nuove centrali nucleari efficienti ed economicissime, oppure una tecnologia delle batterie rivoluzionaria, ma all’orizzonte  non si vede niente. Saranno questioni per le prossime generazioni, che probabilmente dovranno comunque fare a meno dell’auto privata, ma per problemi più seri.

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