Renzi e il leader Ucraino golpista, pardon, “ad interim”, e Correa? Lo sapete chi è?

La foto di Renziarelli, con Yatsenuk, il primo ministro Ucraino, ha fatto il giro di tutti i media, venti minuti di colloquio e via, verso nuove avventure.
Altrettanto breve è stato l’incontro di Yatseniuk con il papa Bergoglio, che gli ha regalato una penna per “firmare la pace”.
Io gli avrei regalato anche una sveglia.

Altro politico di cui pochi, pochissimi, hanno parlato è stato Correa, il leader equadoregno, idolatrato dal suo popolo (a differenza di Renzi e di Yatseniuk, ovvio).
Sbarcato lo stesso giorno a Genova, sede di tantissimi equadoregni, davanti a quattromila connazionali ha detto:
In Italia non c’è lavoro, tornate in patria“.<br /> Uno smacco all’immagine italiana, e i media fedeli al regime governo di Renzi, si sono dimenticati di parlarne.

Di Correa, però, ne parla solo Grillo, additandolo come fulgido esempio di politico che ha negato il pagamento del debito pubblico.
E qui gli autorevoli commentatori dei giornaloni potrebbero dire molto, invece preferiscono non parlarne, meglio che nozioni scomode non possano arrivare alle deliccate orecchie del gregge italico.

L’Equador,  piccolo paese sudamericano era entrato nel gorgo inflattivo, ovvero ill governo, per cercare di onorare i debiti, ha cominciato a stampare soldi, riducendone il valore, quindi creando inflazione.

Correa, ha prima dollarizzato il paese, ovvero utilizzando i dollari Usa come valuta locale, poi ha ripudiato gran  parte del debito pubblico dicendo che era “immorale” e dovuto a medoti ingiusti.
Voleva dire che i suoi predecessori si erano intascati i soldi , ovvio.

Cosa è successo?
Non son arrivati i Marines, malgrado tutto , e questa è una buona cosa, ma nessuno presta più soldi al paese, che si deve finanziare con l’esportazione.
Cosa può esportare un piccolo paese sudamericano?
Nel caso dell’Equador il petrolio, che rende al paese il 75 per cento dei redditi dovuti all’esportazione.
Ma non basta, in caso di un brusco calo del prezzo del greggio, le entrate statali e il bilancio ecuadoregno, potrebbe avere grossi problemi.  
Correa , in questi giorni sta cercando di risanare le finanze e di rimettere il suo paese sul mercato dei titoli pubblici, non si sa mai.
Ma i giornaloni non ne parlano , il pericolo , in una cultura ed una politica che parla per slogan e vede lo scontro tra tifoserie degne di squadre di calcio, concetti complessi come:
“si può ripudiare il debito pubblico, ma…” non possono essere espressi, altrimenti alcuni esponenti del gregge possono crederlo e dare retta al demagogo di turno, pronto a promettere soldi in busta paga o l’uscita dall’euro, oppure la balla più grande di tutte:
“caleremo le tasse”.

P.S. l’Italia non ha risorse e deve importare quasi tutto, praticamente esporta solo manufatti lavorati e prodotti alimentari, per l’esportazione di questi  serve un mercato aperto e senza troppi vincoli, niente legname, acciaio, petrolio o gas da esportare, neanche una goccia.