Putin si da alla poesia durante il vertice di Parigi.

Grande risultato allo scorso vertice a Parigi. Macron ( soprattutto lui)e la Merkel sono riusciti a unire allo stesso tavolo il Presidente Russo Putin e quello Ucraino Zelenski. Si sono incontrati e basta, non esistono le basi geopolitiche per addivenire ad un serio accoro, se non un moderato cessate il fuoco, una “tregua di natale” scandita dalle bombe, come al solito.

Ma quello che mi ha colpito è stata una frase di Putin ,probabilmente innervosito dalla decisione della Wada, ovvero l’irrazionale bando del suo paese per 4 anni dalle competizioni internazionali, calcio escluso.

Più che una frase, una poesiola, diretta a Zelenski:

“Unas quartira gas, a uvas?

In pratica ha detto “nella mia casa c’è il gas, e nella tua?

Zelenski ha fatto finta di niente, e pure la Merkel, che capisce benissimo il russo, si sono solo ammutoliti per qualche secondo. Macron, ovviamente, non ha capito un cazzo.

Si riferisce al Gennaio 2020, quando scadono finalmente i contratti per il transito del gas russo attraverso l’ucraina.

I media russi ne hanno parlato abbastanza, silenzio assoluto sui media occidentali.

Ovviamente si tratta della solita frecciatina scaturita dall’ego immenso di Putin, che certo non possiede la virtù della modestia. Come durante un vertice in Germania di qualche giorno fa, misteriosamente l’interprete si impappina, Putin fa il solito sorrisetto e inizia tranquillamente a parlare in tedesco , lingua che conosce benissimo ( era il capo della sezione Germania est del KGB).

Il messaggio con quella poesiola era il seguente:

” puoi dire e fare quello che ti pare, ma se vuoi il gas devi fare quello che dico io, oppure rimani al freddo”

Ci aspettano tempi interessanti.

By Nuke di www.liberticida.altervista.org e www.orazero.org