Nella Terra dei Pazzi continuano a morire gli oppositori politici, per “incidente” o “suicidio”, nei paesi baltici la “moda” si difffonde…

Continuo a non capire come mai un tizio viene “pistolettato” in Russia e succede un casino, mentre degli “incidenti” in Ucraina non parla nessuno…

Boh?

 

Aggiungiamo un altro nome nell’elenco, Anton Klimenko, anche lui membro del Partito delle Regioni ucraino.
Quando si dicono le coincidenze.
Però stavolta non si è impiccato nel garage di casa o in un casolare sperduto in campagna, e non si è neanche sparato due colpi di fucile in testa, come accaduto perlopiù per gli altri, stavolta muore annegato.
Ovviamente non si tratta di omicidi politici di membri dell’opposizione, è una semplice casualità, e il governo di Kiev non è golpista e con forti accenti nazisti, cosa diavolo vi viene in mente….
Devono entrare in Europa, qui tipi lì.
Tanto valeva far entrare nell’UE Gheddafi e Saddam, allora.

La simpatica tradizione sta prendendo piede anche nei paesi baltici, preso da sconforto uno degli imprenditori più ricchi della Lettonia, felicemente sposato e che aveva appena ricevuto un sacco di soldi dalla vendita della sua azienda, si impicca nel garage di casa sua.
Janis Davis, questo il suo nome, era finanziatore di uno dei partiti dell’opposizione in Lettonia, quello filorusso, ovviamente e in una intervista aveva paragonato il suo paese ad un “cimitero”.
Si riferiva al languire dell’economia del paese, completamente in mano agli stranieri, e con il trenta per cento della popolazione, i giovani, emigrata all’estero.
Un paese di vecchi e di filiali di aziende straniere, perlopiù occidentali.
Aveva anche fatto notare che ai suoi nipoti fosse “consigliato” a scuola di diventare omosessuali, così “si poteva far carriera ” nel governo.
Oddio, Janus sarà stato anche un vecchio trombone, ma in realtà forse è stato “suicidato” per impedire un suo ingresso in politica.

Nel prossimo post ci saranno anche delle belle notizie, non vi preoccupate.