la “privatizzazione della banca d’Italia, i grillini e l’IMU

Dopo tutto il casino che è successo perché non parlare della privatizzazione della Banca d’Italia?

Io , stupidamente ero rimasto indietro, pensavo ancora alla legge del 2005, che stabiliva che le quote della banca centrale non in mano ad enti pubblici, dovessero tornare allo stato.
Così non è stato , e con il contestatissimo provvedimento passato l’altro giorno, le quote della banca sono state rivalutate.
I grillini hanno fatto opposizione seria, come non si vedeva da anni (si è mai veduta?) e , come al loro solito , hanno ragione e non hanno ragione.

Hanno ragione, dato che alle banche viene regalato letteralmente delle quote ad un valor maggiorato (da trecentomila euro a sette miliardi e mezzo, una sciocchezza)
Le banche verseranno le tasse su questa plusvalenza e le tasse serviranno a coprire il mancato reddito della seconda rata dell’IMU per la prima casa.<br />I grillini parlano anche dei 450 milioni di utili “regalati” alle banche.
Senza fare troppi calcoli , inutili, dato che i decreti attuativi devono essere ancora redatti, prima l’utile che teoricamente poteva essere distribuito alle banche “proprietarie” era di 600 milioni all’anno, circa.
Ma quì casca l’asino, la Banca d’Italia è un ente di diritto pubblico e la gestione e le decisioni sulla distribuzione degli utili è demandata esclusivamente allo stato, le banche non possono metterci bocca.
Infatti in passato venivano distribuiti alle banche settanta milioni circa.

Ma dove è l’inghippo?

Il trucco contabile è stato rivalutare gratis le quote alle banche, che possono metterle a bilancio , coprendo buchi miliardari , questo vale particolarmente per Unicredit e Intesa Sampaolo, che detengono da sole quasi il sessanta per cento delle quote.
Casualmente si tratta di banche praticamente fallite, affogate dai debiti e da bilanci “fantasiosi”

Rimane da vedere cosa farà la Comunità Europea, che aveva già l’otto dicembre scorso sollevato delle obiezioni, insinuando che si tratti di un aiuto di stato , ovviamente i media si sono dimenticati di parlare di questa cosa.
Europa a parte rimane il nodo delle vendite:
se le quote eccedenti il tre per cento devono essere vendute entro tre anni, chi le comprerà?
Se gli utili non vengono distribuiti a sufficienza non saranno remunerative, in tal caso pare che lo stato dovrà ricomprarsele, pagando per quello che ha regalato.

E questo è il nocciolo del problema, comunque la si veda siamo fregati:

  • Lo stato rinuncia agli utili della Banca D’Italia e li distribuisce ai “proprietari”
  • oppure si deve ricomprare a caro prezzo le quote regalate.

Non mi sembra che ci siano molte alternative, ma c’è anche una terza opzione, tranquilli:

  •  L’Europa apre procedura di infrazione per aiuto di stato e ci multa per l’importo del “regalo”, così noi poveri italiani dovremo pagare due volte.

In ogni caso i nodi verranno al pettine tra minimo un paio di anni, il governo sarà cambiato e le rogne saranno di altri.
Un altro dubbio che mi viene è legato alla fretta di chiudere proprio adesso, dato che la ricapitalizzazione è avvenuta nel 2013 le banche metteranno il plusvalore a bilancio nel 2014 , e immagino che le tasse saranno pagate l’anno prossimo…

E l’idea che mi ero fatto del governo Letta è confermata, si tratta di un manipolo di disperati in pieno panico, che fanno provvedimenti esclusivamente per mettere una pezza alle emergenze, infischiandosene del futuro.
E altri schieramenti , tipo quello di Renzi, si scapicollano per arrivare a reggere il timone della nave che affonda.
Mentre invece il fine ultimo di un qualsiasi attuale esponente del governo dovrebbe essere:
“arraffare tutto il possibile per poi fuggire all’ultimo momento con i soldi, verso un paese senza l’estradizione”.

E non è detto che non stia succedendo questo.

In politica il tempismo è tutto.