La situazione in Siria ai confini della Turchia, la battaglia di Al Bab

In attesa di parlare della reazione ucraina all’insediamento del nuovo presidente USA, che credo sarà interessante, oggi parliamo di una battaglia feroce e abbastanza negletta dai media, gli scontri  di Al Bab, cittadina siriana vicina ad Aleppo.

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Gli attori, stavolta sono due, l’esercito turco e le variegate formazioni islamiste, “terroristi moderati” compresi. L’esercito turco è entrato in Siria con diverse divisioni meccanizzate, allo scopo non solo di combattere lo stato islamico, ma di impedire la nascita di una nazione curda.

Purtroppo le forze turche hanno pagato per l’inesperienza e per il caos creato dalla destituzione di tanti militari esperti dopo il fallito colpo di stato dello scorso anno.

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Le foto sono chiare, nelle settimane precedenti minimo 14 carri armati turchi modello “Leopard 2” , vecchi carri dismessi dall’esercito tedesco e venduti al governo di Ankara, sono stati distrutti. Inoltre tanti altri mezzi leggeri e tante vite dei soldati turchi sono andati persi.

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I motivi di queste perdite, sono molteplici:

A) l’aspetto tecnico, i carri armati Leopard 2 sono stati progettati appositamente leggeri e manovrabili, idealmente per fronteggiare le armate sovietiche. Per poter ridurre il peso si è pensato di ridurre le blindature posteriori e laterali, lasciando solo la parte frontale blindata pesantemente.

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B) le corazze reattive e i sistemi attivi di difesa antimissile non sono stati installati su questi carri, ovvero l’esercito turco ha pensato bene di mandare in guerra dei mezzi senza neanche i sistemi di protezione abitualmente utilizzati.

C) senza tenere conto delle elementari norme di prudenza i carri sono stati mandati avanti in ambiente urbano da soli, senza fanteria e blindati leggeri di supporto.

D) ne consegue che i fanatici islamisti, che saranno fanatici ma sanno combattere, hanno aspettato pazientemente nascosti e hanno colpito i carri di fianco, nel punto vulnerabile. E probabilmente sono anche riusciti a fuggire, cosa che in un teatro di guerra organizzato non sarebbe successo, i cannoncini di un blindato leggero o le armi della della fanteria li avrebbero falciati dopo il primo colpo. O ancora prima, è questo il trucco.

Molti a questo punto penserebbero : “servono carri armati migliori”. Ma non è quello il punto, persino nella seconda guerra mondiale si scoprì presto che i carri  erano estremamente vulnerabili, se mandati avanti da soli, normalmente si invia prima la fanteria, sopratutto in ambiente urbano, dopo aver bombardato pesantemente la zona. Ma arriviamo al motivo per cui i giornaloni non parlano tanto di questi scontri.

Il governo russo collabora attivamente con l’esercito turco e svolge bombardamenti coordinati con le forze di Ankara. E senza bombardare i loro alleati come fanno abitualmente gli americani, quei distrattoni, in casi del genere. Dopo aver sostituito silenziosamente alcuni generali, l’esercito turco invia un nuovo comandante sul campo, molto più prudente, che fa avanzare le truppe di concerto e con copertura aerea. Già due battaglioni di carri sono disposti intorno alla città di Al Bab, e allegramente bombardano se serve zone abitate, seguendo una simpatica tradizione turca che i curdi dell’Anatolia conoscono bene.

E, udite udite, Edorgan stesso ha riconosciuto che il Governo di Assad può rimanere, malgrado tutto, che la priorità è combattere “l’esercito islamico”, ovvero impedire ai curdi a tutti i costi di formare una loro nazione, alla faccia degli americani.

Il Medio Oriente è davvero peculiare, in pochi giorni può cambiare tutto. Rimane solo da capire se i soldati turchi si ritireranno dal territorio siriano occupato, una volta finita la guerra. E questa sarebbe una bella domanda, da rivolgergli.

Presto ci sposteremo nello Yemen.

P.S. questo dovrebbe essere una interessante spunto, poche migliaia di fanatici islamisti, il loro numero non è grandissimo, provenienti da tante nazioni diverse e tutti legati dal credo salafita, possono mettere in difficoltà anche eserciti organizzati. Si possono sconfiggere solo dopo duri combattimenti, e la battaglia può finire solo con la loro morte o l’imprigionamento a vita. Combatteranno fino all’ultimo pronti ad approfittare di ogni vostro minimo errore, come i turchi adesso sanno bene. Pensate a cosa potrebbero fare poche migliaia di fanatici islamisti in Europa, se volessero combattere per davvero, e non per finta come hanno fatto finora.

Siete pronti?

By Nuke di www.liberticida.altervista.org