Le pseudo realtà – parte prima

Quid dulcius quam habere, quicum omnia audeas sic loqui ut tecum?

Oggi il vostro Nuke dà il via ad un esperimento singolare. Come avrete immaginato in realtà sono una persona seria, dedita suo malgrado al lavoro e alla famiglia. Però la evidente follia dei tempi attuali mi spinge a cercare, nel mio piccolo, di fare qualcosa. E ho trovato un modo di esprimermi, di comunicare.

Il tipico “pianeta dei pazzi” è il modo che ho trovato. Buttandola sul ridere ho trovato il modo di evidenziare le tante, illogiche premesse del modo di pensare occidentale, con particolare riferimento a quella che chiamo “l’anglosfera”.  Ovvero i paesi anglofoni, quali Stati Uniti, Canada, UK, Australia e la Nuova Zelanda. Complice la cultura locale, ovvero la mancanza di cultura in senso accademico (se non per le élite inglesi) e di alcune peculiarità linguistiche, alcune idee davvero strambe e senza senso hanno preso piede. Idee come la teoria Gender o immaginare che l’anidride carbonica ci ucciderà tutti, solo per fare un esempio.

Due cose mi hanno spinto a scrivere quello che state per leggere, prima di tutto è evidente a molti che gli studi , anche avanzati di economia e di scienza politica in Italia sono poco più che una tragica barzelletta. Insegnanti svogliati, al limite del ritardo mentale e politicamente ideologizzati propinano palesi assurdità, e le spacciano per “realtà”. I pochi insegnanti in gradi di ragionare sono disgustati dagli escrementi che devono inculcare a forza nelle menti dei giovani, e cercano con avidità, i pochi spiriti liberi tra i loro studenti. Ci sono, state tranquilli, solo che come voi devono nascondersi, per non essere tacciati di “suprematismo bianco” o “, peggio, “fascismo”. Sono qui, davanti a voi, quelli in prima fila, che non parlano.

L’altra cosa è la “guerra contro la Pandemia”. ma di quello ne parleremo più avanti.

Oggi, quindi , ragazzi alziamo la linea dello scontro, cominciamo seriamente a elencare le Pazzie che ci circondano, ma non solo, parliamo anche delle vostre, di “pseudo realtà” e di come difendersi dalle nostre stesse illusioni e dalle altre, immensamente più forti , che ci circondano.

Il dubbio, è forza. Non si tratta altro che di puro, viscerale istinto di conservazione.

I primi ominidi erano divisi in gruppi, i più avventurosi, quelli che entravano spediti nella grotta sconosciuta, in cerca di riparo, gli altri, i dubbiosi, quelli che ipotizzavano, per esempio , che la cavità fosse la tana di qualche grosso animale. Poi arriva la massa , la maggioranza esseri placidi e puro spreco di ossigeno (emettitori di anidride carbonica), allora come adesso. Ogni essere umano fa parte a vario titolo di uno dei tre gruppi.

Il tema di questo scritto è la realtà. ovvero la percezione che ognuno di noi ha della realtà stessa. Vi risparmio il solito “mito della caverna” di platone, esempio sicuramente abusato, che spiega molto della realtà attuale.

Altro concetto importante è quello di realtà. Realtà che è formata dalle informazioni incomplete che ci vengono fornite dai nostri sensi, mediata dalla nostra memoria altrettanto fallace. E interpretata dagli strumenti più imperfetti di tutti, i nostri sentimenti.

Sentimenti che, come la realtà oggettiva, hanno forma, colore, dimensione, e persino sapore e odore, se  ci impegniamo abbastanza. Perlomeno per i più sensibili e intelligenti, tra noi “primati evoluti”. I primi ominidi plasmavano la realtà a proprio piacimento. Chi entrava nella grotta la immaginava sicura, asciutta e spaziosa, chi temeva la presenza dell’orso in letargo in fondo alla grotta stessa visualizzava nella sua mente  lo strepito che, a volte, da lì a poco sarebbe seguito. Nel tempo  si affinò il linguaggio e la capacità di esprimere concetti sempre più elaborati ha dato luce  ad interi universi concettuali. E alle Pseudo-realtà, che, più prosaicamente, chiamiamo religioni, ideologie e credenze. 

Molti dei più grandi orrori della storia dell’umanità devono il loro verificarsi esclusivamente all’istituzione e al rafforzamento sociale di una falsa realtà. Con gratitudine al filosofo cattolico Josef Pieper e al suo importante saggio del 1970 “Abuso di linguaggio, abuso di potere” per il termine e l’idea, possiamo riferirci a queste realtà alternative come pseudo-realtà ideologiche.

Le pseudo-realtà, essendo false e irreali, genereranno sempre tragedia e malvagità su una scala che è almeno proporzionale alla portata della loro presa sul potere – che è il loro interesse principale – sia sociale, culturale, economico, politico o (in particolare ) una combinazione di più o di tutti questi. Così importanti per lo sviluppo e le tragedie delle società sono queste pseudo-realtà quando sorgono e mettono radici che vale la pena delinearne le proprietà e la struttura di base in modo che possano essere identificate e adeguatamente contrastate prima che si traducano in calamità sociopolitiche, fino a includere guerra, genocidio e persino il collasso della civiltà, che possono richiedere molti milioni di vite e possono rovinarne molti altri nel vano perseguimento di una finzione i cui credenti sono, o sono resi, sufficientemente intolleranti.

Esempi calzanti della creazione di “pseudo realtà” sono i termini utilizzati dai media. parole accuratamente scelte per tranquillizzare e addormentare gli animi. il “clandestino” diventa “migrante”. La Tunisia, paese assolutamente pacifico diventa “paese in guerra”. i Migranti, poi, palesemente maschi centrafricani in cerca di fortuna diventano “profughi libici”. E così via, più avanti elencheremo altre parole, concetti che, lentamente, stanno facendo presa in noi.

La natura delle pseudo-realtà

Le pseudo-realtà sono, semplicemente, false costruzioni della realtà. Si spera sia  ovvio ai lettori  che tra le caratteristiche delle pseudo-realtà vi sia la necessità di presentare una comprensione plausibile ma deliberatamente sbagliata della realtà. Sono “realtà” di culto nel senso che sono il modo in cui i membri delle sette sperimentano e interpretano il mondo – sia sociale che materiale – che li circonda. Dobbiamo immediatamente riconoscere che queste interpretazioni deliberatamente errate della realtà servono a due funzioni correlate. In primo luogo, hanno lo scopo di plasmare il mondo per accogliere piccole proporzioni di persone che soffrono di limitazioni patologiche sulle loro capacità di affrontare la realtà così com’è. In secondo luogo, sono progettati per sostituire tutte le altre analisi e motivazioni con potere.

Esempio classico è il passaggio dai “diritti sociali” ai diritti civili. I primi erano basati su di una generica ed errata presunzione di uguaglianza di tutti gli esseri umani. Premessa errata che ha portato, e porta tutt’ora alla fine del merito. se una persona arriva a posizioni superiori a quanto si merita su basi di appartenenza ad un determinato gruppo, perché darsi da fare?

La lotta per i “diritti civili” diventa potente strumento di condizionamento. da una parte permette a sparute minoranze di psicopatici di ottenere quello che ritengono sia il loro “giusto riconoscimento” dall’altra permette ai manipolatori di accattivarsi le simpatie di una altra grande minoranza, ovvero dei quelli che “si danno da fare per gli altri”. La lotta per i “diritti dei trans”, ovvero uno zero virgola qualcosa della popolazione, la lotta al “femminicidio”, ovvero poche decine di donne ogni anno uccise da malati mentali rispetto a decine di milioni di persone che abitano il nostro paese. Battaglie irrilevanti, che sostituiscono quelle universali per il diritto al lavoro, alla salute ed ad una vita dignitosa.

Le pseudo-realtà sono sempre finzioni sociali, il che, alla luce di quanto sopra, significa finzioni politiche. Cioè, vengono mantenute non perché sono vere, nel senso che corrispondono alla realtà, sia materiale che umana, ma perché una quantità sufficiente di persone nella società o crede loro o si rifiuta di sfidarli. Ciò implica che le pseudo-realtà sono fenomeni soprattutto linguistici, e dove sono presenti distorsioni linguistiche che conferiscono potere, è probabile che siano lì per creare e sostenere qualche pseudo-realtà. Ciò significa anche che richiedono potere, coercizione, manipolazione e alla fine la forza per mantenerli al loro posto. Pertanto, sono il terreno di gioco naturale degli psicopatici, coadiuvati da codardi e razionalizzatori. Ancora più importante, le pseudo-realtà non tentano di descrivere la realtà così com’è, ma piuttosto come “dovrebbe essere“, come determinato dalla frazione relativamente piccola della popolazione che non può sopportare di vivere nella realtà a meno che non sia incline a consentire le proprie psicopatologie, che sarà proiettato sui loro nemici, il che significa tutte le persone normali.

Un altro esempio calzante è il problema del cosiddetto “riscaldamento globale”. Una strana teoria , che ipotizza come unico responsabile delle variazioni di temperatura del pianeta l’attività umana. Una teoria che cozza leggermente con l’osservazione del clima attuale e il fatto che le calotte polari si siano ricoperte nuovamente di ghiaccio.

Dato che molti, presi dalla difficoltà di pagare le bollette del riscaldamento, non sarebbero in grado di capire certe finezze, la battaglia “contro il riscaldamento” diventa contro il “mutamento climatico”. Una differenza non da poco, che giustifica e giustificherà comunque immani sacrifici per molti.

Fine della prima parte. Ne vedrete delle belle, ragazzi!

By Nuke il Serioso di Liberticida e Orazero