Oggi parliamo di telefonia, La Telecom e la rete.

E’ stata una giornata interessante, le faide interne del PD, il PDL stretto intorno all’eterno leader , le bombe a Boston e i grillini che , forse, vogliono Prodi come PDR (presidente della Repubblica).
Però sono tutte cose che devono decantare, è inutile parlarne finché non comincia a succedere qualcosa.
Oggi parliamo della guerra delle tariffe telefoniche.
Non serve fare pubblicità, diciamo che ci sono da una parte i leoni rampanti Vodafone, Wind e Tre, e dall’altra l’elefante indebitato Tim -Telecom.
Ricordo ancora i guadagni di Vodafone negli anni scorsi, l’incredibile 53 per cento sul fatturato.
Certo, adesso è dura per tutti , la crisi si fa sentire e i clienti sono disposti a cambiare provider in un attimo.

Però, tutti pensano che sia per via della crisi, c’è un fiorire di offerte “tutto inclusive” da qualche mese a questa parte, una vera a propria gara a chi offe di più e a meno.
E’ giusto approfittarne, vero, ma come mai la Tim non sta facendo lo stesso?
La Tim cerca di reggersi sul suo zoccolo duro di clienti, ma la verità è che non può permettersi di calare le tariffe.
E come mai , se gli altri guadagnavano un sacco di soldi e aziende come la 3 hanno cacciato fuori dieci miliardi di euro per farsi al rete cellulare in Italia , e pensano di essere in grado di recuperare i dindini?
Non serve fare la storia della Telecom, basti dire che, come al solito , una azienda è stata comprata a debito, e la solita azione di saccheggio è continuata negli anni.
Niente di nuovo , in Italia.
D’altro canto le voci di un possibile acquirente di tim-telecom è saltata fuori, si parla di uno dei tre leoni , che vuole diventare il pesce più grosso dello stagno.
E fin qui niente di strano , solo che parlano di asset strategici, ovvero vogliono che la Cassa Depositi e Prestiti , ovvero lo Stato, si compri , con soldoni contanti la rete telefonica, e lasci agli acquirenti il resto.
Ottimo risultato , per la telecom, i debiti potranno essere in parte ripagati e il nuovo proprietario si ritroverà il cosciotto senza le ossa, ovvero la rete, che non gli interessava.
E qui occorre fare il punto .
Se uno ci pensa il futuro dei media sono le reti veloci, con e senza fili, ma le alte velocità di trasmissione dei dati si ottengono solo con il filo e non con le onde radio.
Sono allo studio dei nuovi sistemi di trasmissione iperveloce senza fili, ma le leggi della fisica imporrano che tali trasmissioni potranno avvenire solo a breve distanza, diciamo dell’ordine di pochi chilometri, per non saturare la banda disponibile.
Vuol dire che occorreranno i cavi per la trasmissione dei dati perlomeno per collegare tra di loro le antenne trasmittenti e riceventi del sistema, che si collegheranno ai nuovi device del futuro, che saranno una specie di telefono-computer-televisione-libro-cinema  ecc.ecc. tutto in un unico soggetto.
Però occorrerà fare degli enormi investimenti in questa futura rete, sia come antenne che come dorsali, ovvero le grandi linee di dati.
A questo punto lo Stato , per colmare il Digital Divide, troverà in questo modo i soldi per fare questa rete e permettere alle grandi aziende telefoniche di guadagnare un sacco di soldi.
Indovinate un po’ chi pagherà per queste fantomatiche nuove linee?
Ma sì, noi tutti.
Certo , la rete telefonica, che sta diventando rapidamente obsoleta, e necessita di enormi investimenti è “strategica”
Certo che la parola “strategico” quando viene usata in politica ci deve far pensare, il ponte sullo stretto è “strategico“, gli F 35 sono “strategici“, la TAV è estremamente “strategica“, e adesso anche la rete telefonica è “strategica“.
Cosa vuol dire “strategia”?
Significa : Capacità di raggiungere obiettivi importanti predisponendo, nel lungo termine e con lungimiranza, i mezzi atti a tale scopo.
A pensar male , viene da pensare che qualcuno ce la vuole mettere “strategicamente” in quel posto.