Ma che diavolo succede in Ucraina? Tante “piccole” cose, come al solito: la fine del Regno dei Pazzi si avvicina…

Terra dei Pazzi, ovvero Ucraina, o, perlomeno, la parte del paese momentaneamente in mano al governo di Kiev (come mi piace quando la propaganda di un governo gli si ritorce contro).

Succede di tutto.

Un breve aggiornamento dal punto di vista militare.
Il “calderone” di Debaltsevo si è trasformato in una doppia sacca, la città vera e propria di Debaltrsevo circondata dai separatisti, e un altra sacca proprio più a nord in procinto di chiudersi.
Le comunicazioni sono possibili solo da una unica strada, pianeggiante e che culmina in un bel ponte lungo lungo.

L’ideale per gli artiglieri separatisti, che giocano al tiro al bersaglio dalle alture soprastanti.
Il bello è che alture ad ovest sono controllate dagli artiglieri di Donetsk, mentre quelle ad est da quelli di Lugansk, l’altra città controllata di ribelli.
Ne nasce una simpatica “gara” a chi fa fuori più camion e mezzi blindati del nemico, con relativo punteggio tenuto da ambo le parti e le inevitabili discussioni:
 “guarda che quella autobotte la avevo colpita prima io! No!, non è vero!”
Occorrerà coniare una nuova definizione in gergo militare per descrivere i comandanti che mettono i loro poveri soldati in situazioni del genere, frasi come “imbecille con il botto” non rendono a sufficienza l’idea, occorre anche inserire un certo sadismo nel mandare i soldati alla morte scientemente.
Io propongo per “scuola militare ucraina”, voi cosa ne pensate?
Da parte ucraina fantasiosi proclami parlano di “migliaia di morti “ tra le file “russe”, dicono che i separatisti “non sanno più dove mettere i morti” e parlano di “eroi ucraini che mantengono le posizioni”.
Soldati circondati da forze superiori, senza viveri, carburante e munizioni, se la sono sempre cavata bene nella storia…
La situazione mi ricorda tanto l’assedio di Dien Bien Phu, ma senza i rinforzi aerei.
Ci ho ripensato , e l’idea di mandare tredicimila francesi in piena giungla, in una valle a forma di scodella circondata da alture e rifornita solo via aerea è ben imbecille anche quella, anche se di strateghi come il generale Giap ne nascono soltanto uno o due ogni secolo, e i poveri francesi non sapevano chi avevano di fronte.
Giap fu quello che, testardamente, le suonò anche agli americani, e scusate se è poco.
Dal punto di vista diplomatico le notizie sono anch’esse contrastanti:
Il ministro degli esteri tedesco ha avvisato l’Ucraina, ha detto che se non vengono interrotti i combattimenti verrà presa in considerazione l’idea di sanzioni contro Kiev… Cosa?
La Merkel e l’ameba Hollande hanno invece proposto una via di uscita alla Russia, rinuncia delle pretese europee della Crimea, che rimarrebbe territorio russo, accettazione dello status del Dombass e fine delle ostilità, oltre a generiche assicurazioni sul non ingresso dell’Ucraina nella NATO.
Da parte di Kiev è arrivata una richiesta di tregua, ma solo nella zona di Debaltsevo, il ridicolo non ha mai fine.
Insomma, dal punto di vista militare sento l’odore di una grane manovra di sganciamento, la “vittoriosa ritirata” delle forze ucraine sta diventando imbarazzante, e l’appoggio USA, come minimo bipolare, è il segnale di un grande scontro politico tra Obama, che pensa che con le chiacchiere si possa risolvere tutto e i “falchi” che vogliono la guerra totale con tutti.
In Ucraina intanto la Grivnia è precipitata a picco, fino agli incredibili 24,50 per un dollaro, ma , tanto, già a 16 il debito estero è letteralmente impagabile, per cui…
Nel frattempo gli eroici funzionari del ministero delle finanze ucraino proseguono con l’opera di “risanamento” dei conti pubblici voluta dal solito FMI.

Eccolo l’eroe, il coraggioso guerriero che lotta contro sprechi e corruzione, Igor Umansky il viceministro della finanza Ucraino.
Proseguo con la mia solita carrellata di “persone a cui dare la colpa”.
Già vi avevo esposto in passato la figura “leggendaria” del generale Victor Muzhenko, il capo di stato maggiore e vero responsabile delle disfatte più terribili di Kiev.
Stavolta vi presento il suo epigone in campo economico.
Di lui possiamo dire che non è un imbecille, ma è la rappresentazione del solito “superagioniere” che vuole “salvare il paese” a furia di tagli e riduzioni della spesa.
Odiato spesso da tutti , per questo sua voglia di riforme e tagli, è rimasto saldo ai vertici del ministro nel tempo per il suo impressionante curriculum, semplicemente non c’era nessuno nel governo con attestati paragonabili ai suoi.
Anni di frustrazione lo hanno premiato, adesso è il vero “padre padrone” al governo, il ministro delle finazne ucraino, la cittadina americana Natalia Yaresko, non conosce abbastanza il paese da governare sul serio, si limita a controllare tutto per conto degli USA..

Gli antichi greci dicevano che gli dei , prima di distruggere un uomo, lo facevano impazzire.
E per farlo impazzire avevano un metodo molto semplice, gli davano esattamente quello che voleva.
Il povero Igor era da anni che faceva la Cassandra parlando dell’economia del paese, strangolata da spesa pubblica eccessiva e incredibile corruzione, a tutti i livelli.
Adesso Igor è al vertice e deve seguire le direttive del Fondo Monetario Internazionale:

  • Ridurre del 20 % il numero complessivo degli statali e ridurre lo stipendio agli altri.
  • Ridurre le pensioni, i contributi versati dai datori di lavoro coprono tra si e no un quinto della spesa pensionistica, correggere. Come farà? aumentando di brutto i contributi versati da datori di lavoro, che si incavoleranno e riducendo altrettanto di brutto le pensioni. Bella mossa.
  • Tagliare le spese agli enti locali, che suppliranno instaurando l’odiata tassa sugli immobili, il fatto che in molte regioni non esista il catasto e non si sa bene a chi appartiene cosa, non lo fa neanche vacillare.
  • IVA, l’imposta sul valore aggiunto si pagherà anche per le esportazioni, e in anticipo, saranno poi le aziende che esportano a farsi rimborsare, se ci riescono.
  • Blocco degli stipendi, dato che la Grivnia precipita come un mattone lasciato cadere da un aereo, il trucco per ridurre lo stipendio ai dipendenti e ai pensionati “senza che se ne accorgano” è semplice, basta bloccare gli adeguamenti al costo della vita.
  • Tariffe, le tariffe del gas, dell’acqua e dell’energia elettrica son incredibilmente basse, anche di molto sotto il costo puro del servizio, occorre aumentarle anche di sette volte. I cittadini capiranno, è per il “bene del paese”.
  • IRPEF, vogliamo che i cittadini di un paese in default, in piena guerra civile e allo sbando non debbano provare l’ebbrezza di nuove tasse? entro un paio di mesi tutto dovranno adeguarsi e fare la dichiarazione telematica, in un paese dove manco si sapeva cosa fosse, la dichiarazione dei redditi…
E così via, con aumenti improvvisi di tasse di cambio, accise e ogni altra imposta che viene in mente ai ragionieri dello stato Ucraino, pressati dal FMI, che concederà prestiti solo se c’è la sicurezza di riavere indietro i soldi..

Voi cosa avreste fatto nei panni del buon Igor?
Io lo so, dopo essermi procurato documenti falsi  sarei scappato con un aereo di stato pieno di dollari e lingotti verso lidi più accoglienti.
Lui invece no, rimane lì fisso e pensa di fare il “bene del paese”, senza rendersi conto che rischia seriamente di diventare una “decorazione per lampioni”, da qui a poco.

Auguri, Igor, in fondo tu mi sei simpatico.