Qualcosa di strano sta succedendo nel Dombass: Bolotov e Strelkov si sono dimessi.

Bolotov e Strelkov si sono dimessi e si parla di trattative tra oligarchi ucraini e il governo russo, per arrivare ad una qualche forma di compromesso e la fine della guerra.
Addirittura si parla di Akmetov, l’oligarca odiatissimo nel Dombass come di mediatore e di un “convoglio umanitario” pagato da lui in arrivo a Donetsk e Lugansk.
Non si capisce niente.
Ovviamente l’esercito di Kiev ha approfittato del momento di confusione per intensificare gli attacchi.

Rimane un dubbio, quale personaggio potrà essere in grado di unire insieme uin paese allo sfacelo?
Poroshenko no, gli estremisti lo accusano di essere troppo morbido.
Akmetov, un pazzo megalomane è alleato con i nazisti, farà una brutta fine..<br />Non parliamo degli altri esponenti dei partiti di  destra e di quel depravato di Oleg Lyasko.
Tsarev, il capo del partito delle regioni, ha fatto il suo tempo.
Rimane Simonenko, il capo del partito comunista, il centro e l’ovest ucraina non lo accetteranno mai.

Rimane un paese devastato, e diviso in tre parti:

Un ovest con un forte rigurgito nazionalista e nazista, se volete, che crede nei “soldi europei” che arriveranno.
Un centro diviso e concentrato intorno aKiev.
Un est che ancora di più mantiene i rapporti con la Russia.

Come sarà possibile tirare fuori qualcosa di buono da tutto questo non lo sa nessuno.

Forse l’unica soluzione è dividere il paese in tre parti, e che ognuno vada dove vuole.