Siria: «Siamo stati manipolati». L’incidente di Douma e l’indagine OPCW.

«Ognuno vede quello che tu pari, pochi sentono quello che tu se’; e quelli pochi non ardiscano opporsi alla opinione di molti che abbino la maestà dello stato che li difenda.» Il Principe, cap. XVIII

Forse però ogni tanto qualcuno si fa qualche domanda e prova pure a farsi sentire. Oggi provo a raccontare una storia in cui la raccomandazione di Machiavelli pare sia stata impiegata, secondo le parole dello scrittore fiorentino, per «aggirare e’ cervelli delli uomini»; è una storia che presenta ancora alcuni lati oscuri e tremendi, ma che nel complesso mi sembra ben delineata.

Cominciamo da qui: solo qualche giorno fa il giornalista Carlson Tucker, voce originale e molto fuori dal coro, smonta nel giro di una manciata di minuti la narrativa del presunto attacco chimico del 2018 in Siria nella città di Douma. L’attacco è stato una messinscena degli Elmetti bianchi e dei loro soci terroristi, Assad è stato incolpato a torto.

«We’ve been lied to, we’ve been manipulated, we knew it at the time.»

Ma cosa era successo il 7 aprile 2018 in Siria? A questo proposito è interessante vedere un po’ il contesto per sommi capi.

29 Marzo 2018 – Trump dichiara che gli USA si ritireranno dalla Siria «molto presto» Washington (CNN) President Donald Trump said Thursday that the US would «be coming out of Syria like very soon», just hours after the Pentagon highlighted the need for US troops to remain in the country for the immediate future. https://edition.cnn.com/2018/03/29/politics/trump-withdraw-syria-pentagon/index.html

Poco dopo che Trump dichiara di volersene andare dalla Siria, Assad lancia un attacco chimico che manda in isteria collettiva i governi occindentali e dopo solo qualche giorno, senza prove sicure, Stati Uniti, UK e Francia lanciano un attacco missilistico contro il regime siriano.

Uno potrebbe pensare che forse la mossa del presidente Assad di istigare il suo principale avversario proprio mentre questo segnala di volersi ritirare non sembri molto furba, anzi, quasi delirante, masochistica, controproducente e addirittura pure recidiva. Tanto più che Douma era ormai circondata, in procinto di essere presa dalle forze governative ed erano già stati presi accordi per la resa e l’evacuazione dei terroristi. https://southfront.org/2263-militants-and-their-family-members-left-douma-under-deal-with-syrian-government/

Infatti, incredibile a dirsi, c’èra pure un precedente: anche nel 2017 Trump aveva dichiarato di voler sgombrare dalla Siria, e pure allora c’era stato un presunto attacco chimico da parte di Assad che aveva portato a un attacco missilistico di rappresaglia.

Ma proseguiamo: siamo al giorno chiave della vicenda.

7 aprile – Gli Elmetti e i loro sodali mettono in circolazione foto e filmati di decine di cadaveri ammucchiati in diverse stanze, alcuni con visibili segni di avvelenamento, tra loro pure bambini (1-2). C’è anche un video girato all’ospedale locale (pare non gestito dagli Elmetti) dove si vedono persone portate d’urgenza e innaffiate con l’acqua tra grida e gente che corre, bambini anche qui. I media partono con i titoli forti che la situazione, a quanto pare, richiede. Dozzine di morti in «uno dei peggiori attacchi chimici della storia siriana» https://news.sky.com/story/at-least-70-dead-in-chemical-attack-by-syrian-regime-in-eastern-ghouta-says-rescue-group-11322143

Nell’articolo di Sky le fonti sono sempre gli Elmetti e organizzazioni affini, inoltre c’è pure il video dell’ospedale; si parla di attacco con gas di cloro, ma ci sono pure dichiarazioni che parlano di «organofosftati», che sono la base dei tremendi gas nervini. Non mancano le dichiarazioni ufficiali del Dipartimento di Stato americano e del Foreign Office inglese: si chiede una «immediata risposta della comunità internazionale», e si invita la Russia a ritirare il supporto ad Assad.

8 Aprile – Durissimi anche gli israeliani che per voce del numero due del Likud, Gilad Erdan, chiedono a Trump di attaccare la Siria: « Gli Stati Uniti devono attaccare la Siria, Assad è l’angelo della morte e il mondo sarebbe migliore senza di lui». https://www.jpost.com/Middle-East/Israeli-officals-US-must-strike-in-Syria-549144

Il giorno dopo, in una situazione già tesissima tra Russia e Occidente, gli israeliani buttano altra benzina sul fuoco; aerei di Tel Aviv lanciano dei missili verso una base aerea siriana senza neanche rivendicare la paternità dell’attacco: la difesa aerea abbatte 5 degli 8 missili, ma ci sono dei morti e si genera altro caos. https://southfront.org/missile-strike-hits-t4-airbase-syrian-forces-respond/

9 Aprile – I russi sono sul posto del presunto attacco chimico (4). Il ministero della Difesa russo riferisce che «non sono state trovate tracce di armi chimiche». Secondo i russi è tutta una montatura degli Elmetti bianchi. https://southfront.org/russian-experts-visited-alleged-attack-place-in-douma-no-traces-of-chemical-weapons-found-video/ I russi seguito ribadiranno la loro posizione arrivando ad accusare i servizi inglesi di essere coinvolti nell’incidente di Douma; caso vuole che allora si fosse nel pieno del caso Skripal, altra strana storia che è quasi parallela a questa.

10 Aprile – Il governo siriano, che nega ogni coinvolgimento nel presunto attacco, chiede con urgenza l’intervento dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) per attivare un’indagine che chiarisca le responsabilità dell’accaduto (6, 3.3).

11-12 Aprile – Tutta Douma è sotto il controllo dei siriani e nel frattempo cominciano ad apparire delle stranezze nella versione dominante sui media occidentali. In alcuni video girati dagli Elmetti e dai loro sodali appaiono alcuni dei protagonisti di questa storia: dei cilindri gialli che avrebbero dovuto contenere il gas.

Lo stesso giorno, RT pubblica un articolo che raggruppa i video girati dagli Elmetti bianchi sul luogo del presunto attacco: in uno di questi filmati gli Elemetti portano via i corpi delle vittime che vengono seppelliti senza così poter essere esaminati nel corso dell’indagine OPCW.

C’è anche un tweet di Trump che non usa mezzi termini: «Stai pronta Russia perché i missili stanno per arrivare…». La situazione è molto tesa, c’è il rischio di uno scambio di colpi tra superpotenze che non si sa dove potrebbe portare, un’eventualità davvero inquietante.

13 Aprile – Una piccola perla di puro giornalismo. In Occidente le voci che consigliano cautela non trovano molto spazio: un generale del British Army in congedo viene tagliato da Sky mentre sta spiegando quanto fosse assurda l’ipotesi di un attacco chimico da parte di Assad, vittorioso in quel momento.

Anche sui principali media in Italia la guerra in Siria è arrivata dirompente: in genere la condanna verso Assad è diffusa, ma ci sono anche voci fuori dal coro, tra cui quella del leader della Lega Matteo Salvini che predica cautela, subito accusato da Martina del PD di «voler cambiare le alleanze»; anche diverse personalità, tra cui Saviano e la Boldrini, si aggiungono al coro della condanna facendosi ritrarre in un gesto simbolico.

14 Aprile – Non c’è bisogno di altre conferme per gli occidentali, gli ispettori dell’OPCW non sono neanche arrivati a Douma, ma non importa, le fonti sono più che affidabili. E quindi si lanciano i missili, un centinaio circa, in un attacco sulla cui efficacia sono nati subito diversi dubbi. Qui c’è un articolo di Liberticida sulle granitiche fonti dei servizi francesi, con cui lasciamo il filo militare degli avvenimenti per dedicarci a quello del gas.

17-20 Aprile – Cominciano ad arrivare i primi reportage di giornalisti che riescono ad accedere a Douma e mettono in dubbio la versione occidentale; uno di questi è Frisk, una famosa firma dell’Independent. Il giornalista riesce a parlare con i dottori dell’ospedale che gli confermano che le scene di panico del video dell’ospedale erano genuine: non però per colpa del gas, ma per ipossia causata dalla polvere sollevata dai bombardamenti aerei. Frisk cerca anche testimoni dell’attacco chimico ma senza apparente esito, tanto che si chiede come faccia la CNN in Turchia a trovare gente che si ricorda benissimo dei gas e ti fa pure annusare i vestiti come prova. https://www.independent.co.uk/voices/syria-chemical-attack-gas-douma-robert-fisk-ghouta-damascus-a8307726.html https://southfront.org/cnn-reporter-sniffs-backpack-to-prove-chemical-weapons-use-in-douma/

20 Aprile – Russia Today scova una delle “vittime” dell’attacco chimico, una ragazzino di 11 anni di nome Hassan, che sta bene e racconta in un’intervista la sua storia, di come sia stato coinvolto dagli Elmetti nella sceneggiata dell’ospedale. Il video si chiude con un’intervista a un esperto americano della Rice University di Houston, che ribadisce come la storia non possa stare in piedi. https://www.rt.com/news/424694-douma-boy-video-attack/

Dopo qualche giorno Hassan e altri testimoni, tra cui un dottore dell’ospedale, saranno convocati all’Aia presso la sede dell’OPCW; tutti ribadiranno come il caos presente nel video dell’ospedale fosse stato creato ad arte dalla SCD (Syrian Civil Defence), gli Elmetti bianchi, e come non ci fosse nessun intossicato da gas. https://www.rt.com/news/425240-opcw-russia-syria-douma-witnesses/

29 Aprile – Alcuni reporter della televisione russa si fanno un giro a Douma e mettono a fuoco altre pesanti stranezze nei siti 2 e 4. Elenchiamo solo le più singolari.

  • Sito 2, cilindro sul tetto. Il cratere sul terrazzo ha un diametro di un metro buono, il solaio in cemento armato sembra spesso almeno 30 cm con diversi tondini di rinforzo, ma il cilindro non sembra deformato granché dall’impatto; il filetto della valvola è arrugginito ma incredibilmente integro: qualche colpo con la spazzola di ferro, un po’ di lubrificante e ci si può avvitare sopra la valvola.
  • Sito 4, cilindro sul letto: si conferma come il letto sia ben lontano dalla verticale del buco sul soffito, in cemento armato pure qui anche se meno spesso del precedente; qui niente cratere, ma un bel buco rettangolare. Cilindro praticamente integro. Saranno fabbricati con la lega del mitico Gundam?

Il video di Russia 1 termina augurandosi che l’indagine dell’OPCW, nel frattempo arrivata a Douma, possa chiarire la questione in quanto attore imparziale.

Il video sul Tubo, breve ma efficace, si chiude con la conferenza stampa di un portavoce americano che accusa russi e siriani di aver «ripulito tutto» per negare la tesi dell’attacco chimico da loro perpetrato.

Con queste premesse la sensazione era che la questione si potesse archiviare come l’ultima tragica buffonata messa in piedi dagli Elmetti bianchi; da qui in avanti non emergeranno altri documenti sul presunto attacco chimico.

Vale anche la pena far notare come, nonostante gli attacchi militari subiti, né i siriani né tantomeno i loro alleati abbiano intrapreso una seppur minima risposta militare verso gli occidentali o verso Israele. I giorni scorrono veloci e mentre gli ispettori della missione FFM (Fact Finding Mission) dell’OPCW sono al lavoro, la vicenda di Douma perde interesse sui media ma entra nel vivo lo sviluppo dell’investigazione.

6 Luglio 2018 – Esce il rapporto preliminare OPCW (5) in cui ci sono buone notizie, ma anche qualche procedura discutibile:

  • nei campioni sono assenti i composti nervini, ma sono presenti tracce di composti di cloro di cui però non viene resa nota la concentrazione, dato importante per capire se si è di fronte a un attacco chimico o ai residui di prodotti usati per rendere potabile l’acqua (5, 8,7);
  • è sorprendente e molto discutibile che una struttura rigorosa come dovrebbe essere l’OPCW decida di accettare campioni biologici non recuperati dal proprio team FFM, ma ottenuti da «presunte vittime» tramite terzi, grazie alla collaborazione di Paesi non specificati (5, 7.7 b). Una cosa incredibile che, in un contesto di conflitto tra le parti coinvolte, da sola metterebbe a rischio la credibilità dell’OPCW.

1 Marzo 2019 – Passano i mesi e si arriva al report definitivo dell’OPCW che contiene una netta presa di posizione: l’attacco chimico c’è stato, non con i nervini ma con il cloro, e i cilindri hanno impattato i soffitti dei siti con «sufficiente energia cinetica»; fatto quest’ultimo che indica senza ombra di dubbio come responsabile il governo siriano, in quanto i ribelli non dispongono di elicotteri e aerei.

Tuttavia, il rapporto OPCW non provoca reazioni particolari in Occidente in quanto era già dato scontato che Assad fosse colpevole, se ne parla invece in Russia, dove si denunciano «mancanze, discrepanze e incoerenze», ma con tono molto diplomatico. In particolare si fa notare che:

  • sono state ignorate le testimonianze dei presenti all’ospedale;
  • non sono stati considerati a carico dei “ribelli” gli elementi ritrovati in due siti vicini al teatro degli eventi: un “deposito” ben fornito di componenti chimici, tra cui composti di cloro, e una “fabbrica”. Nel deposito era presente una bombola gialla molto simile a quelle incriminate, ma non aperta dagli scrupolosi ispettori OPCW per «motivi di sicurezza» https://www.rt.com/news/453582-opcw-douma-chemical-russia-syria/

In generale, pare che ben pochi si prendano la briga di leggere il rapporto definitivo, ed è un peccato perchè gli imparziali ispettori spiegano come hanno fatto a raggiungere la solida conclusione che i cilindri abbiano sfondato i soffitti e non siano stati piazzati lì a mano. Curiosa ma anche molto dettagliata è la spiegazione di come il cilindro del sito, pesante quasi 100 kg, dopo aver sfondato il soffitto sia finito placido e beato sul non sottostante letto.

«Il team ha consultato esperti di ingegneria meccanica, balistica e metallurgia per fornire valutazioni qualificate e competenti della traiettoria del cilindro. I risultati di queste valutazioni hanno indicato che la forma dell’apertura prodotta nella modulazione corrispondeva alla forma e al danno osservati dalla squadra. Le valutazioni hanno inoltre indicato che, dopo aver attraversato il soffitto e aver urtato il pavimento a bassa velocità, il cilindro ha continuato a modificare la traiettoria, fino a raggiungere la posizione in cui è stato trovato».

«Modificare la traiettoria» come? Rimbalzando? Svolazzando leggiadro? A saperlo! Peccato che il team di esperti non chiarisca.

Un’altra bella sfida alla fisica è il cilindro al sito 2, che nell’impatto crea un bel cratere in un solaio rinforzato riuscendo addirittura a piegare alcuni tondini per più di 90°, ma non sfonda e rimane appoggiato su due tondini superstiti. Il tutto senza riportare grossi danni. Anche questo rompicapo viene risolto con arguzia e con un’attenta simulazione al computer.

Engineering Report, 13 Maggio 2019 – La vicenda sembra chiusa, quando ecco che un rapporto redatto proprio dagli ingegner dell’OPCW arriva ad alcuni giornalisti indipendenti (8); la fuoriuscita non autorizzata del documento viene riconosciuta dall’OPCW che ne convalida così la veridicità.

Il rapporto, intitolato “Engineering Assessment on two cylinders observed at Douma incident” è scritto da persone che hanno lavorato con metodo sulla vErifica balistico-meccanica dei siti 2 e 4. L’autore dedica una certa attenzione a chiarire le impostazioni di base su cui il team ha lavorato, fornendo motivazioni delle scelte eseguite durante l’indagine, fino a commentare i risultati. La conclusione finale è che « c’è un’alta probabilità che i cilindri siano stati posizionati a mano piuttosto che lanciati da un velivolo».

Una rivelazione che mette in crisi tutta la narrativa Occidentale sull’evento di Douma e sulla guerrra siriana, E inoltre rilancia le considerazioni sulle inconsistenti motivazioni dei siriani a lanciare un attacco chimico; la stampa russa dà ampia copertura dell’evento. In occidente ne parlano Robert Fisk dell’Independent e Carlos Tucker su Fox News, in un’intervista con Tulsi Gabbard e anche qualche star di Hollywood comincia a farsi qualche domanda.

23 Ottobre 2019 – Finita? Ma neanche per idea. C’è sostanza sotto questa vicenda e gli interessi in gioco sono considerevoli. Sta di fatto che un seconda persona appartenente all’OPCW, un whistle blower come li chiamano gli anglosassoni, si fa avanti per denunciare le pratiche scorrette avvenute in occasione dell’indagine sull’evento di Douma. Questa volta si tratta di una deposizione avvenuta il 15 ottobre davanti ai legali della Courage Foundation, un’organizzazione internazionale che aiuta e supporta chi decide di farsi avanti e denunciare certe situazione super incasinate, mettendosi a sua volta in circostanze poco piacevoli.

Jonathan Steele, una firma storica della testata inglese The Guardian è presente alla deposizione del testimone e scrive un articolo. https://www.counterpunch.org/2019/11/15/the-opcw-and-douma-chemical-weapons-watchdog-accused-of-evidence-tampering-by-its-own-inspectors/ Il testimone, Alex, un nome fittizio, conferma che le valutazioni dell’Engineerimg Report sono valide e aggiunge altri due punti che vale la pena di mettere in evidenza:

  • in entrambi i rapporti OPCW non si è dato risalto al fatto che i valori dei composti clorati erano addirittura inferiori ai valori stabiliti dall’Organizzazione mondiale per la Sanità;
  • Alex ha assistito alla visita presso la sede dell’OPCW di esponenti ufficiali americani che hanno fatto pressione per far emergere Assad come il responsabile dell’attacco chimico.

Ammissioni da provare, ma coerenti e che si sposano bene con la ricostruzione degli avvenimenti; inoltre le informazioni oggetto di profonda indagine, quelle riguardanti i cilindri, arrivano dalla parte che non ha alcun interesse a scagionare i siriani, motivo per cui sono degne di nota e significative. La deposizione di Alex ha spinto diverse personalità, tra cui Noam Chomsky e Oliver Stone, a firmare una lettera delle Courage Foundation indirizzata ai vetici dell’OPCW con la richiesta di fare chiarezza sulla vicenda. https://couragefound.org/wp-content/uploads/2019/10/Letter-to-Permanent-Representatives.pdf

In Italia Repubblica riporta la notizia citando anche WikiLeaks: «Whistleblower denuncia che l’OPAC, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, ha manipolato le indagini sull’attacco chimico a Douma, in Siria» Secondo il nuovo scenario gli Elmetti bianchi e i loro sodali sarebbero colpevoli di aver ucciso 35 persone, probabilmente altrove, con il gas, per poi portarle sul sito 2 e inscenare il tutto.

Esito? Vista la capacità di certe istituzioni di influenzare persone ed enti, non sarei sorpreso se si cercasse di riporre il tutto in un cassetto, ma non è così semplice; la credibilità dell’OPCW ne esce drammaticamente ridimensionata, fino anche a mettere in discussione precedenti indagini, e forse troppe informazioni su Duoma sono finite sui giornali.

Comunque c’è un seguito da segnalare in questa complessa vicenda: circa un mese dopo la deposizione alla Courage Foundation, muore in circostanze poco chiare James Le Mesurier, co-fondatore degli Elmetti bianchi. Solo qualche giorno prima, la portavoce del ministero degli Affari esteri russo lo aveva accusato di essere una spia, in contatto con gruppi terroristici.

ALTRE FONTI:

Valutazione sul primo leak e sulle vittime in video: http://syriapropagandamedia.org/working-papers/assessment-by-the-engineering-sub-team-of-the-opcw-fact-finding-mission-investigating-the-alleged-chemical-attack-in-douma-in-april-2018