Una riflessione sul meraviglioso futuro: La guida automatica

Incredibile, vero, parlare di guida automatica con le fosche previsioni di guerra e di bolle pronte a scoppiare.

L’idea mi è venuta stasera, mentre discuto con l’aliena, ovvero la mia figlia quindicenne che cerca di dialogare con me mentre nelle sue cuffiette si sente forte la sigla di Diabolic Lovers a palla (in giapponese, of course).

logo prigioniero

Abbiamo parlato di serie televisive, a me , ovviamente piacciono i grandi classici incompresi come Il prigioniero, mentre lei parteggia per telefilm nazifascisti come Blue Bloods.

Da una parte io parlo di una serie dove un tizio viene rapito e tenuto prigioniero, appunto in una isola da misteriosi “qualcuno”, dall’altra lei, quindicenne idolatra una famiglia patriarcale di sbirri, che si comportano ogni fottuta volta nello stesso modo:

“Hey, Jamie quello ha preso un pacchetto di gomme senza pagare!”

“Maledetto negro, ammazzalo!”

Bang bang bang bang!

“Cazzo è morto davvero!”

“Come mi dispiace non me lo aspettavo…sigh”

“Jamie, di solito quattro colpi nella schiena fanno questo effetto,  se ti metti a piangere tutte le volte non finisci più”

“sono quei delinquenti che ogni volta ci costringono a sparare, negri del cazzo!”

“hai ragione, per fortuna che nostro padre è capo della polizia e nostra sorella procuratore, altrimenti sai quante scartoffie dovremmo fare ogni volta!”

“dai, Jamie smetti di piangere e mettigli una pistola in mano, altrimenti il sindaco negro ci rompe i coglioni”

“ok Danny, lo sai che ne ho sempre un paio in tasca , ma non dire niente al nonno, è capace di romperci le palle, già lo sento _ ai miei tempi bastava un colpo solo, per ammazzare un negro!_”

“se uno spasso, Jamie, e adesso però smetti di mangiarti le gomme, sono corpo del reato”.

Misteriosamente il discorso va a finire sulle auto automatiche, e la mia bimba si ferma assorta, alza uno sguardo al cielo e sogna un futuro, dove potrà andare in giro senza patente e con la musica a palla, tanto fa tutto l’auto.

volvo-autonomous-car

Allora ho capito che è finita per noi preistorici che troviamo ogni volta delle obiezioni alle nuove tecnologie.

Noi novelli luddisti, che non capiamo che tutti gli occidentali sotto i trenta anni vivono, dormono, mangiano e forse lavorano con un maledetto computer in mano, che chiamano telefonino.

Questo telefonino lo usano per ascoltare pessima musica, copiarsi i compiti di scuola e per guardare una serie infinita di stupidi video su youtube. Oltre ad inviarsi faccine e discorsi imbecilli via social, dimenticavo.

Questo perlomeno osservando cosa ne fanno i miei figli. E mi sta andando pure bene, finora.

Questa generazione iperconnessa accetterà senza fiatare le auto che guidano da sole, la vedranno come una opportunità per continuar a cazzeggiare anche in mezzo al traffico.

Ovviamente siamo davanti ad un gigantesco business, auto nuove, piene di controlli e sensori e strade 2.0.

Le le strade normali, strette, piene di buche e di curve irregolari, da pennellare come nel circuito di Misano, non sono adatte per la guida automatica.

Occorrerà rifarle nuove, liscie e regolari, magari con sensori per evitare problemi come buche, carichi abbandonati e cerbiatti che ti capitano davanti all’improvviso.

Voi riderete, ma quest’anno già due volte un ungulato del cazzo mi ha attraversato la strada, e se non stavo attento mi demoliva l’auto.

Cerbiatti o daini, non so esattamente la specie, non mi sono fermato a chiedergli la carta d’identità.

E vivo in una zona tutto sommato “civilizzata”.

Questo tipo di obiezioni si scontra con la logica, se siamo tutti piloti provetti, con riflessi fulminei, come mai ci sono tanti incidenti?

La risposta è che buona parte delle persone è un imbecille, e non dovrebbe guidare neanche un passeggino, figurarsi una auto.

Esclusi me e voi, ovviamente.

E la solita, amica statistica ci viene in aiuto.

Pensate ad una autostrada del futuro.

Auto silenziose, a basso impatto ambientale , che rispettano i limiti e le distanze di sicurezza, vanno via lisce, con accelerazioni e frenate impercettibili, per non disturbare i passeggeri, intenti a farsi ognuno i cazzi suoi.

All’improvviso una di queste auto ha un imprevisto, tipo uno pneumatico che scoppia, un guasto , oppure un daino che attraversa.

Mentre l’auto impazzita rimbalza nei guardrail di gomma il traffico si ferma tutto istantaneamente, per poi ripartire mentre la carreggiata è sgombra.

Senza scossoni e senza clacson, in silenzio.

Le altro auto lontane magari cambiano strada da sole, mentre arrivano i soccorsi.

Statisticamente per quanti sfortunati possano rimanere accoppati o feriti da imprevisti o guasti, se tutto va bene saranno sempre di meno rispetto al passato, quando i preistorici guidavano da soli.

Perlomeno così dovrebbe essere.

Le aziende fiutano da lontano il titanico business, e si danno da fare, con alterni risultati.

Già adesso sistemi per limitare in automatico la velocità massima, relativamente ai cartelli stradali e sistemi di frenata d’emergenza sono già diffusi, e molto altro si sta facendo.

Ovviamente ci sono i contro, le nuove auto costeranno di più, e i governi, le compagnie assicuratrici ed altre entità sapranno non solo dove state andando, ma dove siete in ogni singolo momento , e da dove venite, perlomeno mentre siete entro l’auto.

Non solo sapranno sempre se superate i limiti e se avete degli incidenti, mentre guidate a “mano”, ovvio.

E altrettanto facilmente potranno monitorare quello che fate con il telefonino.

Non so voi, ma io già mi immagino diversi problemi.

Molti moderni luddisti parlano del “sacrificio” che potrebbe essere imposto ad alcuni passeggeri, se il software dell’auto decidesse che è meglio lasciare cadere l’auto  in cui viaggiano in un burrone piuttosto che lo stesso destino accada a molte più persone.

E tanti storcono il naso al pensiero dell’auto che ti accoppa per il bene comune.

Ma tanto siamo in Itaglia e tutti si affretteranno ad installare il software CHISSENEFOTTE ®…

Se avete debiti  vi lasceranno a piedi velocemente, e magari la vostra auto si metterà in moto da sola per andare nel deposito giudiziario.

E la stronza vi farà pure la spia se fate delle corse clandestine, se non installate MUTA ®.

Ma ogni tecnologia svilupperà i suoi anticorpi, e già immagino i primi film sull’argomento (eventuali persone interessate sono pregate di versare i soldi per il copyright, grazie):

automatic

Australia, una strada lunga migliaia di chilometri, dritta, liscia e soffice, con pali elettronici lungo la via.

Le auto sfrecciano ad alta velocità, e dentro ognuno si fa i cavoli suoi con impegno.

I pali lampeggiano discreti lungo la via, comunicando ai computer delle auto “è mezzogiorno e tutto va bene“.

All’improvviso nei cruscotti lampeggia una lucina, il segnale satellitare è venuto meno, i passeggeri manco se ne accorgono.

I chilometri scorrono senza sosta e una auto solitaria viaggia verso una destinazione lontana, davanti e dietro nessuno e ai lati il nulla.

Figure coperte di polvere si muovono ai lati della strada, e armeggiano con i pali.

All’improvviso nell’auto viene meno il segnale internet, e  viene trasmessa musica registrata.

L’auto accelera e curva a sinistra (siamo in Australia, ricordate) e esce di strada, credendo di essere ancora in rotta.

E finisce nel rifugio di una banda di predoni steampunk cannibali…

Cazzo, se mi copiano l’idea gli hackero l’auto.

Buonanotte drughi

Il numero 1 alias Nuke The Whales di liberticida.altervista.org