La storia brutta di Gasparri e l’assicurazione sulla vita.

Gasparri indagato per peculato fece polizza vita con fondi Pdl

Eccolo , il buon Gasparri.

Notizia di queste ore, pare che si sia intascato seicentomila euro di fondi pubblici, destinati al rimborso spese del suo gruppo parlamentare, utilizzandoli per intestarsi una polizza assicurativa a suo nome e con beneficiari i suoi eredi.

Tutto questo avveniva nel Marzo 2012.

Riporto testuale la nota dellAGI:

(AGI) Stando a quanto accertato dalla procura, Gasparri, come presidente del gruppo parlamentare Pdl al Senato, aveva sul conto corrente n.10373 presso la Bnl del Senato, la disponibilita’ di somme di denaro provenienti dal bilancio del Senato a titolo di contributo al funzionamento dell’Ufficio di Presidenza dello stesso gruppo. Utilizzati 600mila euro per l’acquisto della polizza vita, Gasparri ha poi proceduto al riscatto anticipato della polizza il primo febbraio 2013 (liquidata in 610.697,28 euro) e alla restituzione dei 600mila al gruppo Pdl al Senato con due bonifici di 300mila ciascuno, rispettivamente il 20 febbraio e il 12 marzo 2013 a seguito di specifiche richieste della Direzione Amministrativa del Gruppo.<br />   Per la procura di Roma, il reato di peculato “e’ un reato istantaneo” e poco importa che la somma, oggetto di contestazione, sia stata poi restituita

Voglio vedere come se la cava, stavolta.

Ha pensato bene di restituire i seicentomila euro (immagino che i diecimila euro di interessi se li sia tenuti).

Tipico esponente del PDL reagisce alla scoperta della ruberia restituendo i soldi, per poi rispondere:

“Avevo rubato , ma quando mi hanno scoperto ho restituito i soldi, quindi sono innocente”.

Vale la pena qui di parlare un attimo di polizze assicurative.

Esses sono stipulate al fine di assicurare una rendita, generalmente dop un certo periodo di tempo, oppure al raggiungimento di una certa età da parte del contraente.

La loro principale caratteristica è un alto grado di insequestrabilità ed impignorabilità, ovvero una certa difficoltà da parte di giudici e creditori di mettere le mani sui soldini.

Tanto per fare un esempio se il gruppo parlamentare presieduto da Gasparri avesse voluto indietro i soldi, anche con una causa civile non avrebbe potuto metterci le mani sopra.

Purtroppo il fattaccio è venuto alla luce, e Gasparri è stato denunciato per peculato, ovvero un reato penale:

La tutela contro sequestri e pignoramenti non vale nel campo penale. 
Ciò è stato chiarito dalla Corte di Cassazione, riguarda esclusivamente la garanzia patrimoniale a fronte delle responsabilità civili e non la responsabilità penale, nel cui esclusivo ambito ricade il sequestro preventivo e, in caso di condanna penale, la confisca.

Difatti, correntemente le compagnie pongono vincoli in favore del Fondo Unico Giustizia su polizze, quando un giudice ne disponga il sequestro, e versano il capitale allo stesso Fondo Unico Giustizia, quando una sentenza ne ha sancito la confisca.

Insomma, non è stato capace neanche di rubare, il povero Maurizio. 

Edit: 
Gasparri ha subito risposto che , non esistendo regole per l’uso del denaro del gruppo parlamentare, il suo modo di agire è lecito, considerando che il denaro è stato restituito.

Tutto molto bello, però l’assicurazione era a suo nome e i beneficiari erano i suoi eredi legittimi, non il gruppo parlamentare.

Se, per caso un’asse del cesso caduta da una stazione spaziale lo avesse colpito mentre passeggiava per Roma, cosa sarebbe successo?

Gli eredi avrebbero rinunciato ai soldi? 

Notevole anche la relazione dei magistrati sull’uso del denaro da parte del gruppo , pare che fosse molto utilizzato il pagamento in contanti, senza pezze di appoggio, e non si sia potuto procedere per l’obbiettiva impossibilità di sapere dove i soldi sono andati a finire.

Povera Italia.