Renzi e la destra ucraina, ovvero come sconfiggere l’avversario facendolo vincere.

Sono riuscito a trovare le parole e i concetti per mettere insieme due realtà abbastanza diverse tra d loro , l’ex sindaco di Firenze e i neonazisti-nazionalisti ucraini.

Diversissimi nelle forme e nei contenuti politici sono accomunati da due cose, entrambi hanno vinto.

Renzi vincendo le elezioni da segretario del partito con un voto plebiscitario , seguito dall’esautorazione veloce del presidente del consiglio in carica, suo compagno di partito, Letta, rottamato e spedito a Londra.

I nazionalisti ucraini , organizzate in bande hanno vinto la “rivoluzione” e adesso in qualche modo fanno parte del nuovo governo.

Renzi adesso ha ottenuto quello che vuole, e in pochissimo tempo, più avanti di così non potrà andare.

Però ammettiamolo, a parte i grillini ha più nemici nel suo partito che nello schieramento avversario, ed è tutto dire.
<br />E l’inizio della sua esaltante azione di governo non ha ancora impressionato molto il popolo italiano, anzi.

I “ribelli” ucraini hanno vinto e ne è seguito quello che ormai è il solito tran tran della fine di una rivoluzione:
presidente e vecchio governo scappati con l’elicottero, ville dei potenti saccheggiate e posti di blocco lungo le strade delle loro raccogliticce milizie, e anche qualche poltrona di potere.

Entrambi, però adesso devono confrontarsi con la vittoria, con il raggiungimento del posto al vertice.
La lotta adesso è quella di rimanere dove sono, ogni spostamento può essere verso il basso.

E Renzi si trova davanti un dilemma; le finanze pubbliche non lasciano nessun margine di manovra, ogni riduzione della spesa deve corrispondere ad un aumento della tasse da un’altra e qualsiasi risparmio deve essere destinato a pagare gli interessi del debito.
Vedremo come se la caverà, quale coniglio tirerà fuori dal cilindro questa volta.
No, ricordiamolo, con i buoni propositi e le battute non si pagano stipendi e pensioni.

I Nazistoni ucraini, invece sono in tutt’altre faccende affaccendati.
La capitale Kiev è allo sbando , la polizia e l’esercito non si vede e le milizie spadroneggiano e spaventano la popolazione civile.

In politica ad una azione corrisponde sempre una reazione e all’instabilità  prima o poi pone rimedio il rumore dei cingoli dei carri armati.

Vedremo come va a finire.

i greci dicevano “prima di distruggere un uomo gli deilo fanno impazzire“.
Parafrasandoli possiamo dire: certe volte il modo migliore di sconfiggere un avversario è lasciarlo vincere.