Nuove dalla Terza guerra Mondiale : il fronte siriano e ucraino continua ad essere pieno di tante piccole novità

Cominciamo con la mia zona prediletta, La Terra Dei Pazzi, quell’insieme di piccole nazioni litigiose che viene chiamato Ucraina.
La dominazione della minoranza che parla ucraino, presente nel nord del paese, continua, tra alti e bassi.
L’azione più eclatante , cominciata diversi giorni fa è stata la seguente.

Un gruppo di nazisti, capitanati dai gli indipendentisti dei tatari della Crimea “occupata” , ha fatto saltare un bel sabato notte quattro linee dell’alta tensione, quelle che fornivano la quasi totalità dell’energia elettrica alla Crimea.

Ovviamente l’azione è stata fatta alla maniera Ucraina, ovvero alla carlona, dopo alcuni giorni possiamo ricapitolare quello che è successo:

1) un milione e ottocentomila crimeani sono rimasti senza energia elettrica, costretti ad accontentarsi di alcune ore di fornitura al giorno.

2) una fabbrica in Crimea, che lavorava cromo e metalli pesanti se l’è vista brutta, per il taglio improvviso delle  linee ad alta tensione che la alimentavano.
Il blocco degli impianti ha quasi causato la fuoriuscita nell’atmosfera di centinaia di tonnellate di sostanze molto tossiche.
problema risolto grazie ai dipendenti della fabbrica e a tanta fortuna.

3) anche dalla parte ucraina ci sono stati problemi, la centrale nucleare di Zaphoritzie ha dovuto eseguire uno spegnimento di emergenza, per evitare di friggere le sottostazioni dell’alta tensione, una cosa brutta brutta, come avevo già detto.

4) dalle parti di Kerson, in Ucraina, la situazione è drammatica, molti insediamenti sono senza luce da parecchi giorni, per via della interruzione delle linee.

Pensate un po, cosa ti combinano una decina di fanatici semi-deficienti e alcuni proiettili di artiglieria fissati a dei piloni e fatti esplodere.

Dopo tante fibrillazioni, finalmente la situazione è vicina ad una soluzione, una delle linee è stata riparata ieri da parte ucraina e lascia passare un minimo di corrente, dalla parte russa è già attiva una linea di emergenza che fornisce altra energia.

Ottima gestione della crisi da parte russa, prima dichiarano che non potranno fare niente entro i primi giorni di gennaio, poi già il 4 comincia ad arrivare la corrente , e riaprono le prime scuole ed i centri commerciali.

Entro il venti, giusto prima delle ferie natalizie, la fornitura sarà ristabilita completamente.

I crimeani, che in fondo sono rimasti russi, hanno reagito senza scomporsi, anche i poveri abitanti dei sobborghi e della campagne, in un territorio che, per via della completa mancanza di infrastrutture causato dal periodo “ucraino”, può informarsi solo tramite internet.

Pare che quasi tutte le bambine nate in questi giorni abbiano nomi tipo “Sveta” o “Svetlana”, ovvero Luce, Luminosa, in ricordo dell’avvenimento.

Ricordate, però che i poveri russi ne hanno viste veramente tante, prima con il comunismo e poi con il terribile periodo della “integrazione occidentale”, con tanti  milioni di morti dovuti a malnutrizione, e al freddo, o alla semplice disperazione.
Poi il deafult, la crisi economica e tanti altri casini, non saranno certo pochi giorni senza corrente a deprimerli.

Paradossalmente i media ucraini si rifiutano di accettare il fatto, e negano che la Russia sia stata capace di fare qualcosa con settimane di anticipo.

E finalmente anche i tanti ucraini che erano rimasti senza luce, da più di una settimana possono iniziare a sperare.

Dal punto di vista politico il governo ucraino ha reagito in modo altrettanto scomposto.
Alcuni politici hanno dichiarato che gli attentati sono stati commessi da agenti segreti russi, per creare la crisi.
Altri hanno dichiarato che bisognava attaccare con l’esercito, per “riprendersi” la penisola e altri ancora hanno detto che “si , era una azione illegale, ma li capisco”.

Da parte russa, i tre partiti, quelli di Putin e quelli di opposizione , comunista e liberale, si sono mossi nel seguente modo:
Il partito liberale di Zirinovsky ha dichiarato che bisogna bombardare le centrali ucraine, per lasciarli al buio e al freddo, i comunisti hanno detto che bisogna parlare con tutti e il partito di Putin ha condannato il fatto e ha decretato lo stop delle forniture di carbone agli Ucraini.
Con la mossa della fornitura anticipata di energia in Crimea, e non oso immaginare gli sforzi che sono occorsi, Putin ha guadagnato tanti, davvero tanti punti di popolarità.
Per un certo periodo riuscirà a convincer i russi ad accettare qualsiasi privazione, con la “favola” dell’attacco occidentale contro la “rodina”, la patria.

Attacco che non è tanto immaginario, purtroppo.

E’ nei periodi difficili che si vede la stoffa del leader.
Non oso immaginare come si sarebbero comportati Renzi o Hollande in situazioni del genere.
La Merkel, si, quella la vedo prendere in pugno la situazione, ma lei ha le palle…

Fronte Siriano.

Il fronte turco siriano è quello decisamente più incasinato, i combattimenti sono furiosi, tra i vari gruppi islamici e gli eserciti siriani, libanesi e iraniani, con l’appoggio dell’esercito russo.
A proposito, mi rifiuto di chiamare i fanatici “Daesh”, come si sta cominciando a fare, in luogo di “Isis”.
Daesh è l’acronimo in arabo di “stato islamico di Siria e Iraq”, carino, come nome, e risulta insultante in molte lingue locali, per esempio significa “somaro ” in curdo.
Però “Isis” è l’acronimo di “stato islamico” è può indicare altri gruppi di pazzerelli fanatici in Somalia, Libia e tanti altri posti che non conviene visitare durante le vacanze.
Non vorrei mai che i media occidentali, notoriamente distratti, finiscano per dimenticare che i nostri cari amici che vogliono instaurare uno stato islamico in Libia sono esattamente le stesse personcine che vogliono fare la stessa cosa in Siria e in Iraq.
Già abbiamo visto i membri di Al Quaeda passare da terroristi che hanno buttato giù le torri gemelle a “combattenti per la libertà filo-americani” in Siria.
Fisicamente le stesse persone, intendo, non loro simpatizzanti.

L’affaire turco di ingrossa, ormai tra Turchia e Russia è scontro diplomatico, politico ed economico all’ultimo sangue, e dire che solo pochi mesi fa sembravano amiconi, Putin e Edorgan.
Oggi, dopo tante vicissitudini, veniamo a sapere che la Turchia si rifiuta di chiudere i confini con la Siria.
Logico, altrimenti il petrolio di contrabbando da una parte e rifornimenti e armi dall’altra, come farebbero a passare?
Però tanto accanimento non si spiega , anche tenendo conto della morte del pilota russo, fulminato da partigiani turchi la scorsa settimana, mentre atterrava con il paracadute.

In passato i governi turchi e russi sono stati costretti ad ingoiare rospi ben più grossi, pensate all’affondamento del Kursk, diversi anni fa. O all’aereo americano che ha buttato giù la cabina di una teleferica in italia, con decine di vittime innocenti.

Il mio sospetto è che siamo di fronte ad una resa dei conti tra il governo russo e quello turco.
Per essere più precisi con la famiglia Edorgan, islamista, populista e molto legata agli stati Uniti.
Edorgan, da parte sua, dimostra di essere fatto di una pasta ben diversa dal quella del leader russo, che gioca proprio in un altro campionato, e ci propina una incredibile sequenza di affermazioni, scuse, ritrattamenti, minacce, tentativi di parlare direttamente con Putin negati altezzosamente dal premier russo, richieste di aiuto alla Nato e altro.
E la ricompensa di tanta ignavia è la possibilità di entrare in europa e tre miliardi di euro per creare dei simpatici campi di concentramento per profughi.
Un milioncino di persone rinchiuse senza processo in mano alle simpatiche guardie turche, famose in tutto il mondo per la loro bontà e il loro rispetto per i prigionieri ( vero M.? ti ricordi quando bastonavano sulle piante dei piedi? e non succedeva tanti anni fa…).
So già come andrà a finire, quelli che potranno pagare passeranno, e i più ricchi riceveranno addirittura passaporti falsi-autentici turchi o siriani.
Le belle ragazze ( e i bei ragazzi, of course) se la vedranno molto, molto brutta, ma avranno una possibilità di uscire, se se la giocheranno bene.
Il resto del milione di pezzenti rimarrà nei campi, lontano da giornalisti e da ONG impiccione e uscirà quando il governo turco avrà bisogno di soldi.
Non volete darci un altro miliardo?

Ecco centomila profughi che si accalcano fuori dai confini turchi.

Nel frattempo la guerra in Siria andrà avanti, e in Anatolia improvvisamente i curdi diventeranno più aggressivi, non ci vuole la sfera di cristallo per prevederlo.

Qua ragazzi, nel mondo stanno diventando tutti matti.

P.S. a proposito, lo sapete come hanno reagiti i partiti di opposizione in Russia, durante la crisi turca?
Zirinovsky, leader del partito liberale, che, ricordiamolo, ottiene almeno il 15% dei voti alle elezioni, non si è smentito, ha detto testualmente che bisogna buttare una bomba atomica su Istanbul, per “dargli un lezione”, poi ha detto che “quelle checche isteriche degli europei e quei collioni degli americani non avranno le palle per reagire”.
Il partito comunista ha detto, come al solito che bisogna dialogare on tutti e poi fare quello che decide la maggiorana ( sono almeno venti anni che lo dicono).
E il partito di Putin, che possiamo definire “moderato” ha intrapreso una serie di durissime azioni economiche contro il governo di Ankara, senza altre azioni militari.

Davvero, c’è da sperare che i moderati, ovvero Putin, rimangano sempre al potere, in Russia.