Mondo Dei Pazzi: : Siria, Turchia, l’imperscrutabile Ucraina e… Il premio Nobel per la letteratura.

Siria, comincia l’attacco di terra.
Dopo un paio di giorni di silenzio dai vari siti  “attenti” alla situazione locale e dichiarazioni pubbliche di “debolezza” dell’esercito siriano.
Ricapitoliamo un attimo cosa è successo nell’ultima settimana, la Russia sostanzialmente fa apparire dal nulla duemila soldati in territorio siriano, insieme ad alcune decine di velivoli.
Questi, cominciano subito a bombardare le forze contrarie ad Assad, ovvero una costellazione di gruppuscoli di estremisti islamici, appoggiate via via da USA, Turchia E Arabia Saudita, o da tutti insieme, come l’ISIS.
La forza russa, appoggiata da una trentina di missili Cruise lanciati da 1500 chilometri di distanza (devono essere stati momento molto belli, per gli addetti ai radar occidentali), in una settimana scarsa di attacchi riescono a rinvigorire l’esercito siriano, e a mettere in seria difficoltà i tagliagole.

Risultato che non era riuscito a migliaia di attacchi aerei degli occidentali. In più di un anno.
Appare chiaro che il re è nudo, e la figura di palta incredibile degli USA è evidente.
Gli americani facevano “finta” di attaccare, ma in realtà aiutavano gli estremisti a prendere il potere in Siria.
Ma subito si alzano le proteste , soprattutto americane, bisogna “fermare il massacro (degli integralisti?)” , “istituire una no fly zone” e tante altre fesserie del genere.
Una settimana di fuoco.
Ovviamente adesso tocca alle forze di terra, agli Hezbollah libanesi, diventati improvvisamente moto più numerosi ( parecchi di costoro non parlano libanese ma Farsi, la lingua che si parla in Iran, ma deve essere solo una diceria) e dalle rinvigorite forze di Assad.
L’effetto degli attacchi russi non è imponente, in termini militari, ma è sopratutto psicologico, le loro forze servono a far capire che gli americani non li attaccheranno, anche se bombardano i “terroristi buoni”.

La mappa dei combattimenti e dei bombardamenti di oggi racconta una storia ben diversa, rispetto alle solite “avanzate lampo americane”, combattimenti feroci, impiegando centinaia di migliaia di soldati, di solito seguite da decenni dei guerriglia.
I russi pare che debbano prima fare “pulizia” vicino a casa , ovvero alla zona di Tartus, dove hanno la base.
Poi, una volta eliminati gli oppositori vicini, si penserà a quelli più lontani, ovvero al Califfato vero e proprio, a meno che i militanti non fuggano in Turchia prima, dove verranno bene accolti.

“Il fotografo è riuscito a cogliere l’attimo “-cazzo, questa era vicina-….”Sono “terroristi buoni” vicino a Damasco. Presto questi ragazzi potranno divertirsi a giocare con gli Hezbollah libanesi.

“una storia che si ripete, l’esercito russo sul campo non c’è, eppure i ribelli nel Donbass prima e l’esercito Siriano poi diventano subito abilissimi a circondare il nemico racchiudendolo in simpatiche “sacche” o Salienti, per usare un termine tecnico…magia?”.
Lo strano è che dove passano gli americani notiamo altre cose, non solo gli eserciti locali non diventano più efficienti, ma anzi peggiorano, fino a diventare delle ridicole macchiette, del tutto incapaci di combattere senza gli americani in prima linea.
Lo abbiamo visto in Iraq, in Afghanistan, in Ucraina e adesso in Siria.

Si sta applicando il classico “artigianato” visto nei mesi scorsi , si circonda bene bene, si assetano le posizioni, si piazza una cannonata dove si muove qualcosa e, quando non si vede più nessuno da un pezzo, si vanno a contare i corpi. Non sarà sportivo, ma funziona meglio della tecnica americana di bombardare gli ospedali sbagliati .

Turchia, della serie: “Assad è un despota sanguinario“.

Siamo nella città turca di Simak, due sere fa, nel territorio rivendicato dai curdi.
Una camionetta della polizia trascina per la città il corpo di Haci Lokmin Berlik, cognato della deputata del parlamento di Ankara Leylik Berlik.
Video e foto del fatto vengono diffusi in rete e su Twitter a nome del JTEM , il gruppo paramilitare, ufficialmente sciolto , che ha fatto sparire tanti curdi in passato.
Le stesse fonti asseriscono che quando hanno iniziato a trascinarlo, era ancora vivo, anche se ferito.
Ovviamente la Turchia non è retta da una dittatura che attacca il suo stesso popolo, ma una civile democrazia e le forze di polizia non si vantano di trascinare i parenti dei deputati di opposizone per la strada.
Al parlamento Europeo è stata avanzata la proposta di lasciare entrare in Europa i cittadini turchi senza visto.
Altrettanto ovviamente i terroristi fanatici aiutati e finanziati dalla Turchia che combattono contro Assad sono “terroristi buoni”.
Magari loro, prima di trascinare un tizio legato ad un autoblindo, gli fanno il favore di ucciderlo, prima.
La civiltà si vede dai piccoli dettagli.

Terra Dei Pazzi

Alcuni mie affezionati fans vorrebbero che parlassi solo di loro e, soprattutto del buon Saakashvili, il pluri-pregiudicato georgiano che è diventato capo della “commissione anti-corruzione ” ucraina.
C’è poco da dire di Saka, ultimamente tende a rimanere defilato e sta attento a quello che dice.
Non è un deficiente assoluto, evidentemente.
Quello che è notevole è che il suo staff è ormai composto quasi solo da figone da urlo e da esponenti della mafia locale, ovvero georgiani suoi connazionali.
Forse vuole saccheggiare tutto il possibile e poi scappare verso paesi più caldi.
E chiamalo deficiente, allora.
Rimango basito davanti alla capacità di cavarsela di creature del genere, un essere che faticherebbe a cambiare le pile nel telecomando di un televisore, ma con un istinto animale che lo fa prevalere su altri primati più intelligenti.
Primati, in molti casi la definizione di “essere umano” è non del tutto calzante in Ucraina, sopratutto in ambito politico.
Concentriamoci sui primati che vogliono rimanere fino all’ultimo, al collasso definitivo del paese.
Spero proprio che verranno accontentati, la folla inferocita avrà bisogno di sangue.
Il FMI ha dei dubbi (ma va?) e vuole rivedere le azioni di Kiev prima della concessione di altri prestiti.
Non ci sono dubbi, non ci sono soldi neanche per pagare parte degli “interessi” del debito pubblico, e la “missione impossibile” dell’americana Yaresko, il ministro dell’economia di Kiev, è sempre più “impossibile”.
E adesso la Yaresko minaccia davvero le dimissioni se tutti i politici non si piegano ai diktat del FMI, che ha già fatto capire che occorrono le “riforme”.
Ovvero licenziamento indiscriminato degli statali, aumento di tasse, tariffe e bollette, accompagnato da una sensibile riduzione di stipendi e pensioni, già decisamente sotto il limite della sussistenza per milioni di ucraini, quelli che non hanno aprenti all’estero che gli mandano soldi.
I politici di Kiev, che non sono evidentemente completamente deficienti, si rendono istintivamente conto che, questo genere di provvedimenti, se applicate su di una popolazione allo stremo, potrebbero portare a una nuova rivolta e ad un nuovo colpo di stato.
Ovviamente anche i Pazzi cominciano ad accorgersi che manca il gas e il carbone nei depositi, e l’inverno si avvicina.
Alcuni analisti russi hanno già calcolato che è matematicamente impossibile rifornire i suddetti depositi in tempo, per evitare disastrosi blackout e interruzioni dei servizi pubblici.
Non c’è nessuna fretta, comunque, dicono.
Nel paese c’è il solito casino, da una parte i nazistelli bloccano il traffico per la Crimea, e hanno cominciato a tagliare i cavi della luce, per mandare in difficoltà gli “occupanti”, ovvero i loro ex concittadini che vivono dall’altra parte, e che dovrebbero essere invogliati a ritornare in Ucraina da comportamenti del genere.
Inoltre i combattimenti nel Donbass ogni tanto riprendono, pare che i soliti destropitechi non intendano mollare.
Dall’altra Poroshemo, il mitico presidente , ricchissimo oligarca, ricordiamolo, da una parte fa dichiarazioni di fuoco contro la Russia e dall’altra chiede concessioni alla Russia stessa, come sconti, dilazioni di pagamento e altro.
Credo che gli psichiatri chiameranno questa curioso comportamento la “sindrome di Kiev“, ovvero il dover ottenere concessioni a tutti i costi , però insultando pesantemente il presunto benefattore e minacciandolo.
Mi sa che non funzionerà.

Il premio Nobel per la letteratura, dato ad una sconosciuta, casualmente ferocemente anti russa.

E il premio Nobel?
Il premio più ambito per la letteratura che va ad una bielorussa-ucraina assolutamente sconosciuta in patria ed altrove, Svetlana Aleksievich.
Una che ha ottenuto una certa notorietà facendosi cacciare dalla Bielorussia con l’accusa di essere un agente della CIA.
Certo che la  parla proprio come un agente della CIA, cianca di “invasione russa” e para dell’86% dei russi che godono nel vedere bombardati le donne ed i bambini nel Donbass.
Se non fosse che le suddette donne e i bambini sono uccisi dalle armate di Poroschemo e non dai soldati russi, che non ci sono, sarebbe quasi comico.
Probabilmente costei sta partecipando anche ad un altro ambito premio, quello di “False Flag 2015”, ovvero il solito attentato ordito da Ukropitechi o CIA per accusarne i russi.
Quando capirà che “vale” più da morta che da viva per gli americani sarà forse troppo tardi.
Chiedetelo a quel tizio morto a Mosca, non ricordo il nome, era un politico fallito che si dava al contrabbando tra Ucraina, Bielorussia e  Russia, ah, si, Nemtsov, mi pare si chiamasse.
Da morto, invece di politico trombato per essersi preso qualcosa come lo zero virgola qualcosa alle elezioni, diventa , per i fantasiosi giornali occidentali “il leader dell’opposizione a Putin”.
Costei, con i suoi tre libri di interviste del cazzo, scritti in oltre venti anni, e letti in poche migliaia di copie, diventerà il “faro della letteratura mondiale”, ma solo dopo una tragica e prematura fine.
Ah, si c’è anche quella faccenda dell’aereo abbattuto dagli ucraini per darne la colpa a russi e separatisti, ma ormai di quella faccenda non frega niente più a nessuno.
Quando parlo di “imbecillità del male”, mi riferisco anche a costei, la prossima “vittima innocente” di un “attentato” organizzato “direttamente da Putin“.

Per farvi una idea leggetevi questo articolo grondante bava scritto da un pennivenduto di Repubblica, un articolo che non riesce a nascondere il fatto che la cara Sveta sia, in realtà, una scrittrice mediocre, capace al massimo di mettere insieme libri di interviste come un Vespa qualunque.

Giornalisti, vil razza dannata.