Petros Markaris – L’esattore

Questa volta parliamo di un libro di stretta attualità, ambientato nella Grecia di oggi.

La storia è la seguente:
Un serial Killer , chiamato L’Esattore invia una lettera a noti evasori.
Gli ingiunge prontamente il pagamento delle tasse arretrate, altrimenti li uccide con una iniezione di cicuta. 
L’assassino diventa prontamente un eroe nazionale , e il commissario si trova preso tra due fuochi….


ecco un estratto dell’inizio , l’editore non se ne abbia male:
Sono sedute una di fronte all’altra su due poltrone dallo schienale basso e i braccioli di legno. 
Su un tavolino davanti a loro è acceso un televisore delle dimensioni di un vecchio computer, ma loro non guardano lo schermo: hanno gli occhi chiusi e la testa inclinata su un lato. 
Fuori, l’accordéon di un immigrato suona un valzer di quelli che un tempo ai matrimoni davano inizio alle danze. 
Le altre due sono sdraiate nella camera a fianco, su un letto doppio, con lo sguardo incollato al soffitto. 
Tutte e quattro sono vestite in modo semplice, con abiti acquistati in qualche negozietto del quartiere. 
Tre indossano delle giacchette di lana nera perché fuori pioviggina e fa freddo. La quarta porta un vestito di taglio antico; la stoffa è stampata a fiori di campo. Le due nel soggiorno indossano calze pesanti e scarpe basse, nere.
 Le altre hanno lasciato le pantofole di fianco al letto, come brave donne di casa, e si sono sdraiate tenendo le calze. 
Koula mi passa di fianco, guarda le due donne in poltrona e si fa il segno della croce. “Che cos’altro mai dovranno vedere questi occhi,” mormora.
L’appartamento ­ un bilocale con servizi, non più di sessanta metri quadri ­ è al terzo piano, in via Eolidos, a Egàleo.
Entrambe le stanze si trovano sul fronte della casa, mentre la cucina e il bagnetto sono sul retro e prendono luce dal cavedio. 
Vado al tavolo di legno quadrato, coperto con una tovaglia ricamata, e rileggo ancora una volta il biglietto: 
“Siamo quattro pensionate, sole. 
Non abbiamo figli, né cani. 
Prima ci hanno ridotto le pensioni, la nostra unica entrata. 
Poi avevamo bisogno di un dottore per farci prescrivere le medicine, ma i dottori erano in sciopero. 
Quando, finalmente, siamo riuscite ad avere la prescrizione, in farmacia ci hanno detto che non danno le medicine perché la mutua è in debito e quindi avremmo dovuto pagarcele con le nostre pensioni ridotte.
Allora abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società. 
Quindi ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre quattro pensioni e vivrete meglio.
Come vedete la prosa di Markaris è molto scarna , diretta, quasi una fotografia , rispetto al modo di scrivere di altri.
la sua letteratura è quella di una società illuminata da una luce cruda e impietosa.

Adesso parliamo di Cicuta:

La cicuta , Conium Maculatum, è una pianta molto diffusa, anche in Italia, tutte le parti della pianta sono velenose, in particolar modo le foglie e i frutti.
Per preparare a scopo medicinale un estratto (alcolaturo) occorre macerare le foglie fresche e/o i semi ancora immaturi in alcool etilico puro, pestando il tutto a freddo con un mortaio.
Più tempo si lascia a macerare il tutto più forte sarà l’estratto, così come la quantità di alcool è importane, a sciopo medicinale si calcola 10 grammi di alcool per ogni grammo di foglie o semi , con meno alcool si otterrà un prodotto più concentrato..
Il principio ativo è fortemente alcool solubile, quindi si estrae completamente.
Si filtra il liquido ottenuto e si utilizza solo per uso esterno
Nel caso si volesse ottenere il principio attivo puro si usa mettere nella soluzione piccole quantità di acido solforico.
Si formeranno dei cristalli.
Gli effetti degli alcaloidi presenti nella cicuta sono simili al curaro , si tratta di un veleno che paralizza i centri nervosi.

Naturalmente questa sparata è a scopo puramente divulgativo , giocare con questo tipo di sostanze è incredibilmente pericoloso. 
Per ovvi motivi sono stato volutamente vago su dosi , e tempi di macerazione.
Nessuno voglia prendere questa mia divulgazione come un incitamento all’emulazione dell’esattore, visto che:
per somministrare al malcapitato la cicuta occorre:

catturarlo
portarlo in un luogo sicuro
somministrargli il prodotto
aspettare altre due ore finchè non crepa
e poi smaltire il corpo

Mi sembra troppo complicato per funzionare, infatti alla fine l’Esattore viene preso.