Retroscena del Golpe in Bolivia, chiamatelo Lithium Golpe

Evo Morales si è dimesso su invito delle forze armate e polizia, in blocco i membri del suo partito MAS (Movimento per il Socialismo) hanno abbandonato il potere. A ottobre dopo le elezioni sono iniziate le proteste per anomalie nel conteggio dei voti e possibili brogli elettorali. Scoppiano grosse proteste e atti di violenza da parte della milizia paramilitare legata a Luis Fernando Camacho: manco a dirlo non sono nemmeno per scherzo socialisti, anzi sono “stati classificati” come cattolici ferventi anti-comunisti e neonazisti.

Davanti a tutto questo Morales accetta la mediazione da parte dell’Organizzazione degli Stati Americani affinché fosse svolta una indagine sul voto, ma è stato del tutto inutile perché il golpe è avvenuto comunque. Nel frattempo i militari parlavano già “di proteggere la democrazia”. Morale della favola è già stata ammainata la Wiphala, la bandiera che rappresenta i popoli indigeni, che da molti anni sventolava insieme alla bandiera nazionale. Golpe veloce e pulito e la Bibbia è tornata in bella mostra al palazzo presidenziale.

Come al solito qualcosa mi puzza una volta di più del normale, infatti gratta il Peppone e troverai il Pepito Sbazzeguti

La Bolivia di Morales

Presidenza sotto cui avviene uno sviluppo dell’equità sociale, un governo positivo che ha visto una buona crescita, si stava sviluppando la classe media e si stava riducendo la povertà. Cattolici, laici e indigeni iniziavano a vivere bene insieme in questo clima di crescita, per la prima volta le popolazioni indigene erano presenti in politica.

Ma allora perché il golpe?

Come al solito ci sono sempre interessi economici dietro, ovvero il controllo dei giacimenti di litio, che fa gola a tutti a livello mondiale perché è l’elemento fondamentale per le batterie e il suo valore sta aumentando a dismisura grazie alla politica mondiale gretina a favore delle auto elettriche. Morales aveva trovato “il suo oro”, voleva sfruttarlo (da buon socialista che pensa al benessere della suo popolo) per migliorare le condizioni economiche della sua Bolivia. Altro piccolo problema, Morales era allineato col governo di Pechino e misteriosamente il golpe ha chiare origini filo-americane.

I rapporti tra Bolivia e Russia: Andando a spulciare nei suoi archivi personali (del 2016) mio marito Paul ha trovato una cosa molto interessante, la Bolivia voleva costruire una centrale nucleare che utilizzava il litio. Erano stati firmati allora gli accordi con la russa Rosatom. Questo avrebbe portato la Bolivia all’uso dell’energia nucleare, una energia che le avrebbe consentito di usare il litio suo vantaggio, voleva sviluppare scienza, tecnologia e industria. Già nel 2012 la Germani pubblicava studi sull’energia nucleare senza radioattività, dove si parlava si sostituire l’uranio col litio.
Non essendo preparata come tutti gli ingegneri che frequentano Liberticida e OraZero, vi riporto semplicemente quanto sono riuscita a tradurre: “si stava studiando il concetto di base di un reattore nucleare, che funziona sulla base della scissione del litio mediante l’idrogeno “Deuterio”, ciò si traduce in due nuclei di elio inattivi e per grammo di litio-6, un equivalente energetico fino a 10.000 kg di olio (ovvero tre volte più di un grammo di uranio)“.
Insomma all’epoca si parlava di tecnologia nucleare che funziona senza uranio e che evita i problemi legati alla radioattività dannosa.
Ma passiamo ai fatti, a ottobre 2014 Evo Morales annuncia la costruzione della prima centrale nucleare per il 2025. E aveva probabilmente ragione visto che Salar de Uyuni è piena zeppa di litio. Morales non voleva svendere questa preziosa risorsa, aveva capito che era troppo preziosa per lo sviluppo della Bolivia. E come al solito è necessario “seccare” lungimiranti socialisti. https://www.zeit-fragen.ch/de/ausgaben/2016/nr-23-10-oktober-2016/ein-kernkraftwerk-in-bolivien-mit-lithium-statt-uran.html

I rapporti tra Bolivia e Germania: Nessun litio per la Germania! A novembre 2019 emerge che la Bolivia ha annullato un progetto che avrebbe consentito alla Germania di accedere ai grandi depositi di litio. Berlino aveva siglato un progetto per produrre un numero elevato di batterie per gli autoveicoli elettrici che tanto sta promuovendo. Molti analisti affermano che la Bolivia stava diventando una stretta alleata della Russia, ma molti globalisti non erano contenti del potere di Morales e volevano rovesciarlo. Alcuni media il 7/11/2019 parlavano tranquillamente di una nuova Maidan in Bolivia. Altri parlano del progetto congiunto vitale per la Germania e come il suo abbandono “potrebbe spiegare” che in questa Maidan boliviana i tedeschi siano molto coinvolti, una vendetta che spiega il Putsch. http://analitik.de/2019/11/07/kein-lithium-fuer-deutschland/ http://blauerbote.com/2019/11/09/geleakte-audio-dateien-zu-us-putschversuch-in-bolivien/

Riepilogo: Anche la Cina ha fatto investimenti in Bolivia per il litio, ma nulla di sconvolgente o di determinante. La Bolivia già scricchiolava perché preventivamente non ha chiesto protezione al protettorato sino-russo come attivamente ha fatto il Venezuela. E del resto USA e CIA erano troppo presenti da decenni sul campo con l’affaire cocaina. http://www.ecn.org/stupefacente/cia.htm Un popolo NON così compatto & unito come il Venezuela, troppo minato dalla decennale mano americana, tanto da renderlo insalvabile e fin troppo appetibile a tutti.

Del resto che cosa vi aspettate da una nazione dove la prigione di San Pedro (dove nulla è gratuito e si paga tutto, pure il suo ingresso costa 20 Bs) ha stipulato un accordo tra i detenuti e la Coca-Cola? Accordo dove i detenuti – a cui vengono pagati i diritti esclusivi – hanno accettato che la Coca-Cola è l’unico soft drink venduto all’interno del carcere. All’interno del carcere se volete potete pure trascorrere una esclusiva notte dotati di ogni confort lussuoso http://totrvl.com/2016/02/20/10-amazing-facts-bolivia/ By Alessia C. F. (ALKA)