Sul viaggio di Greta in barca a vela: come essere “ecologici” spendendo un sacco di soldi.

Alka, alia Alessia, mi ha sfidato chiedendo delucidazioni sul famoso superyacht di Greta, la famosa ragazza “speciale” ( chiamarla handicappata, come è realmente pare non sia “politicamente corretto”) che, per “non prendere l’aereo” viaggi in barca a vela verso New York.

inizialmente pensavo che il viaggio fosse compiuto con il giocattolone di Casiraghi, il principe di Monaco, ovvero un Perini navi a vela da 42 metri. Utilizzato in passato dal nostro beneamato Berlusconi, il nano pregiudicato e puttaniere che tanto ci ha fatto sognare. Certo, sarebbe stato un viaggio ben noioso, e avremmo fatto sera stesi al sole aspettando le ultime trovate dello chef a cena. Ci sono modi peggiori, di passare il tempo.

Invece no, bambini, no, il principato in piena crisi dei cinquanta o sessantanni viaggia con la “bambina speciale” insieme al padre di lei, l’armatore tedesco, un giornalista varie ed eventuali.

Non tanta gente, dato che stiamo parlando di una imbarcazione da regata appartenente alla classe IMOCA 60.

Cosa significa questa sigla? si tratta di imbarcazioni da gara, prive di motore e alimentate solamente a vela, aventi una lunghezza massima di 18.28 metri: la massa massima di queste imbarcazioni è intorno a sette tonnellate, perlopiù scafo, vele e altri ammenicoli.

L’interno della “Malizia II”, imbarcazione varata nel 2015 dal cantiera navale Multiplast è molto spartano.

Non solo manca il motore, ma mancano addirittura le toilette e la doccia. Immagino che un WC chimico per la “ragazza speciale” lo abbiano rimediato. In ogni caso se siete amanti della fibra di carbonio e degli spigoli taglienti troverete l’interno di questo tipo di imbarcazioni molto confortevole.

In questo video vedrete cosa possiamo aspettarci da viaggi del genere, niente lunghe mattinate stesi al sole, purtroppo, al massimo brevi incursioni in coperta a sistemare qualcosa con addosso una cerata, comodi scarponi e cinture di sicurezza in abbondanza. inoltre la stagione degli uragani, in pieno svolgimento, rischia di trasformare ogni traversata atlantica in modo memorabile.

Ma quanto costa viaggiare scomodamente attraverso l’atlantico in modo “ecologico” e perchè non lo facciamo tutti?

Stranamente il mondo delle imbarcazioni da regata è molto restio a diffondere dati esatti sul costo dei loro grossi giocattoli.

A spanne possiamo ipotizzare alcuni milioni di dollari per scafo e attrezzatura da coperta, vele comprese, e alcune centinaia di migliaia di dollari per l’elettronica. Minimo cinquantamila per un set della Brooke & Gatehouse, il non plus ultra dell’elettronica da regata, e così via, per non dimenticare le necessarie attrezzature di comunicazione satellitare.

Non dimentichiamo la lunghissima e costosa manutenzione, calcolate almeno cinque o seimila ore di lavoro ogni inverno solo per mantenere l’imbarcazione in perfetta efficienza. Tutte effettuate da artigiani specializzati, che per meno di quaranta euro all’ora manco si alzano dal letto. Si tratta di un mezzo da corsa, non dimenticate. Altre centinaia di migliaia di euro ogni anno che se ne vanno, come minimo. Se non ci sono da fare lavori importanti.

I costi dell’usato viaggiano dai vecchi IMOCA degli anni novanta, venduti dei cento ai duecentomila euro, ormai obsoleti, fino agli usati di ultima generazione, già preparati, che costano fino ai due milioni e mezzo di euro. Quotazioni che non dipendono dal mercato, ma dalla urgenza di vendere del proprietario.

Un costoso giocattolo per ricchi, persone che, come Casiraghi hanno soldi e soprattutto tempo da spendere.

Nessuna urgenza ecologica, solo un modo per far credere al popolino di stare spendendo soldi per l’ambiente, e non per gareggiare in barca a vela.

Con un bel catamarano “normale”, alimentato dalle vele e dotato di un paio di motogeneratori elettrici della Oceanvolt, e un bel pacco batterie da 30-50 Kwh si sarebbe potuto fare il viaggio dormendo in una cabina, con un bel bagno con idromassaggio e la possibilità di stare stesi al sole a leggere un libro durante la navigazione. Spendendo gli stessi soldi per costruire l’imbarcazione e senza consumare prezioso carburante durante il viaggio.

Valli a capire , questi ricchi annoiati.

By Nuke di Liberticida e OraZero

Link:

https://team-malizia.com/

https://oceanvolt.com/solutions/racing/

https://www.amnotizie.it/2019/08/09/al-porto-di-capo-dorlando-arriva-il-megayacht-che-fu-di-silvio-berlusconi/