Lettere da Mireles: I tempi del senso di colpa

Prefazione di Nuke.

Ho pensato di iniziare una serie di post citandovi gli interventi di Diacono Martino, persona colta ed interessante con cui mi diletto a comunicare via mail, nella mia pochezza. Le mie mail contengono ragionamenti del genere, che ci posso fare? Martino è un cristiano, una persona profondamente religiosa in senso mistico, questo si evince dai suoi scritti, certe volte troppo difficili da interpretare per l’utente medio di internet e anche per l’essere umano medio in genere. Ho passato anni della mia vita a studiare la religione ma anche i religiosi, alla ricerca di una compiutezza e di una comprensione che è sempre sfuggita alla mia sensibilità di agnostico. Così per questa volta ho deciso di non modificare il testo del post di Diacono Martino e di presentarvelo integralmente.

Oggi parliamo di Relativismo, ovvero di quella presunzione della non esistenza di verità assolute, degna figlia del Materialismo, di cui parleremo più avanti. Che sia Martino a parlare di voi e per voi.

senso-di-colpaI tempi del senso di colpa

Nel presentare i tempi attuali può giovare la classica domanda? Cui prodest?
Andando nel profondo è molto difficile, almeno per la mia formazione, non ricercare le cause più celate in quelle spirituali e cercare di ricavare delle delucidazioni atte a chiarire i tempi che stiamo vivendo. Uno dei primi problemi è quello di districarsi nel caos di parole, affermazioni, dichiarazioni degli esponenti “l’intellighenzia” che spesso sono infondate ma rivestite di verità o vere ma che appaiono false. Ulteriori punti di disordine sono inerenti al mondo religioso ed è significativo che vi siano delle derive moderniste che rendono ancor più tortuoso il sentiero per ricercare un po’ di luce.
Le potenze che governano l’inconscio collettivo tendono sempre ad operare perseguendo il fine di creare una schiavitù basata sul senso di colpa e la religiosità è una forma avulsa ed exoterica mentre la religione, quando è vera, è propriamente una mistica del cuore.
L’umanità gode di una grande indipendenza nella determinazione dei fatti, ma proprio questa caratteristica viene violata attraverso un isolamento che si realizza nella mescolanza di alcuni fondamenti spiritualisti piuttosto che spirituali.
Nella persona avviene così la grande lotta tra le fascinazioni del mondo che diventano idoli e la coscienza che ricerca il simbolo e la verità della divino-umanità del Dio di tutti.
Il vero punto centrale del Cristianesimo più autentico e pertanto esoterico è l’intima unione del divino e dell’umano senza mescolanze né divisioni.
La difficoltà dell’uomo è sempre relativa al problema dell’oggettivazione del senso di colpa, propriamente espresso in maniera di radicarsi ed assolutizzarsi come un’esperienza “spirituale” che in realtà è solamente psichica e se vogliamo sentimentale.
Le varie sorgenti della menzogna cercano di sottomettere l’umanità ai loro piani di dominio scollando i legami sociali ed assolutizzando il relativismo per togliere autorevolezza allo Spirito che tutto governa, ma sono tutte strutture che operano nell’ambito prettamente mentale e non coscienziale.
Tuttavia il mistero della persona implica la libera scelta, la capacità ovverosia di porsi il dubbio e di tentare di uscire fuori dal labirinto delle parole pronunciate dai potenti che sono oramai disgiunti dalla realtà se non propriamente disapprovati.
Questa attività della persona, come essere integrale, viene continuamente sottoposta a forme schiavizzanti che simulano però la conquista di una libertà. Maggiore la possibilità di essere smascherati, maggiore è la violenza e la frettolosità di coloro che hanno scelto di servirsi del popolo. La menzogna ha sempre fretta perché deve distruggere, al contrario il Bene agisce lentamente per aiutare l’umanità a conquistare il proprio spazio di libertà ma nel perfetto equilibrio psico-fisico.
I tempi nostri sono i tempi della immissione del senso di colpa in ogni ambito relazionale e specificatamente in tutte le funzioni sociali che prevedono il confronto dialettico. Su tale base ogni aspetto, ogni visione del mondo diventa un’opinione personale e tutto così viene rimesso in discussione per creare un’immagine conforme non alla voce interiore ma ai dettami che asserviscono la società.
Costantin Noica scrisse agli intellettuali europei nel 1987 subito dopo il crollo del regime di Ceausescu intuendo il nuovo caos post-comunista in arrivo:…da due generazioni la vostra gioventù viene trascinata nelle strade e resa isterica e questo perché non avete saputo portare il lato glorioso della nostra civiltà nella giusta luce…infatti voi non dite che circa 1500 anni fa è sorta una civiltà che con i suoi valori ha abbracciato tutto il resto dell’umanità, si è vero l’ha sfruttata, ma l’ha anche educata; voi non dite che quasi tutto ciò che oggi avviene sul globo terrestre e che domani addirittura avverrà nel cosmo reca il sigillo dell’Europa… Ma se voi non lo dite, dobbiamo dirlo allora noi, abitanti della periferia?…(De dignitate Europae – Kriterion – Bucuresti 1988 p.6)
Parole che dovrebbero essere lette nei Parlamenti Europei ogni santo giorno, perché Civiltà significa ricordare ed amministrare con lungimiranza il patrimonio che ci è stato donato. Inciviltà è storpiare, deviare, sconvolgere e portare il caos nel mondo più autentico ed originale.
È necessario questo passaggio dall’individuo alla persona al fine di divenire un universo legato al passato, al presente ed al futuro senza il terrore di vivere e morire “donatoci” dalla modernità ma con il fermento della piena creatività che perviene sempre dalla divino-umanità.
La persona è un centro esistenziale che ha rapporti con il singolo e con il molteplice e la stessa conoscenza di Dio è una esperienza profondamente ipostatica perché la persona ne è parte sensibile ed ecco allora che la coscienza insorge contro il totalitarismo del senso di colpa perché lo spirito che è parte dell’essere comprende che è in atto una grande progetto di sottomissione: la dimmithudine dell’informazione.

By Diacono Martino  Liberticida