Strumm- Diario Pulp

Oggi parliamo di Diario Pulp di Strumm , un originale libro ambientato nel mondo della mala romana.

è uno di quei libri che non ti aspetti , violento ma anche comico , che leggi d’un fiato perché non riesci ad immaginarti cosa succede dopo.
L’inizio è come un pugno nello stomaco, appare un mondo che non immagini e ti accorgi che noi , i “normali” siamo i veri estranei, e che è meglio non disturbare chi nuota appena sotto il pelo dell’acqua.<br />Ogni riferimento a Tarantino con Pulp fiction e a romanzo criminale è puramente casuale, certo.

Incipit (dal racconto “La strage di San Violentino”)

Vado a casa del Sellero, dobbiamo organizzare una manovra per domani sera. Il Sellero abita in un bilocale al terzo piano di una vecchia palazzina alla Garbanza. Di solito lo trovo spalmato sul divano a mangiare fagioli direttamente dalla scatola, canottiera bisunta e ciabatte infradito anche d’inverno. È magro come un foglio, non c’ha un pelo neanche disegnato, eppure riesce a stare in tenuta estiva anche a Gennaio.
Suono il campanello e aspetto. Sento le ciabatte strascicate avvicinarsi oltre la porta e mi viene da pensare che il Sellero non cambierà mai. Neanche nei momenti in cui ha avuto un po’ di grana per le mani l’ho visto ripulirsi. Non ho idea di cosa faccia del denaro, di certo non ci compra saponette e lametta da barba.
Il Sellero spalanca la porta, ovviamente indossa una canottiera lurida e le infradito. Avanzo di un paio di passi sul pavimento ingombro di schifezze. La televisione è accesa col volume a zero, delle zinnute disperate si dimenano dietro un enorme numero telefonico. Sul divano una scatola di fagioli aperta. «Vuoi da bere?» mi fa.
Ignoro il caos, tanto è inutile. «Certo!» Ma lui è già steso sul divano e infilza fagioli.
«Di là in cucina, dovrebbe esserci una birra in frigo.»
Conosco la strada e vado da solo, ma quando entro in cucina, cazzo, non posso evitare di sbroccare! Ci sono due cadaveri seduti sulle sedie, legati con dello spago per non farli cadere a terra.«Chi sono questi due stronzi?»
«Ah, quello è il lavoro della scorsa settimana…» mi fa eco distratto.«Hai deciso di farci il presepe?»Ride sguaiatamente e caccia un rutto. «No. È che non so dove metterli.»«Ma sei deficiente? Perché cazzo li hai portati qui dopo avergli piazzato un colpo in fronte?”«Come perché? Er Cravatta mi paga solo quando vede le prove. Aho, parliamo di duemila euro!» 

Rifletto per un secondo sul crollo delle tariffe.