Piovono pallottole in Ucraina, gli ammerregani “addestratori” a L’Vov fanno casino e il buon Kerry dà i numeri.

Gli ammerregani si stanno ponendo in un certo modo con gli Ukropitechi, quelle creature che vivono nell’ovest della povera Ucraina e che sognano un futuro radioso in UE e nella Nato, seduti tranquilli davanti alle loro case in attesa dell’assegno mensile, che “meritano” per essere nemici dei “russi”, ovvero i loro vicini di casa ad est.
Tragico, un tragico risveglio li attende.
Intanto gli ammerregani si stanno dibattendo anche loro tra mille problemi, strano, non l’avrebbe mai detto nessuno che il paese più ricco del mondo, ma con cinquantaquattro milioni di persone che mangiano grazie ai sussidi alimentari, avesse dei “piccoli problemi sociali“.
Con la solita “gentilezza” gli ammerregani risolveranno il problema di Baltimora, vedrete, basta inviare abbastanza soldati.

I marines arrivati da Vicenza a L’Vov non si stanno comportando bene, pare che faccino casino nei locali vomitando e urinando dappertutto e che si servano di bar, taxi e dei servizi delle ragazze disponibili senza pagare.
Io però li capisco, di stanza a Vicenza, si erano visti poco in giro, dato che sono rimasti quattro anni in Afghanistan, arrivati in un paese sconosciuto dove non ti sparano addosso ( per il momento, temo) si devono sfogare un po’.
Nella Terra dei Pazzi, l’Ucraina, intanto la vita prosegue come al solito, il debito cresce, l’inflazione sale, la produzione industriale cala, le tasse crescono, tutto bene.
Inspiegabilmente la Grivnia rimane fissa dl tasso ufficiale ridicolo di 21-22 per un dollaro, malgrado il rafforzamento della valuta ammerragana.
Non tanto inspiegabile, in fondo, in un anno trenta miliardi di dollari di “prestiti” sono arrivati a Kiev, i primi fatti sparire dagli oligarchi, poi la situazione divenne quasi sotto controllo grazie al nuovo governo georgiano-lituano-ammerregano e ai fantastici nuovi ministri.
Questo soldi a cosa sono serviti?
Ad aumentare il debito estero del paese di più di trenta miliardi di dollari, ovviamente.
In secondo luogo i soldini sono andati direttamente nei conti degli oligarchi e dei politici, oltre ad essere impiegati nella guerra.
Elenchiamo, guerra a parte, cosa ha fatto il governo ucraino dopo il colpo di stato  la rivoluzione del 2014.
Fino al Novembre 2014: una cippa di cazzo, niente, zero, nada.
Dopo le sbalorditive elezioni e l’arrivo al potere di Poroshemo, il presidente cioccolataio, la guerra è arrivata a nuovi livelli, e il governo ha deciso improvvisamente di diminuire il numero dei disoccupati mandando al fronte i soldati come carne di cannone e di stimolare l’economia facendo demolire gratuitamente i loro mezzi militari dai separatisti.
I poveri soldati erano dentro i mezzi militari, ovviamente, così si sono ottenuti due piccioni con una fava.

A parte questo il governo ucraino si è contraddistinto per degli interessanti decreti legge:

Il divieto di festeggiare il nove maggio come ricorrenza della fine della seconda guerra mondiale, trasformandolo in una ricorrenza in onore degli “eroi dell’Ucraina”, nazisti, terroristi e Bandera compreso”.

Il divieto di nominare il partito comunista, di farne parte e di mostrare in qualsiasi modo i simboli di esso, falce e martello e bandiere rosse comprese.
Cosa dite bambini? che questo divieto c’è anche in alcuni paesi europei, tra cui la Polonia?
In Italia il partito c’è ancora, … volete dire che nella civilissima comunità europea non ci si comporta tutti nello stesso modo?
Strano davvero.
A onore degli Ukropitechi devo dire che , con grande sconforto dei battaglioni neonazisti anche l’uso di simboli quali la croce uncinata è vietato.
Poco male, i fascistelli potranno sostituirlo con l’ormai onnipresente tridente ucraino, il Triyzub.

Da sette a dodici anni di galera per chi parla in favore “degli invasori russi”.

E così via.

Ovviamente non possiamo parlare di “nazisti” vecchio stile in Ucraina, in fondo alcuni dei loro rappresentati , Arsen Avakov e Oleg Lyasko sono noti per la loro predilezione verso i ragazzini minorenni, eppure sono ancora in posizioni di potere, ma questa, come si dice, è un’altra storia.

Per finire vi raccontiamo di Kerry, il buon segretario di stato americano preso da un empito di furore antirusso.
Dopo le dichiarazioni inverosimili dello speaker della casa bianca, Marie Harf che annuncia: “sappiamo che ci sono soldati russi nel Dombass, ma non riusciamo a vederli, si sono ben nascosti“.
Un tale smacco non poteva essere lasciato correre, per cui Kerry risponde, con la bava alla bocca:
abbiamo le prove! i leader dei separatisti parlano con accento russo!
Che cazzata!
Scusate il francesismo, ma almeno il trenta per cento degli ucraini parla solo russo, e oltre metà dei rimanenti usa il russo come prima lingua,  parla l’ucraino con accento russo, se vogliamo.

Se questi sono i migliori esponenti dell’estabilishment ammerregano, siamo proprio messi bene.