Metodi & Sistemi per combattere Corona Virus: ecco cosa fanno gli altri

Una carrellata di metodi & sistemi in giro per il mondo per capire come viene combattuto il Corona Virus

Il “famoso” metodo ceceno

https://www.themoscowtimes.com/2020/03/30/chechen-police-brandish-pipes-in-coronavirus-street-patrols-a69798

I tanti metodi in India, alcuni notevolmente fantasiosi

‘Coronapoli’, el policía con casco en forma de covid-19 para generar conciencia
Conocido como el ‘coronapoli’, el agente de tránsito utiliza esta herramienta para recordarles a conductores y transeúntes sobre la importancia de permanecer en cuarentena. https://www.semana.com/mundo/articulo/coronavirus-el-casco-en-forma-de-covid-19-que-usa-un-policia-en-india/660597

In Svezia

https://www.repubblica.it/esteri/2020/03/26/news/coronavirus_la_svezia_va_controcorrente_mezzi_di_trasporto_pieni_e_uffici_aperti-252380584/?refresh_ce “Il direttore della Sanità pubblica, Johan Carlson, ha difeso questo sorprendente approccio affermando che “non si possono varare misure draconiane che hanno un impatto limitato sull’epidemia ma abbattono le funzioni sociali

La prospettiva olandese, ma vista con occhio tedesco…

Interessantissimo articolo https://www.heise.de/tp/features/Wie-geht-man-in-den-Niederlanden-mit-Corona-Patienten-um-4693123.html di Annette Hauschild (ma che ve lo dico a fare? Tanto non vi prendete la briga di aprirlo e di usare un banale traduttore per leggerlo tutto e per approfondire!). Nei Paesi Bassi la pressione sugli ospedali e sulle unità di terapia intensiva è in costante aumento, il carnevale in Brabante ha contribuito a diffonderlo. In Olanda i medici, in base alle linee guida ricevute, dovranno decidere quali pazienti devono essere mandati in terapia intensiva e quelli da destinare solo alle cure palliative. Lo hanno sempre fatto e Corona virus non ha cambiato le cose. Si valuta in base alle possibilità di sopravvivenza e si valutano attentamente le opzioni. La giornalista nota il poco entusiasmo che si è avuto per la diffusione del virus, i tabloid nazionali ne hanno poco parlato, le misure del governo sono molto controverse. Il governo Rutte aveva sempre parlato di immunizzazione di massa, ma di recente si è parlato di un “gabinetto di guerra” all’Aia. Ma al momento le misure non sono severe, ci sono solo massicce critiche all’atteggiamento del governo da parte di Geert Wilders e dei socialdemocratici.

Una inquietante Olanda che pone molte interrogativi. La giornalista tedesca valuta i fattori religiosi, dei diversi tipi di approccio, le infrastrutture ospedaliere e di assistenza. Valuta anche i tagli al sistema sanitario italiano e arriva candidamente ad ammettere che la UE e la Germania non sono del tutto innocenti sulla politica di risparmio che alcune Nazioni hanno dovuto affrontare.

Considerazione personale: gli olandesi sapevano veramente cosa stava succedendo? Hanno creduto davvero all’immunizzazione di massa? Erano correttamente informati e si sono fatti le giuste domande?

Annette Hauschild fa correttamente osservare che la soglia per il ricovero dei pazienti in terapia intensiva è più bassa in Italia che nei Paesi Bassi. Questo in effetti spiega il sovraffollamento dei reparti di terapia intensiva degli ospedali in Italia: tranquilli, in Olanda decidono subito e non ci sarà nessun sovraffollamento, là si pensa solo se un paziente deve (o non deve) beneficiare di un periodo di ventilazione così lungo. Nell’Europa meridionale il pubblico è molto sensibile quando si parla di questioni di vita e di morte, ma forse la giornalista non sa che molti medici italiani hanno dovuto sostenere comunque terribili decisioni, anche i nostri hanno dovuto fare terribili scelte.

Questa non ve la traduco, scusatemi ma pure io ho certi limiti, darwinismo feroce malthusiano: “Je weiter Sie nach Süden gehen, desto unaussprechlicher ist es, eine Behandlung abzubrechen, die das Leben unnötig verlängert.” Hans van den Spoel – In Südeuropa blieben die Patienten länger auf Intensiv, das sei schon in Frankreich der Fall, sagte er nach Angaben von de Volkskrant. Das Durchschnittsalter der Intensivpatienten in Italien sei viel höher als in den Niederlanden.

Sì, la popolazione anziana in Italia è molto alta, è un problema che tutti conosciamo da tempo. Io stessa ho nonni dinosauri e genitori malati ed anziani, purtroppo non li vedo da moltissimo tempo e sono pronta ormai a tutto. Pure io sono fatalista, ma tra fatalismo e selezione di hitleriana memoria in mezzo ci sta un abisso di differenze. Mi vanto – rispetto ad altre persone – di vivere in una Nazione dove la residua e decimata sanità italiana a mani nude ma si è ammazzata di lavoro. Medici e infermieri che hanno donato la loro vita per aiutare tutti.

Perché non ho mai avuto simpatia per l’Olanda? Beh semplice, non ho mai dimenticato la simpatia degli olandesi per un certo Adolf. Alessia C. F. (ALKA)