Battaglie anche campali, con cannoni utilizzati anche dagli scioperanti contro gli sgherri delle agenzie Pinkerton e Burns.
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Ovviamente le lotte sindacali negli stati uniti diedero vita ad uno strano compromesso, le paghe aumentarono ( per i lavoratori qualificati) gli orari di lavoro calarono e il capitalismo continuò come prima.
Più di cento anni sono passati, e i lavoratori non qualificati negli USA sono liberi di ricevere paghe da fame, se vogliono, e rimangono perlopiù senza pensione ed assistenza sanitaria.
Ma una cosa mi ha colpito, uno strano cambiamento diventato evidente soprattutto negli ultimi anni, ovvero un cambiamento radicale nel concetto stesso di Socialismo.
Il socialismo vecchio, quello “ufficiale” consisteva nel “togliere ai ricchi per dare ai poveri”.
Lo chiameremo Socialismo 1.0.
E posso anche capire i poveri, alla disperata ricerca di un miglioramento della loro condizione.
Ma adesso le cose sono molte diverse, siamo nel “capitalismo” e le aziende nascono vivono e muoiono secondo la spietata legge della giungla, i deboli soccombono e chiudono.
Ma forse non è così, esempi come l’Alitalia, che doveva fallire almeno quindici anni fa e la famigerate “Too big to Fall” negli Usa ne sono fulgidi esempi.
Ci sono aziende che sono “troppo grosse per fallire” e vanno aiutate, come le banche, che privatizzano gli utili e socializzano le perdite, da svariati anni, ormai.
E ho avuto una strana impressione:
Il Socialismo 2.0
“togliere a tutti per darlo ad alcuni”