Silvio Berlusconi, il conflitto di interessi e ila raccolta pubblicitaria

Pensavate che il principale pensiero di Silvietto fosse l’ICI, l’aumento dell’IVA e compagnia bella?
Certo che no, sciocchini.
Come è logico il suo pensiero va principalmente, oltre alle ragazze con le tette rifatte , va alle sue aziende.
Ho preso spunto dall’interrogazione parlamentare del Movimento 5 stelle che parlava di “mancanza di concessioni” per la Mediaset.
Infatti le concessioni non ci sono più dal 2008 , la Mediaset è dotata di una ‘autorizzazione generale’ accordata nel 2008 quale operatore di rete, sia ‘i diritti d’uso’ sulle radiofrequenze rilasciati nel giugno 2012″.

Tutto parte da lontano, con una legge del 2005, il decreto 177 del 31 luglio,  “testo unico della radiotelevisione”.
Guarda caso il Nano Malefico di Arcore era presidente del consiglio, in quegli anni.
Come farebbe chiunque ha pensato prima di tutto alla famiglia.
Erano gli anni della lenta transizione al digitale, che ha permesso la moltiplicazione dei canali e , secondo il Silvio pensiero , ha permesso di raggiungere determinati obbiettivi:
  • Avere le concessioni gratis, o quasi, la Mediaset ha aumentato a dismisura i canali, aggiungendo anche Mediaset Premium, e paga solo i vecchi , risibili diritti dei tre canali precedenti perché “deve investire nelle infrastrutture di rete”.

 
“La durata prevista dei diritti d’uso, analogamente a quanto previsto da altri settori delle TLC, è di 20 anni, così come consentito dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche e dal regolamento Agcom  353/11/CONS, secondo cui il periodo di rilascio dev’essere adeguato per consentire l’ammortamento degli investimenti necessari per la valorizzazione delle infrastrutture che operano su tali frequenze.”

  • Ha reso complicate l’assegnazione delle nuove frequenze, lui ha avuto le sue gratis o quasi, mentre eventuali competitori esteri dovevano partecipare all’asta, e pagarsi le infrastrutture, senza sconti.
  • Dopo alcuni anni le frequenze avute per grazia di Dio potranno essere rivendute a privati , senza neanche la possibilità per lo Stato di riaverle. Per esempio la Mediaset Premium, che macina perdite, invece di utili, potrà essere rivenduta tra qualche anno a Sky, a caro prezzo….in Italia è più facile vendere la concessione di una licenza radio che uno stabilimento balneare.
  • Ha reso complicato l’ingresso di altro operatori rendendo le frequenze libere aleatorie, in quanto tra qualche anno verranno usate per internet, e chi ha costruito un business potrebbe vederselo portare via. la Mediaset, la Rai e la7 , ovviamente non corrono questo rischio.

Ottimo e indefesso lavoro degli avvocati di Belusconi, che, tra “gare di Burlesque” emissioni di leggi per non andare in galera e provvedimenti a favore delle sue aziende, non si capisce come faccia ad avere il tempo di dormire, figurarsi di occuparsi dei problemi di noi poveri plebei.

Ma il gioco è bello perchè dura poco , e , tra tante leggi “ad aziendam” e “ad personam” non ci si è accorti che il mondo sta cambiando molto in fretta.

le televisioni , macchine da utili e da consenso stanno diventando sempre meno importanti, come anche i media tradizionali come giornali, radio, ecc..

Cosa è successo?

Internet.

Già Obama , nel corso della sua prima elezione si è accorto che la televisione viene vista pochissimo dagli americani sotto o trentanni.
L’intrattenimento e i media passano tutti da internet , per le nuove generazioni, e le pubblicità tradizionalisono sempre meno importanti.

Le aziende , per via della crisi , stanno spendendo di meno in pubblicità, e cercano nuove strade, come blog e campagne su youtube, per attirare i giovani.

Ma la Mediaset non è una compagnia statale , e campa di pubblicità.

Risultato :
Il passivo di Mediaset nel 2012 raggiunge la cifra di 45,4 milioni di euro contro l’utile di 164,3 milioni del 2011.
E berlusconi cosa fa?

Un drastico taglio delle spese, molti manager e dirigenti a spasso e una riduzione dei compensi dei lavoratori dal 10 al 30 per cento , con il taglio delle indennità accessorie, quali lavoro notturno o domenicale e spese di trasferta. 

Per non parlare del taglio ai produttori e ai fornitori di contenuti.

Non possiamo certo dispiacerci per i problemi di Berlusconi , ma , vista la situazione , non mi sembra il caso di aumentargli il canone delle frequenze.

Inoltre un altro problema era il fatturato complessivo di Mediaset, rispetto ai concorrenti.

La Mediaset era arrivata ad avere un 37 per cento del totale degli spettatori, ma , quando il nano era al governo , la percentuale totale degli incassi pubblicitari dell’azienda era saliva fino al  64 per cento.
Ovvero fatturavano quasi il doppio in pubblicità rispetto alla Rai, a parità di telespettatori.
Una gigantesca e legale tangente, pagate da aziende che volevano ingraziarsi Berlusconi..
Adesso che il PDL conta meno la raccolta di Mediaset è calata del 27 per cento nel 2012 e il trend continua , con un altro 17 per cento da inizio anno.

Capite adesso perchè tanto interesse del Bunga Premier per il governo?

Solo questione di soldi, suoi e delle sue aziende.