quando ancora scrivevo come commentatrice …
Anonymous26 dicembre 2015 15:42
… Erdogan si é concentrato nel tentativo di evitare l’intromissione dell’esercito, che ha il ruolo di garante dei valori kemalisti e della laicità dello Stato dal 1961 e che più volte nella storia della Turchia è intervenuto (ultima volta nel 2007). Negli ultimi anni la crescita economica del Paese ha portato la popolazione a voler abbandonare le basi della dottrina kemalista. Il partito AKP ha cercato di imporre l’Islam nella vita pubblica, aspetto che ha infastidito l’esercito turco che accusa il Governo filoislamico di attività anti-laiche e ha riaffermato il suo ruolo costituzionale di «guardiano della laicità» minacciando ulteriori mosse se necessario.
Tutto questo ha innescato uno scontro istituzionale con gravi conseguenze per la stabilità della Turchia. Nelle ultime presidenziali turche è entrata in gioco anche l’Unione europea e gli Usa.
LA UE è riuscita a bloccare l’esercito turco perché sapeva che la costituzione turca affida il ruolo di garante ultimo della laicità dello Stato all’esercito mentre gli Stati Uniti ha fatto credere ai turchi che la democrazia rimarrà laica mentre foraggiava l’Isis da molto tempo.
In piena elezione presidenziale i militari accusano Erdogan di sviluppare le attività islamiche e di avere in mente di introdurre gradualmente la sharia nel Paese. Le forze armate dicono chiaramente che le attività religiose nelle scuole pubbliche erodono il sistema laico e affermano che dette attività sono approvate delle autorità, mentre queste ultime dovrebbero vietarle. L’esercito turco ha ben capito che l’obiettivo di Erdogan è di minare i principi fondamentali dello Stato.
Il primo governo di ispirazione islamica di Necmettin Erbakan fu nel 1997, costretto alle dimissioni su pressioni dell’esercito con un cosiddetto “golpe bianco”. Tre invece sono stati i colpi di stato dell’esercito turco: 1960, 1971 e 1980.
In questa confusione gli Usa hanno sguazzato alla grande (in particolare la lobby ebraica di New York).
L’AKP vuole un referendum sulla riforma costituzionale: se gli Usa foraggeranno tale cambiamento, alla Russia non rimarrà che foraggiare l’esercito turco.
La bomba esplosa durante la manifestazione per la pace ad Ankara e l’attentato a Suruc vicino al confine siriano appaiono sempre più cose studiate dagli americani.
Ma il colpo da manuale è la crisi dei profughi: la UE gli ha accordato sostegno economico per evitare una nuova ondata in Europa, ricordandosi anche che l’economia turca sta rallentando (negli ultimi cinque anni la crescita economica è passata dal 10 per cento al 3 per cento all’anno e il Pil pro capite non cresce dal 2007). Alessia la Kazara atea”