Le mirabolanti inchiesta di Enrico Bondi – La verità sulla morte di Gesù

Enrico Bondi è arrivato ad una conclusione:
il suo team di esperti avrebbe dimostrato che i lavoratori e i cittadini morti di cancro e varie malattie degenerative nei pressi dell’ILVA di Taranto sarebbero morti perchè dediti a troppo alcool e sigarette.
Lazzaroni meridionali, adesso si capisce la verità.
Non solo le concause sarebbero anche il basso prezzo delle sigarette di contrabbando e le emissioni di polveri sottili degli scarichi delle automobili.
Miscredenti , la colpa è del traffico.
Non commento il lavoro indefesso di tanti tecnici pagati dall’Ilva, e quindi assolutamente imparziali.

Per scrivere queste cose li devono aver pagato davvero tanto, questi esperti.
Però guardiamolo in faccia questo genio, questo gigante tra gli uomini, che ci sbatte al verità in faccia, anche se scomoda.
Non pago di tanto lavoro , Bondi pubblicherà a breve degli scottanti dossier, volti a dimostrare il reale svolgersi degli eventi più famosi del passato.
Pubblico per voi ingenui l’estratto del suo primo colpaccio, la verità sulla morte di Gesù.
Pare che il nazareno fosse in realtà un legionario romano, tal Tullio Voreno, mandato da Pilato come spia per relazionare sui movimenti degli ebrei , popolo notoriamente dedito alle rivolte contro il potere costituito.
Lungo le coste del lago Di Tiberiade Tullio, pardon Gesù,  incontra un gruppo di perdigiorno , una dozzina di personaggi dediti all’abuso di certe erbe che crescevano nei dintorni.
Nacque un movimento politico , che Gesù diresse fin dagli inizi, con slogan a favore degli occupanti romani : “date a Cesare quel che è di Cesare“porgi l’altra guancia”beati gli ultimi perché saranno i primi” ecc..
I sacerdoti giudaici , allora complottarono contro il nuovo movimento e decisero di ucciderne il leader.
Ponzio Pilato , inscenò una gigantesca pantomima, la falsa morte di Gesù sulla croce.
Tutto andò bene , fu crocifisso e sembrava tutto vero, ma subito dopo scoppiò un temporale.
Purtroppo Gesù si ammalò di polmonite e dopo tre giorni di agonia, nascosto in una grotta e accudito dalla madre e dai parenti, spirò.
Il suo corpo venne nascosto, e il resto è storia.
Nella prossima puntata narreremo la vera storia di Garibaldi e dello sbarco dei mille.
P:S. non prendetevela con me, è satira.