L’Utile Idiota:Tratto dalla corrispondenza tra Alessia e Diacono Martino

L’Utile Idiota

Tratto dalla corrispondenza tra Alessia e Diacono Martino

Dobbiamo leggere Dostoevskij quando ci sentiamo a terra, quando abbiamo sofferto sino ai limiti del tollerabile e tutta la vita ci duole come un’unica piaga bruciante e cocente, quando respiriamo la disperazione e siamo morti di mille morti sconsolate. Allora, nel momento in cui, soli e paralizzati in mezzo allo squallore, volgiamo lo sguardo alla vita e non la comprendiamo nella sua splendida, selvaggia crudeltà e non ne vogliamo più sapere, allora, ecco, siamo maturi per la musica di questo terribile e magnifico poeta
Hermann Hesse – postfazione a “L’Idiota” di Fëdor M. Dostoevskij

A: L’idiota nella vita reale è sfacciato, snervante, nell’immenso mondo del web spopola con repliche infinite, è il suo ossessivo modo di vivere il quotidiano. Non si accorge neppure della sua vanità, tanto si ammanta di essere saggio. Dispensa consigli, disserta in profonde analisi, dibatte temi con vivacità d’ingegno e prontezza senza eguali. Questo uomo comune dalle capacità mediocri, sopravvalutato dalla società, dalla stessa pretende rispetto ed è sempre alla ricerca di vantaggi e attenzioni. Crede di essere una splendida persona utile al prossimo. Pensa che sempre esiste una alternativa, a volte è pure credulone. Il genere di persona manipolabile che vogliono le èlite occidentali. Fondamentalmente tanta idiozia è utile per mantenere ordine nella società occidentale, l’importante è che esso creda di essere in prima linea a lottare per le sue idee.

Un idiota è un idiota; due idioti sono due idioti. Diecimila idioti sono un partito politico.” Franz Kafka

DM: Il cammino verso la libertà parte sempre e comunque da un individualismo che si estremizza, ed in questa si “rivela il sottosuolo”. L’uomo alla superficie della terra scende nel sottosuolo…la natura umana è contraddittoria, antinomica ed irrazionale. Nell’uomo vi è una tendenza insopprimibile all’irrazionale, a una libertà folle, al dolore” (N. Berdjaev – la concezione di Dostoewskij) ed anche a porsi come utile idiota al servizio di forme psichiche che diventano il suo dominio dove può osare l’inosabile: essere ciò che non è, fingendo di fare parte di una grande gioco di scacchi dove lui non è il pedone, ma l’inconscia pedina. L’idea di infinito diventa per lui un peso non si vede in unità con il cosmo.

Qualsiasi idiota può superare una crisi; è la vita quotidiana che ti logora.” Anton Cechov

A: Con l’avvento di Internet e dei media alternativi, ha trovato spazi succulenti dove crede di poter navigare tra immensi archivi di notizie e analisi, un sacro Graal a cui attinge incessantemente: immerso in questo universo alternativo, cessa di essere obiettivo e analitico. Un loudmouth che imperversa sui social media e che regolarmente si vanta di essere anti-establishment e attivista.

Uno stupido è un idiota che non ha fatto carriera.” Gabriel Laub

DM: Chiudendosi in questo mondo l’utile idiota diventa un ripetitore non obiettivo e senza né anima né verità. Costui rimuove la dialettica interiore ed esteriore per essere una voce afona che fa da eco all’immobilità del proprio pensiero. Rinunciando al proprio sé, l’idiota diventa un solitario che si muove in un sentimentalismo che annienta la personalità, incapace di comunicare anche empaticamente con il mondo esterno variegato che dovrebbero essere di stimolo per sviluppare il talento.

Il modo esatto di mettere la punteggiatura in una frase che incomincia: – Naturalmente non è affar mio ma… – consiste nel mettere un punto fermo dopo la parola “ma”. Non usare troppa forza nel fornire un punto fermo ad un idiota del genere. Tagliargli la gola è solo un piacere momentaneo, e può farti criticare.” Robert A. Heinlein

A: La sindrome del savant, che regolarmente colpisce questi idioti, li porta a comportarsi come se fossero dotati di abilità profonde e prodigiose. Ovviamente abbiamo la fortuna di vedere regolarmente l’idiota savant – dal IQ basso – prodigarsi con abilità eccezionali in molte aree specifiche: storia, filosofia, economia, politica, diritto, teologia ed armamenti. Innata capacità prodigiosa o totale demenza? Sono immuni al darwinismo sociale? Riescono a sfuggire alla regola “struggle for life and death” (lotta per la vita e la morte)? Mentre il Piano Kalergi avanza, la società continua a formare questi utili idioti: sono un modello antropologico funzionale al capitalismo dilagante, individui senza identità, isolati, poca cultura. Il risultato perfetto, ovvero il “prodotto migliore” che subisce inconsciamente le strategie della manipolazione all’infinito.

Cercano l’idiota che hanno dentro di sé, nessun altro può farlo al posto loro. Quello che voglio dimostrare è che se una società diventa sempre più ricca allora perché la gente non è più felice? Nell’età della pietra tutti gli idioti morivano, giusto? Adesso non è più così; essere un idiota è un lusso ma è anche un passo in avanti. Gli idioti sono esseri del futuro. Questo se si riesce a trovare un idiota che sia proprio un idiota che appartiene a se stesso.” Stoffer, dal film Idioti

DM: Il mondo che ruota attorno a lui può essere solo di un’ostilità partecipativa ed anti-mistica. Non è un solitario che lotta contro sé stesso per trovare il senso dell’esistenza. Egli non è né anacoreta, né genio solitario ma dispone di energia indotta. Non lotta contro le proprie passioni, non le supera né comprende la simbologia che è attorno a lui. Egli non vede nel prossimo un motivo valido per dare senso alla propria personalità; preferisce l’individualismo esasperato che non si evolve verso la perfezione, la comprensione, la bontà. Costui si fa guidare senza valutare, si fa strumento dell’esperienza di altri, non crea perché non vuole creare e non vuole creare perché questo lo metterebbe di fronte al dilemma dell’esistenza. Non tocca nemmeno l’abisso per rivedere la luce perché non conosce l’estasi del sacrificio se non nella forma di servire il Moloch che lo governa. L’utile idiota è colui che non utilizza i propri carismi per diventare voce unica ed originale.

Il problema non sta nei problemi che ho, sta negli idioti che mi circondano. [Rispondendo a Oriana Fallaci che intervistandola disse: “In fondo non la invidio e non vorrei trovarmi al suo posto”]” Indira Gandhi

A: Nella società capitalistica si mira alla distruzione dell’etica comunitaria. Poche norme sociali, poca o nulla religione, abbandono dei valori etici: tutto deve scorrere indisturbatamente, non devono esisterci limiti. Devono credere di essere “liberi” e devono urlare che vogliono “maggiore libertà”. La globalizzazione ha distrutto tutte la barriere etiche, di costume, religiose e morali. Gli ideali che dovrebbero essere alla base del nostro agire comunque si stanno perdendo, irrimediabilmente. Hanno cancellato gli stereotipi, hanno effettivamente offerto un punto di vista alternativo rispetto a quello tradizionale, ma la società lo ha usato per abbandonarsi al non-pensiero e al lassismo (ogni sistema di opinioni o tendenza individuale caratterizzati da mancanza di rigore nel conformare la propria condotta alla legge morale, alle norme della disciplina, ecc., o da eccessiva indulgenza nel richiederne l’applicazione), abbiamo dimenticato il valore del discernimento e del senno. Questa confusione sociale approda nel quotidiano con: difficoltà nelle relazioni familiari, problemi nei rapporti interpersonali, incapacità di sopportare le divergenze al lavoro, inutili atteggiamenti di accanimento su futili motivi. Dovremmo tornare a insegnare filosofia in tutte le scuole, bisogna tornare a diffondere il vero valore della religione cristiana, che oggi soffre di una profonda crisi di identità immersa come è nella attuale società consumistica.

La generale idiozia dell’umanità è tale che si possono muovere gli uomini a furia di parole.” William Somerset Maugham

DM: Con la mancanza di eroi la nostra società si è addormentata nella pace di Satana. Una società che non ha eroi non ha guide né riferimenti quindi si assopisce e lentamente perde il senso della propria esistenza. La filosofia è basilare ma quella che hanno insegnato sino ad oggi è quella che ha orientato i giovani (non si legge Berdjaev, Il’in, Caadaev, Florenskij, Dante). È stato il perfetto gramscismo applicato alla cultura, quindi il nulla per ottenere degli utili idioti. Vi sono tanti giovani laureati che non hanno più la praticità sulle cose. I grandi capi d’Azienda, quelli che hanno inventato le Imprese non erano nemmeno laureati, ma avevo solo volontà ed entusiasmo. Manca una weltanschauung e Spengler vedeva lontano, ma soffrendo di pessimismo non coglieva il fatto che la coscienza divina negli uomini si sarebbe svegliata sempre di più. Anche Evola, pur con i punti non condivisibili, nelle sue analisi intravvedeva questo doppio materialismo (Sovietismo ed Americanismo). Ma di Evola non si può parlare, è materiale da circoli chiusi e nessuno si azzarda a leggerlo. Io l’ho letto e pur non condividendo ovviamente alcuni punti, aveva sfiorato meglio di Spengler alcuni aspetti del materialismo e della fine della civiltà. Senza una riscoperta dell’idea di bellezza l’uomo rimane un enigma. La coscienza dovrebbe essere il vero patrimonio dell’umanità perché è attraverso di essa che riusciamo ancora a sopravvivere. L’uomo si è chiuso in un mondo naturale fatto di psichicità e forme più o meno sentimentali. Il buonismo è una forma sentimentale che opera attraverso neo-parole che spengono gli entusiasmi. Chi si adopera per ristabilire l’ordine negli altri (interiore ed esteriore) opera per far ritornare l’entusiasmo. Nella crocifissione Dio ci ha perdonato e noi dobbiamo perdonarci. La chiesa vera è il cuore dell’uomo ed è verso quella che dobbiamo dirigerci, quella è la Terra Promessa. Il futuro sarà delle persone di cuore che sono coloro che avranno a cuore i destini del mondo.

Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio.” Abraham Lincoln

A: La salvezza, qualunque essa sia, diventa importante quando l’uomo non trova via di scampo perché gli sembra che tutto sia perduto, vacilla quando non ha nulla a cui aggrapparsi. Solo in quel momento l’uomo riscopre i valori della parola verità e bene. Questa è la ragione perché solo in rari momenti della vita, si riesce a scrutare l’infinito dell’ultimo orizzonte. Solo allora si ricorda che si voleva cambiare e migliorare. Anche quando lo spirito umano è senza consolazione, quando si smarrisce la bellezza e l’amore, non si deve mai smettere di lottare e progredire, solo così lo spirito ci guiderà in ogni landa e in ogni universo.

Colonnello Hans Landa: Io adoro le chiacchere: i fatti possono essere fuorvianti, le chiacchere vere o false possono essere rivelatrici.” tratto da “Bastardi senza gloria”

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